Ippodamo di Mileto è diventato famoso grazie all’utilizzo in ambito urbanistico di una pianta rettangolare, che venne chiamata anche schema ippodameo e fu utilizzato nel restauro di Mileto distrutto durante le guerre greco-persiane e per altre città greche.

Breve biografia

Ippodamo è nativo di Mileto ed è nato intorno al 498 a.C. ed è morto oltre il compimento di novant’anni di età. L’intera vita di Ippodamo è legata all’urbanistica, in primo luogo, ha partecipato alla restaurazione di Mileto distrutta durante le guerre greco-persiane. Successivamente, su invito di Pericle, si trasferì ad Atene.

Progettò lo sviluppo del Pireo, la principale città portuale dell’antica Atene, che fu il suo primo progetto indipendente, dove poté mettere alla prova le sue idee. Grazie ai suoi servizi nell’urbanistica Ippodamo di Mileto ottenne la cittadinanza ateniese che gli permise di acquistare una proprietà in Attica

Ippodamo era ricordato anche dagli Ateniesi per il suo aspetto eccentrico, di cui parla Aristotele. Portava gioielli preziosi, curava molto i suoi capelli folti e vestiva abiti semplici e caldi. Probabilmente il suo stile influenzò la moda degli aristocratici ateniesi di quel periodo.

Tra il 446 e il 443 a.C. Ippodamo fece parte della spedizione che gli Ateniesi inviarono per aiutare i Sibariti a fondare una nuova colonia. La creazione di una nuova città nella Magna Grecia rientrava nella politica espansionistica di Pericle. Ippodamo di Mileto, infatti, faceva parte degli amici del politico ateniese e partì insieme a Erodoto, Protagora e all’indovino Lampon.

L’ultima testimonianza della vita di Ippodamo risale al 408 a.C., quando gli abitanti dell’isola di Rodi chiamarono il famoso architetto alla progettazione della loro nuova capitale.

Schema ippodameo

Ippodamo di Mileto è stato il primo in Grecia ad introdurre la pianta rettangolare nella pianificazione urbana. Non è propriamente giusto, però, dare il merito al greco di aver inventato questo schema dato che anche Etruschi e Egizi usavano già la pianta rettangolare.

Il greco proponeva uno schema che prevedeva la presenza di quattro strade principali longitudinali e tre trasversali rettilinee che si intersecavano ad angolo retto. La larghezza delle strade dipendeva dallo scopo, 15 metri di larghezza per quelle più larghe che scendevano a 7 metri per le principali in città e a 3,5 metri per le secondarie cittadine. La città sarebbe stata circondata da mura fortificate con torri e porte, alcune delle quali conducevano alle strade principali.

Il principale vantaggio dello schema ippodameo è la capacità di ingrandire la città in qualsiasi direzione. Sarebbe stato necessario soltanto aggiungere un blocco e mantenere il sistema di strade di base.

Ippodamo di Mileto per la prima volta iniziò a tenere conto della rosa dei venti e delle precipitazioni nella pianificazione urbanistica.

Mileto

Dopo la sconfitta della Grecia contro i Persiani nel 494 a.C. la città fu distrutta. Per la ricostruzione di Mileto venne chiamato Ippodamo nato proprio in questa città. L’urbanista aveva previsto che sulla riva di una delle baie fossero costruiti dei terrapieni, un teatro, uno stadio ed una palestra. Lungo le rive dell’altra baia trovavano posto ormeggi commerciali e un granaio.

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Pianta di Mileto, 400 aC circa

Pireo

Il Pireo era situato su un terreno difficile, qui Ippodamo dovette dividere la città in quattro zone. C’era la zona residenziali, quella commerciale, quella amministrativa e quella militare, ciascuna di essa avrebbe avuto una disposizione regolare. Ricostruì e aumentò gli arsenali, i cantieri navali e le banchine del Pireo.

Thurii

Il sofista Protagora scrisse della costruzione della nuova città sulle rovine della vecchia Sybari. Ippodamo di Mileto curò la progettazione della nuova città, la circondò di mura e la divise con le sue tipiche quattro strade longitudinali e tre trasversali.

Rodi

Gli abitanti delle tre città dell’isola di Rodi Kamir, Ialis e Lind decisero di fondare un’unica capitale e venne coinvolto Ippodamo di Mileto per sviluppare lo schema generale. All’epoca, il 408 a.C. Ippodamo aveva circa 90 anni e probabilmente la città venne pianificata usando lo schema ippodameo da uno dei suoi seguaci sotto la sua supervisione.

La nuova città era situata su una penisola con tre porti. Vicino al porto principale fu costruita un’agorà mentre dalla piazza centrale, l’espansione della città sarebbe stata a ovest e sud-est fino a un altopiano sul lato occidentale della penisola. Lo stadio, il teatro e la palestra si trovano sul versante orientale della collina. I templi torreggiavano maestosi sulla cresta della montagna sopra la città mentre la cinta muraria aveva un profilo legato al paesaggio della zona abbandonando la griglia rettangolare della città.

Maria Giulia Parrinelli

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