Il 21st Century Museum of Contemporary Art rappresenta una nuova idea di edificio museale che integra, in uno spazio a misura d’uomo, soluzioni tecnologiche d’avanguardia a un disegno astratto e legato alle sperimentazioni artistiche di Piet Mondrian. Inaugurato nel 2004 a Kanazawa, con ambienti dedicati a sale espositive, libreria, biblioteca, sala conferenze e caffetteria, è il principale polo culturale cittadino nonché uno dei musei più visitati al mondo. Nello stesso anno, il progetto affidato agli architetti Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa è stato esposto alla Nona Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia vincendo il Leone d’Oro per l’opera più significativa.
Il museo e la città di Kanazawa
A partire dal nuovo millennio, l’amministrazione locale ha individuato come prioritario l’intervento di potenziamento del programma culturale. In questo senso, gli architetti giapponesi dello studio SANAA hanno pensato a un nuovo spazio di aggregazione per la comunità che reinterpretava la forma del luogo, inteso nelle sue componenti fisiche e sociali.
Il disegno astratto del 21st Century Museum of Contemporary Art
Il 21st Century Museum of Contemporary Art è inserito all’interno di un sistema di spazi verdi che comprende importanti edifici storici come il castello di Kanazawa e l’Ishikawa Prefectural Museum of Art. È stato costruito su un lotto precedentemente occupato da un istituito scolastico, molto permeabile ai vettori di mobilità lenta e veloce. Per accogliere il flusso dei visitatori, i progettisti hanno deciso di inscrivere il museo all’interno di un cerchio evitando così gerarchie nella figura d’insieme. Lo spirito democratico è tramesso dalla trasparenza degli elementi vetrati di chiusura, continui per tutto il perimetro del volume cilindrico che, alto appena quattro metri, definisce una soglia quasi impercettibile tra interno ed esterno.
Il cerchio, il quadrato e il rettangolo diventano architettura
La forma circolare dell’edificio, del diametro di 112 metri, si sviluppa secondo linee orizzontali entro cui si inseriscono in maniera libera geometrie poligonali che, in alzato, definiscono i pieni dei volumi, con altezza variabile tra i 4 e i 12 metri, e i vuoti dei patii.
Le figure astratte sono tradotte in un’architettura composta secondo un gioco di elementi trasparenti e opachi che generano uno spazio dinamico. Gli ambienti pubblici della caffetteria e della biblioteca sono distribuiti in prossimità del perimetro dell’edificio, mentre ai soli visitatori del museo sono riservate le sale espositive raccolte nella parte centrale dell’edificio. Le mostre permanenti annoverano, tra le altre, opere di Olafur Eliasson, Giuseppe Penone, Peter Newman e Leandro Ehrlich.
Gli architetti del 21st Century Museum of Contemporary Art
Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa sono due architetti giapponesi che, nel 1995, hanno fondato a Tokyo lo studio SANAA. Sono autori di progetti in tutto il mondo, tra cui la nuova sede del Campus Bocconi di Milano, completata nel 2020, e il Serpentine Pavilion a Londra del 2009. Le loro opere gli sono valse il Pritzker Architecture Prize nel 2010, il massimo riconoscimento nell’ambito della disciplina. Hanno presentato i loro lavori nelle più prestigiose università, dove svolgono anche attività di visiting professor.
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