Il medico Claude Perrault, uomo di scienza nella Francia di Luigi XIV, passò alla storia per il progetto del Colonnato del Louvre. Personaggio dai molteplici interessi, estese la sua formazione in numerosi campi della conoscenza, dalla biologia fino all’architettura ambito in cui apportò le innovazioni e i contributi più significativi.
Dalla medicina all’architettura
L’attività di Claude Perrault fu dedicata, per gran parte della vita, alla medicina e alla ricerca scientifica, a cui si dedicò fino alla morte. Studioso instancabile e appassionato di meccanica, estese il proprio sapere a tutti i campi delle scienze naturali, conquistando un posto di prestigio nella comunità scientifica del tempo. Furono proprio la mente allenata alla logica e il rigore scientifico a guidarlo verso risultati eccellenti in architettura. Nella sua vasta cultura, Perrault incarna la figura ideale di architetto, descritta da Vitruvio nel De architectura. Curiosamente, fu proprio quest’opera a rappresentare il primo grande contributo di Perrault alla disciplina. Caratteristiche queste che lo resero, agli occhi di Jean-Baptiste Colbert, il personaggio giusto per la sua politica culturale.
La traduzione del De architectura di Vitruvio
Su incarico di Colbert, al fine di sostituire la precedente versione, Perrault si dedicò alla traduzione dei dieci libri del De architectura di Vitruvio, opera che richiese diversi anni. Un lavoro impegnativo per la complessità dei temi trattati e la varietà di materie coinvolte, oltre che per la necessaria padronanza del greco e del latino. Un compito assegnato ad uno dei pochi professionisti dotati di tutte le conoscenze necessarie per completare l’impresa. La traduzione rappresentò un traguardo importante, sia per l’architettura francese che per il percorso del suo stesso autore. L’opera di Vitruvio costituì, infatti, un punto di partenza fondamentale per il progetto del Colonnato del Louvre, in cui Perrault, muovendo dai dettami del maestro, introdusse importanti innovazioni per l’epoca.
Claude Perrault e il Colonnato del Louvre
Capolavoro del classicismo francese, il colonnato del Louvre fu il risultato del lavoro di una commissione di professionisti, composta da Louis Le Vau, Charles Le Brun e Claude Perrault. Dopo il completamento della Cour Carrée, uno dei cortili principali ad opera di Le Vau, nel 1667 Colbert costituì un Petit Conseil con il compito di realizzare la facciata est. Composta da un padiglione centrale e due laterali, la struttura si estendeva in orizzontale con l’entrata principale incorniciata da un arco trionfale. L’opera si distinse immediatamente nel panorama architettonico francese, per l’estetica e l’introduzione di un inedito schema di doppie colonne sui due lati. Innovativa fu, infatti, la distribuzione delle colonne corinzie, più sottili rispetto alle proporzioni classiche, disposte in modo da creare un effetto drammatico di luci e ombre.
Una nuova tipologia di colonnato
Nel progetto del colonnato, Perrault affrontò il discorso dell’intercolumnio, ossia lo spazio tra le colonne, tema tra i più dibattuti nella storia dell’architettura. La questione era già stata affrontata da Vitruvio nel De architectura, opera in cui l’architetto romano classificò le cinque tipologie classiche di intercolumnio. Il modello ideato per la facciata del Louvre, invece, introdusse una sesta tipologia, caratterizzata da uno schema di doppie colonne con spazi maggiori tra le stesse. La nuova disposizione rappresentò per Perrault la giusta evoluzione del tempio classico, un simbolo di apertura e modernità. Una scelta perfettamente in linea con l’immagine della Francia che si affermò come modello per molti edifici a venire.
Il concetto di bellezza in architettura
Il colonnato fu il maggiore contributo di Perrault all’architettura, ma non l’unico. L’opera rappresentò, infatti, l’occasione per approfondire ulteriori tematiche, a partire dal concetto di bellezza. Le sue riflessioni lo portarono ad individuare due tipi di bellezza in architettura: positiva e arbitraria. Secondo Perrault la bellezza positiva era il risultato della ricchezza dei materiali, della precisione nell’esecuzione e della simmetria. Al contrario, la bellezza arbitraria fu collegata alle proporzioni, alla forma e alla struttura. Con il discorso sul bello e sulle proporzioni, introdusse ulteriori principi che influenzarono enormemente il dibattito architettonico.
In modo inaspettato, considerata la professione di medico mai abbandonata, i contributi di Perrault lasciarono un segno indelebile. Una volta completata, la facciata est del Louvre diventò un modello per grandi edifici come L’Opéra Garnier e il Metropolitan Museum a New York.
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