Peter Behrens e il Werkbund (Lega tedesca degli artigiani) contribuirono allo sviluppo dell’architettura moderna in Germania. Il gruppo, costituito dagli architetti tedeschi più influenti del tempo, fu pioniere di una nuova visione dell’arte e dell’industria all’inizio del Novecento.

Origini del Deutscher Werkbund

Fondato nel 1907 da Hermann Muthesius, il Deutscher Werkbund nacque con l’intento di creare un punto di incontro tra arti e industria, così da valorizzare due punti forti di una Germania in ascesa. La nascita dell’associazione corrispose, infatti, ad un momento di grande forza economica per il paese. Il numero delle esportazioni duplicò, superando persino la Gran Bretagna, e l’industria diventò un tassello di primaria importanza per la Germania. In questo contesto, si inserì la volontà di sfruttare le nuove tecnologie a disposizione per creare arte. A differenza del movimento Arts & Crafts che rifiutava la produzione a macchina, riconoscendo esclusivamente il valore dell’artigianato, la Werkbund perseguì l’incontro tra le due.

Peter Behrens e il Werkbund

Nel corso dei primi anni di attività, Behrens inizialmente sostenitore del movimento Arts & Crafts, ne prese le distanze, a favore di una visione meno netta nei confronti dell’industrializzazione. Un vero momento di svolta nella carriera del primo industrial designer che, abbracciando i valori del Werkbund, scrisse un nuovo capitolo nella storia dell’architettura tedesca. Il lavoro di Behrens fu una chiara sintesi delle idee portate avanti dall’associazione, che trovarono la massima espressione nel progetto della Fabbrica di turbine AEG. L’edificio, in cui convergevano forme classiche e l’uso delle nuove tecnologie a disposizione, fu il tempio di una nuova cultura che vedeva nell’industria la parte più nobile della Germania.

Il contributo di Walter Gropius

Werkbund
Officine Fagus, capolavoro di Walter Gropius © Carsten Janssen / cc-by-sa-2.0-de, CC BY-SA 2.0 DE <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/de/deed.en>, via Wikimedia Commons

Allievo di Behrens vicino al Werkbund tedesco anche l’architetto Walter Gropius, fondatore del Bauhaus. Partendo dall’insegnamento del maestro, il lavoro di Gropius arrivò a risultati e forme completamente nuove. Una tendenza già pienamente visibile nel progetto delle Officine Fagus che, grazie all’uso del vetro, acquisirono una leggerezza che si discostava dall’opera monumentale del maestro. Le tematiche compositive seguite per le Officine Fagus, poi dichiarate patrimonio dell’Unesco, furono riprese nel progetto del padiglione del Werkbund, realizzato in occasione dell’Esposizione universale di Colonia nel 1914.Progettato insieme a Adolf Meyer, l’edificio presentava un ingresso costituito da un volume in mattoni affiancato da due cilindri in vetro, da cui erano visibili le scale.

L’esposizione Universale di Colonia

Peter Behrens Werkbund
Il Glaspavillion realizzato da Bruno Taut, 1914 Unknown author, Public domain, via Wikimedia Commons

L’esposizione universale del 1914 diventò teatro delle prime fratture all’interno del movimento. Gli architetti del Werkbund si schierarono nettamente tra chi abbracciava idee razionaliste e chi, invece, preferiva forme espressioniste. Durante l’esposizione, inoltre, debuttò tra le opere del Werkbund un nuovo materiale, fino ad allora poco utilizzato in architettura. Si trattava del vetro, materiale chiave scelto da Bruno Taut per il Glaspavillon. L’edificio, dominato da una cupola caratterizzata da un doppio strato di vetro, fu usato dall’architetto come manifesto per promuoverne l’uso. Il senso di apertura e luminosità apportato dal vetro lo rese, nell’idea di Taut, il materiale simbolo di una nuova architettura.

L’esposizione di Stoccarda del 1927

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Casa progettata da Peter Behrens per il quartiere residenziale di Weissenhof, 1927 © Andreas Praefcke, CC BY 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons

L’ultima fase di rilievo del movimento coincise con l’esposizione di Stoccarda del 1927. In quella occasione venne realizzato il quartiere residenziale di Weissenhof, nato dalla collaborazione di architetti influenti, tra cui Le Corbusier e Ludwig Mies van der Rohe. Nei progetti presentati durante l’esposizione furono evidenti dei temi ricorrenti, che costituiranno i principi fondamentali del Movimento Moderno. Mentre il Werkbund perse influenza, rimase il contributo determinante apportato dalla lega tedesca degli artigiani all’architettura internazionale, dal Bauhaus al Movimento Moderno.

Maria Teresa Morano

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