Primula Japonica, la primula a candelabro, è una specie capace di riempire di colore e luce angoli ombrosi e umidi del giardino. Se coltivata nelle giuste condizioni, può produrre una moltitudine di fiori in tutte le sfumature dal bianco puro fino al rosso cremisi, compresi i toni del giallo e dell’albicocca.

Note botaniche

Il gente Primula è numeroso (famiglia delle Primulaceae) ed è suddiviso in 18 sezioni che si moltiplicano in un numero infinito di specie e ibridi. Sono quasi sempre piante perenni, alcune di vita breve. Tra le specie più conosciute c’è Primula vulgaris, che alla fine dell’inverno riempie di macchie giallo tenero i boschi. Ma sono diffusi soprattutto i caleidoscopi ibridi di Primula vulgaris e quelli di Primula obconica, che già da fine gennaio invadono i banchi dei garden center e dei supermercati.

Primula japonica invece appartiene al gruppo delle Proliferae (ex Candelabra). Fanno parte di questa sezione, tra le altre, anche Primula beesiana, Primula bulleyana, e Primula pulverulenta . La primula giapponese proviene ovviamente dal Giappone, dove il suo habitat naturale è sulle rive dei ruscelli. 

Le foglie crescono in una larga rosetta, sono morbide e bollose. Dal cerchio di foglie spuntano le gemme fiorali, che man mano si allungano in un alto stelo, lungo il quale i singoli fiori si dispongono in cerchi sovrapposti. L’apertura in sequenza fa si che sulla pianta siano presenti contemporaneamente boccioli, corolle aperte e calici che preparano i semi.

Come coltivare Primula japonica

È la specie perfetta da far naturalizzare. Coltivata in giardino, la pianta fiorita può raggiungere i 60cm. In primavera le piante si risvegliano e cominciano a formare le nuove foglie. I fiori appariranno, a seconda delle zone, tra aprile e i primi di giugno. Nel tardo autunno le foglie appassiranno e le piante entreranno nella dormienza invernale.

Terreno ed esposizione

Primula japonica è una specie che ama l’umidità tanto da poter essere considerata una pianta da palude, starà quindi benissimo ai bordi di un laghetto. Ma i cespi possono essere piantati anche in aiuole all’ombra, curando con attenzione le annaffiature e proteggendoli dal camdo con una buona pacciamatura. Il Ph del terreno dovrebbe essere lievemnete acido.

Concimazione

Sono piante da terreni poveri, beneficeranno di modesti apporti di materia organica e letame ben maturo.

Moltipicazione 

I semi vengono prodotti in grandissima quantità e sono piccolissimi, simili a pulviscolo. Se le piante vengono tenute separate, i semi trasmetteranno il colore dei genitori. Tuttavia, data la loro capacità di mescolarsi, sarà piacevole anche lasciar fare alla natura e godere di  sfumature nate in maniera casuale. I semi sono da seminare tra febbraio e marzo, sulla superficie di un composto adatto, senza interrarli, perché abbisognano di luce per germinare. sarà suffiente pressarli sul terriccio usando un cartoncino. I contenitori andranno coperti con un vetro, per evitare che le intemperie li guastino. Le piante di Primula japonica si possono moltiplicare anche per divisione, tra l’autunno e la primavera, prima che mettano le gemme da fiore. È possibile riprodurre anche per talea di radice, ricavata in inverno dalle piante a riposo. 

Primula japonica
Folto gruppo di Primula japonica @Bangorart via Flickr

Brevi cenni su Primula japonica

  • Primula japonica si può disseminare creando favolose colonie naturali
  • Tagliando gli steli sfioriti, a volte si induce una nuova fioritura autunnale
  • Esistono due cultivar molto famose: Primula japonica Miller’s crimson’, rosso cremisi con un occhio centrale più scuro, e Primula japonica ‘Postford’s white’, dai fiori bianco puro
  • Il nome giapponese di Primula japonica è Kourin-sou: ‘kourin’ è la punta che sporge dal tetto delle pagode e ‘sou’ significa erba

 

Elena Zanni

@Villegiardini riproduzione vietata

 

Potrebbero interessarti anche: