Etienne Louis Boullée è stato un architetto visionario, teorico e insegnante francese. È nato il 12 febbraio 1728 a Parigi dove morì il 6 febbraio 1799. Può essere considerata una delle figure principali dell’architettura neoclassica in Francia e uno dei maggiori esponenti dell’architettura parlante. Ha immaginato edifici giganteschi che combinavano la filosofia dell’Illuminismo e semplici forme geometriche a cui attribuiva un significato preciso.
Boullée architetto
Etienne Louis Boullée inizialmente voleva diventare un pittore, ma, seguendo i desideri di suo padre, si dedicò all’architettura. Studiò con Jacques-François Blondel, Germain Boffrand e Jean-Laurent Legeay fino al 1747, anno in cui aprì il suo studio.
Inizialmente si occupò principalmente di riqualificazione di edifici esistenti e lavori di decorazione. Tra il 1762 e il 1778 costruì numerose residenze private e diversi palazzi cittadini parigini, tutte distrutte ad eccezione dell’Hotel Alexandre datato 1763.
Boullée insegnante e teorico
Nonostante il neoclassicismo innovativo delle opere eseguite, Boullée raggiunse un’influenza veramente duratura come insegnante e teorico. Per più di 50 anni, attraverso il suo atelier, passarono maestri come Alexandre-Théodore Brongniart, Jean-Franƈois-Thérèse Chalgrin, Jean-Nicolas-Louis Durand e Louis-Michel Thibault.
Nei suoi importanti progetti teorici per i monumenti pubblici, Boullée cercò di ispirare sentimenti elevati nello spettatore attraverso forme architettoniche che suggerissero la sublimità, l’immensità e la meraviglia del mondo naturale, così come l’intelligenza divina alla base della sua creazione. Allo stesso tempo, fu fortemente influenzato dall’entusiasmo indiscriminato per l’antichità, specialmente per i monumenti egiziani.
Le forme geometriche
Sviluppò un proprio stile ispirato alle forme classiche e caratterizzato dall’eliminazione di ogni ornamento superfluo, dall’ingrandimento di forme geometriche su scala gigantesca e dalla ripetizione in grandissimo numero di elementi come le colonne. L’obiettivo era quello di produrre un’impressione di maestosità e solennità che ispirasse rispetto nei cittadini.
Nel suo famoso saggio “La Théorie des corps” studiò e descrisse le proprietà delle forme geometriche e il loro effetto sui sensi. Attribuì qualità simboliche al cubo, alla piramide, al cilindro e alla sfera, quest’ultima considerata la forma ideale.
Per dare vita alle forme geometriche, Boullée usava effetti sorprendenti e originali di luce e ombra e sottolineava anche il potenziale di mistero nella costruzione, spesso seppellendo parte di una struttura.
Psicologia e funzionalità
In una serie di progetti di monumenti pubblici diede forma immaginaria alle sue teorie. Nel 1784 disegnò forse il suo progetto più famoso, il cenotafio in onore del fisico inglese Isaac Newton. Si trattava di un’immensa sfera alta 150 m che doveva rappresentare l’intero universo, all’interno il cielo stellato veniva simulato perforando la superficie.
L’approccio poetico, l’ampio uso del simbolismo e la volontà che l’architettura esprimesse la sua funzione portò Boullée ad approcciare la cosiddetta architettura parlante. Originariamente associata a Claude Nicolas Ledoux, questa architettura spiega la propria funzione o identità.
La massima espressione di architettura parlante di Etienne Louis Boullée la ritroviamo nel Palais Municipal che, poggiando su quattro piedistalli, simboleggia come la società sia sostenuta dalla legge.
Molti lo consideravano un megalomane a causa dei suoi progetti e delle sue proposte grandiose non capivano che queste andavano prese non come progetti pratici ma più come schemi visionari ed opere dell’intelletto. Il suo desiderio di creare un’architettura unica e originale, propria di un nuovo ordine sociale ideale, anticipò l’architettura del XX secolo.
Alcuni progetti
Cenotafio in onore di Isaac Newton
Un cenotafio è una tomba vuota o un monumento eretto in onore di una persona senza che però sia effettivamente sepolta in quel luogo.
Questo grandissimo monumento è composto da una sfera centrale che rappresenta unità e armonia quasi divina. All’interno, sopra un basamento di pietra, si sarebbe dovuto trovare un grande fuoco come se fosse un’area sacrale elevando il fisico inglese quasi ad un Dio, rendendo questo cenotafio simile ad un tempio.
Nei progetti è presente anche il paesaggio circostante di cui cogliamo soltanto il cielo. Difatti questo monumento non ha nessuna relazione con uno spazio esistente ed è quasi metafisicamente appoggiato in quel luogo.
Questo non-luogo che si aggiunge anche all’impossibilità di costruire una sfera a tutto tondo, rende questo progetto irrealizzabile. Etienne Louis Boullée, infatti, non ha una vera intenzione di costruirlo ma soltanto di idearlo, cercando di suscitare una serie di emozioni e sentimenti nell’osservatore.
Biblioteca nazionale
Questo progetto presenta una grande biblioteca che ricorda l’unione di un Pantheon gigantesco ed una chiesa con cupola. La sensazione che deve pervadere l’osservatore è l’elevazione verso Dio, non solo grazie alla struttura, ma anche per la posizione che presenta l’edificio, essendo posto nel cosiddetto non luogo tipico dei suoi progetti.
Il grande edificio ha dimensioni impressionanti ma è privo di dettagli tanto che le persone raffigurate non sono vestite seguendo la moda dell’epoca ma presentano tuniche. Boullée, infatti, non sta progettando per la borghesia francese ma si rivolge a un altro tempo ed a un’altra civiltà.
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