L’architettura rivoluzionaria è una fase del Neoclassicismo della fine del XVIII secolo che ha avuto come massimi esponenti Étienne-Louis Boullée e Claude-Nicolas Ledoux. Gli architetti rivoluzionari interpretano in architettura i cambiamenti legati alla Rivoluzione francese.Questo nuovo stile, a causa della imminente Rivoluzione francese ed il bisogno morale di una nuova società, assunse un intenso valore etico ed evocativo, con forti tendenze utopiche, simboliche e visionarie.
L’interpretazione dell’oggetto architettonico non è lasciata al caso dall’artista, che progetta considerando più livelli percettivi per evitare letture alternative. La metafora è in questi casi una parte fondante e costitutiva dell’oggetto, le stesse figure architettoniche sono un tutt’uno con il progetto narrando una storia. Purtroppo molte opere di Boullée e Ledoux sono soltanto progetti utopici di cui nulla è stato costruito.
Étienne-Louis Boullée
Boullée riuscì a realizzare alcuni suoi progetti in stile funzionale per clienti privati. Sviluppò lo stile inconfondibile e astratto dei suoi progetti utopici, che erano generalmente più spettacolari delle corrispondenti idee di Ledoux. Per gli edifici pubblici progettò strutture di forme stereometriche, spesso in dimensioni monumentali.
Il suo progetto più famoso è di certo il Cenotafio dello scienziato inglese Isaac Newton. Si tratta di una sfera alta 150 m che simboleggia la sfera dell’universo, all’interno il cielo stellato viene simulato perforando la superficie della sfera. Questo aspetto poi è diventato il punto culminante dell’architettura parlante e utopica del classicismo rivoluzionario e il suo simbolo più noto.
Claude-Nicolas Ledoux
Una delle differenze tra Boullée e Ledoux è che quest’ultimo ideò e eresse numerosi edifici mentre il primo sviluppò progetti più visionari ed utopici non andando oltre l’ambito teorico.
Claude-Nicolas Ladoux fu infatti l’architetto che nel 1784 costruì le Barrière della cinta daziaria intorno a Parigi. Si tratta di strutture possenti caratterizzata dall’uso di forme geometriche elementari e da una decorazione parsimoniosa applicando con successo le nuove tendenze dell’edilizia classicista.
Tra il 1775 e il 1779 realizzò anche l’ampliamento degli edifici delle Royal Saline di Arc-et-Senans. Ledoux ideò una intera città prevedendo due serie di edifici disposti su un anello ellittico. In quello interno vi erano tutti gli edifici amministrativi mentre in quello esterno le residenze e le strutture pubbliche ma anche un mercato, un ospizio ed un cimitero. Purtroppo, questo progetto non venne mai portato a termine. I pochi edifici costruiti mostrano le proprie forme semplici ma imponenti dalle decorazioni sobrie ed arcaiche.
Ledoux progettò molti edifici utopici che non vennero mai realizzati soprattutto per le loro caratteristiche astratte ed a molte volte secondo il modello di “architettura parlante” di nuova concezione. Si tratta di progettare edifici che dovrebbero esprimere il proprio scopo in modo riconoscibile. È nota la casa sferica di un giardiniere o casa dell’artigiano, fatta di cerchi concentrici, che può essere utilizzata sia come casa studio che come officina. Da ricordare anche l’abitazione degli ispettori fluviali a forma di cilindro orizzontale attraverso il quale era incanalato un corso d’acqua e la fortezza ermetica della prigione di Aix-en-Provence.
Le loro influenze in Europa
Inghilterra
In Inghilterra fu John Soane ad essere quasi l’unico rappresentante del neoclassicismo rivoluzionario inglese. Progetto la famosissima Banca d’Inghilterra a Londra caratterizzata da una certa rigidità all’esterno e da altrettanta austerità all’interno. Una estrema semplicità strutturale era accompagnata soltanto da cupole ribassate e ridotte decorazione classica.
Russia
Anche in Russia arrivarono le influenze dell’architettura rivoluzionaria soprattutto grazie allo stesso zar Alessandro I. Fu lui che raccolse i disegni di Claude-Nicolas Ledoux, che aveva dedicato al sovrano la sua opera “L’architecture considérée sous le rapport de l’art, des moeurs et de la législazion”.
La cultura francese influenzò molti architetti che operavano in Russia. È possibile vedere queste influenze nel Palazzo della Borsa a San Pietroburgo di Jean-François Thomas de Thomon a combinare elementi di Boullée facendo però riferimento a siti antichi come Paestum.
Anche l’Ammiragliato di San Pietroburgo, progettato da Zacharov, sembra concretizzare nelle sue dimensioni colossali il sogno degli architetti rivoluzionari francesi, mentre in alcune opere di Stasov si può scorgere un rigido disegno geometrico simile a quello di Ledoux.
Italia
L’Italia del tempo non riprese questo stile in modo originale e sono poche le opere che possono essere considerate di stampo rivoluzionario.
Forse soltanto il Cisternone di Livorno (costruito nella prima metà nel XIX secolo da Pasquale Poccianti) può essere considerata un’opera all’altezza di quelle di Ledoux rimandando alle Saline Reali di Arc-et-Senans
Questo edificio, che serviva per l’accumulo e la distribuzione delle acque dell’acquedotto cittadino, presenta una facciata caratterizzata da un forte valore simbolico. È presente, infatti, proprio sulla facciata, mezza cupola a cassettoni che rimanda all’uso dell’edificio.
L’eredità
Tutte quelle speranze di avere un’architettura completamente nuova furono infrante nella Francia post-rivoluzione. La rapida e disordinata crescita delle città nell’Ottocento portò ad edifici di scarsa originalità. Questo spinse molti architetti a cercare un rifugio sicuro nel passato senza innovarsi.
Gli architetti rivoluzionari furono ben presto dimenticati e soltanto all’inizio del XX secolo vennero riscoperti. Infatti, le avanguardie degli anni ’20 e ’30 ripresero il loro rigore geometrico.
Alcuni studiosi hanno individuato proprio in Étienne-Louis Boullée e Claude-Nicolas Ledoux l’inizio del processo di razionalizzazione e semplificazione figurativa anticipando lo sviluppo del Movimento Moderno.
L’architettura rivoluzionaria può essere messa in relazione con i progetti colossali elaborati dai regimi totalitari della prima metà del XX secolo. Per esempio, nel progetto mai realizzato della Große Halle di Berlino, Albert Speer adottò le forme stesse del cenotafio di Newton disegnato da Boullée per produrre un volume capace di raccogliere e rappresentare le ambizioni della Germania nazista.
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