Walter Gropius (1883 – 1969) è stato un architetto, designer e urbanista tedesco naturalizzato americano. Fu il fondatore della Staatliches Bauhaus, una scuola di arte, design ed architettura che pose le basi stilistiche a livello internazionale promuovendo i concetti di razionalismo, funzionalismo e standardizzazione.
Chi era Walter Gropius
Nato a Berlino il 18 maggio 1883, Walter Gropius era nipote del noto architetto Martin Gropius che progettò il Museo delle Arti Decorative di Berlino.
Iniziò la sua carriera come architetto sotto Peter Behrens e aderì alla corrente modernista del Deutscher Werkbund. Alla fine della Prima guerra mondiale divenne capo della Scuola di Arti Applicate di Weimar, che ribattezzò Bauhaus, introducendo un nuovo modo di insegnare. Prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale emigrò negli Stati Uniti e fu nominato professore all’Università di Harvard formando una generazione di architetti.
Officine Fagus
Nel 1911, l’imprenditore Carl Benscheidt commissionò all’architetto Walter Gropius la costruzione di un nuovo stabile per la sua nuova fabbrica di scarpe che rispondesse agli standard moderni.
Gropius e il suo socio Mayer presero spunto dalla Fabbrica di turbine di Peter Behrens adottando però soluzioni architettoniche diverse. Per esempio, scegliendo angoli in vetrata e non in mattoni rendendo l’edificio meno monumentale e leggero.
Sede del Bauhaus
Nel 1919 Walter Gropius riuscì a fondare la Scuola di Arti Decorative e di Belle Arti che ribattezzò Staatliches Bauhaus. Intendeva riformare profondamente gli insegnamenti delle scuole d’arte incoraggiando l’emulazione tra artisti e artigiani. Spinse gli studenti ad imparare ed utilizzare materiali moderni e innovativi e a pensare alla produzione e al design nell’era dell’industrializzazione.
Nel 1925 la scuola fu trasferita a Dessau, dove le fu concesso, alla periferia della città, un grande appezzamento di terreno su cui Walter Gropius curò la costruzione di un mini campus. L’intero edificio era organizzato secondo la funzione che doveva svolgere e la forma stessa era determinata da questa.
Per la progettazione della sede del Bauhaus a Dessau, Gropius ripropose elementi già utilizzati per le Officine Fagus che sarebbero poi diventati caratteristici del suo stile. Presentava, infatti, uno scheletro in acciaio che consentì di rinunciare al rinforzo strutturale degli angoli dell’edificio. Questi angoli aperti furono finestrati e l’aggiunta di balconi che corrono lungo i bordi assicurarono, all’intero edificio, una certa leggerezza e grazia.
Anche l’uso del colore è stato rivoluzionato lasciando le pareti esterne di un bianco neutro ed uniforme, mentre l’interno dipinto in vari colori.
Complesso residenziale di Dessau
Dal 1926 lo studio di architettura di Walter Gropius iniziò la costruzione della Cité Törten, un complesso residenziale progettato per ospitare più di trecento abitazioni, situato alla periferia di Dessau.
L’architetto potè finalmente sperimentare su larga scala i suoi concetti di razionalizzazione, standardizzazione e produzione di massa ma anche l’idoneità di nuovi materiali da costruzione.
Le abitazioni erano composte da cubi chiari a coppie con pareti portanti realizzate a blocchi prefabbricati in calcestruzzo e i solai con travi in cemento armato. La costruzione delle case, infatti, era regolata dall’imperativo di costruire in modo economicamente vantaggioso.
Ufficio di collocamento di Dessau
Gropius decise di progettare due distinte sezioni per soddisfare le esigenze funzionali del nuovo ufficio. Gli uffici amministrativi sarebbero stati in un’ala a due piani affiancata da un edificio circolare di un piano riservato al pubblico il quale poteva essere convogliato attraverso cinque diversi ingressi separati.
Nonostante che la facciata non sia finestrata, l’interno dell’edificio è sorprendentemente luminoso. Ciò è dovuto al tetto e alle pareti interne in vetro che consentono alla luce naturale di illuminare perfettamente gli interni.
Harvard Graduate Center
Nel 1937 Walter Gropius decise di emigrare negli Stati Uniti con la famiglia ottenendo, poi, la cattedra presso la Graduate School of Design dell’Università di Harvard.
Circa 10 anni dopo fondò insieme a sette giovani architetti la The Architects Collaborative (TAC) con cui progettò nel 1948 l’Harvard Graduate Center. Questo è stato il primo edificio moderno costruito nel campus e la prima costruzione in base a questa estetica commissionata da una grande università.
Nonostante Walter Gropius fosse soltanto un componente del grande studio di architettura che contribuiva alla progettazione di questo edificio, riuscì a portare tutte le caratteristiche principali della sua estetica come, per esempio, le grandi finestre.
Pan Am Building
Nel 1958 iniziò la costruzione del Pan Am Building, conosciuto oggi con il nome di MetLife Building, un grattacielo di 59 piani sulla Park Avenue a New York. Questo edificio è il risultato della collaborazione del TAC con gli architetti Emery Roth e Pietro Belluschi.
L’edificio è ottagonale ed è caratterizzato da planimetrie aperte senza dettagli lussuosi sia all’interno che all’esterno. Il design si ispira al Grattacielo Pirelli di Milano di Giò Ponti e Nervi ed al Grand Central Terminal di Le Corbusier che non venne mai realizzato.
Nonostante sia stato sin dalla sua costruzione uno dei grattacieli più detestati dai New Yorkesi, questa gigantesca torre è sempre stata molto apprezzata dagli inquilini che lo occupano per la sua comodità e posizione.
L’eredità
La carriera di Gropius è molto influente sia per i risultati come educatore sia come architetto. Tra le sue idee più importanti c’era la sua convinzione che tutto il design, che si tratti di una sedia, di un edificio o di una città, doveva essere affrontato essenzialmente allo stesso modo: attraverso uno studio sistematico delle particolari necessità e problemi, tenendo conto dei materiali e delle tecniche di costruzione moderne, senza riferimento a forme o stili precedenti. La architettura di Walter Gropius riflette una preoccupazione sobria e programmatica che ha segnato tutta la sua vita. Eppure, sempre, nelle conversazioni e nelle critiche, ricordava ai suoi allievi la vitalità dello spirito individuale e la spontaneità della vita stessa.
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