La Scabiosa è un’altra pianta che non ha avuto il privilegio di un nome altisonante! Le deriva dalla credenza popolare (scientificamente non comprovata) secondo cui le foglie sarebbero state un rimedio contro la terribile scabbia. Non che il nome comune di Vedovella sia di maggior riscatto… idem per il soprannome ‘pianta Puntaspilli’…Tutti appellativi che sono inversamente proporzionali alla sua bellezza.
Allo stato selvatico (Scabiosa columbaria) deve lottare nella competizione con gli altri fiori estivi, soccombendo spesso alla presenza di piante più esuberanti. Nei nostri giardini ha invece modo di esprimersi con maggior vigore dimostrando quanto sia generosa e prolungata nella fioritura. È immancabile per l’eleganza dei suoi steli, per la forma dei fiori setosi contornati da leggiadri e tremuli petali e per le loro sfumature che vanno dal blu, al viola, al rosa, al bianco… impossibile non trovarle un’adeguata collocazione che è sempre preferibile sia in pieno sole in terreno fertile e soprattutto ben drenato. Ama l’accostamento nelle nostre bordure e aiuole con piante simili a quelle con cui si accompagna in natura: Achillea, Anthemis, Aster thompsonii, Coreopsis, Echinacea, Festuca, Knautia, Salvia nemorosa, Sanguisorba, Stipa, ma uno dei miei abbinamenti preferiti rimane quello con il Crysanthemum x superbum… le semplici margherite.
Da sempre dedico uno spazio importante in vivaio alla coltivazione delle scabiose (in una passata edizione di Orticola ebbi un gradito riconoscimento per le oltre 50 varietà proposte tra annuali e perenni, a testimonianza di vera passione per questa pianta). Le varietà che prediligo e che danno sempre ottimi riscontri sono: ‘Barocca’ , ‘Butterfly Blue’, ‘Blaues Siegel’ , ‘Fama Deep Blue’ , Flutter ‘Rose Pink’ ® assieme a ‘Perfecta’ , ‘Stäfa’ e ‘Miss Wilmott’ (le tre più storiche, in vivaio già dal 1970).
Va ricordato di piantare le scabiose anche per attirare colorate farfalle. Il fiore è formato da quelli che apparentemente sono dei petali, ma che in realtà a loro volta sono tanti piccoli fiori. Sono quelli esterni, più sviluppati e vistosi, di grande richiamo per tutti i lepidotteri, mentre quelli interni produrranno poi i semi.
Il nettare di questi fiori riesce a stordire a tal punto le farfalle… da riuscire a fotografarle con facilità, immobili mentre banchettano inebriate! Non sottovalutiamo l’importanza di scabiose e di tante altre piante mellifere che con la loro presenza assicurano un futuro alle api, ad altri impollinatori… e anche a noi.
Piantiamo le scabiose anche per la loro rusticità: non temono il gelo perché rispuntano a primavera e in presenza di inverni miti riescono a fiorire, seppur con manifestazioni sporadiche, ininterrottamente. Succede con maggior frequenza nelle varietà a fiore doppio e per una ragione ben precisa. Partiamo da un inconfutabile assunto: in natura nulla succede per caso, tutto ha un senso e una logica. Notiamo che i petali si muovono (determinando apertura e chiusura del fiore) seguendo intensità della luce e calore del sole. Quando la varietà è definita a fiore singolo siamo in presenza di fiori i cui petali hanno spazio di movimento maggiore rispetto alle varietà a fiore doppio, con petali molto fitti, dove constateremo che i fiori, costretti nello spazio ristretto, sono persistenti con maggior durata… tutto a beneficio del nostro godimento!
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