Le piante succulente, dette anche piante grasse, non sono un gruppo scientificamente riconosciuto e dai confini ben delineati. Sotto questo nome vengono generalmente messe tutte quelle piante che presentano parti inspessite che siano foglia o fusto. Le succulente sono piante adatte a tutti, sia a chi vuole abbellire la propria casa con una pianta poco impegnativa, ma molto decorativa, sia a chi desidera un esemplare unico per il proprio giardino.
La fioritura che non ti aspetti
Quasi tutte le cactacee producono vistosi fiori, una volta raggiunta la maturità. Ogni specie ha la propria peculiarità: la maggior parte fiorisce di giorno ma alcune specie preferiscono le ore notturne. La fioritura può durare il tempo di una notte o protrarsi per tutto l’anno ed in taluni casi sancire la morte della pianta, come in alcune specie delle Agavaceae. Sono presenti specie i cui fiori emanano deliziose fragranze come, ad esempio, le appartenenti alla famiglia delle Mesembryanthemaceae.
Tutta una questione di evoluzione
La modificazione dei tessuti è la conseguenza dell’adattamento all’assenza di precipitazioni nel loro habitat naturale. Le piante grasse si sono evolute nei modi più disparati, hanno sviluppato foglie arrotondate e strettamente appressate come quelle di Sedum divergens oppure raggruppate contro il terreno a formare piccole rose carnose come i Sempervivum. I cactus, uno dei maggiore esponente delle piante succulente, hanno modificato le foglie in spine e il fusto è diventato un grande serbatoio d’acqua.
Le zone d’origine delle piante grasse sono distribuite in tutti i continenti, si va dal deserto degli Stati Uniti, del Messico e dell’Africa, dalle umide foreste pluviali dell’America centro meridionale alle zone europee dove le precipitazioni sono scarse.
Coltivare le piante grasse all’esterno
Ci sono piante grasse che possono essere tenute all’esterno, piantate direttamente a terra senza nessun problema, poiché resistono anche a temperature molto rigide.
Molti cactus, nonostante nell’immaginario comune siano in mezzo a praterie e zone desertiche, sono sorprendentemente resistenti al freddo. Ci sono varietà di Opuntia che assumono una piacevole tonalità violacea in presenza di basse temperature.
Per prima cosa è importante dire che un fattore che influenza la resistenza di una succulenta è l’altezza della pianta. Infatti, piante che si elevano verso l’alto, trovano maggiori difficoltà durante le gelate. D’altro canto, quelle che si sviluppano vicino al suolo riescono a mantenere maggiore calore sopravvivendo a temperature inferiori.
Una copertura nevosa può giovare a molte specie succulente, dato che la temperatura sotto di essa è leggermente più alta rispetto a quella dell’aria. La neve impedisce eventuali danni alla foglia come, per esempio, nelle agavi, in cui evita la bruciatura delle punte.
È possibile anche coltivare piante succulente combinate con altre specie non succulente. È importante scegliere individui che abbiano le stesse esigenze di luminosità, terreno ed irrigazione. Per avere un buon effetto estetico si dovrebbe puntare a donare diverse tonalità di colore e di texture usando specie come Fuchsia, Nerium, Clivia, Gazania e Rehmannia ma anche bulbose come Cyrtanthus e Sprekelia.
Il vero nemico è l’umidità
Però, il vero nemico delle piante grasse all’esterno non è il freddo ma l’eccesso di umidità. La maggior parte delle piante succulente supera più facilmente l’inverno se viene tenuta all’asciutto durante il periodo freddo. Perciò, nelle zone in cui il gelo è abbinato ad abbondanti precipitazioni, è buona norma proteggere le piante con coperture in vetro o plastica.
Esistono delle accortezze da usare nel momento in cui vogliamo piantare una succulenta all’esterno, soprattutto in luoghi con precipitazioni annue maggiori di 900 millimetri concentrate tra primavera e autunno. In queste zone, per esempio, sarebbe opportuno stendere sopra il terreno uno strato di sabbia (anche di 30 cm) per aiutare il drenaggio dell’acqua.
Fra le specie più tolleranti all’umidità nel terreno ci sono sicuramente i Sedum e i Sempervivum, seguiti poi dai Delosperma. Queste succulente apprezzano una certa siccità e potranno essere coltivati su terreno ghiaioso, garantendo cosi fioriture abbondanti e scongiurando i ristagni idrici.
Piante grasse dove tenerle: in vaso
Molti cactus, come altre succulente, presentano radici corte e perciò si adattano perfettamente ad essere coltivate in vaso.
Scegliendo i contenitori adatti, si potranno esaltarne la forma o il portamento di ciscuna pianta. Ad esempio, vasi poco profondi sono perfetti per specie prostrate e striscianti, mentre vasi a forma di giara valorizzeranno al massimo piante erette e di grandi dimensioni come l’Agave attenuata. Spesso si utilizzano come contenitori anche oggetti di uso comune o cavità e cortecce di alberi con risultati strabilianti. Insomma, l’unico limite è la fantasia.
Vasi tenuti all’aperto
In zone in cui le temperature scendono raramente al di sotto di 0°, le succulente non avranno problemi. Qui le piante grasse tenute in vaso possono essere tranquillamente lasciate all’aperto, facendo attenzione a evitare il ristagno idrico. Il luogo ideale sarà, perciò, un angolo riparato e protetto dalla pioggia.
In zone con una temperatura media ancora più elevata, aumenterà la gamma di piante da poter coltivare all’aperto in vaso e potranno essere scelte specie sempre più particolari e dai colori accesi come per esempio l’Aeonium ’Schwarzkopf’, caratterizzato da foglie violacee.
Essendo coltivate in vaso, in caso di periodi eccezionalmente freddi, le piante grasse potranno essere ricoverate all’interno o semplicemente protette più facilmente.
Piante grasse dove tenerle: vasi tenuti all’interno
È importante offrire alle piante succulente una buona esposizione luminosa e una sufficiente areazione. In alcuni casi è opportuno prevedere una qualche protezione dal sole diretto per evitare bruciature. Per le zone più ombreggiate della casa possono essere utilizzate specie che necessitano di luce meno intensa e filtrata, per esempio, quelle originarie delle foreste pluviali umide. Alcune di queste, come Hatiora gaertneri e Schlumbergera x buckleyi, producono una gran quantità di fiori molto colorati.
Si possono usare vasi piccoli per singole piante o contenitori più grandi per creare composizioni unendo diverse specie. In questo caso è importante scegliere individui dalle esigenze colturali simili ma possibilmente con portamenti diversi, puntando a creare veri e propri giardini in miniatura.
Come punto centrale della composizione è possibile usare Crassula ovata, caratterizzata da foglie lisce e tonde, oppure piante dal portamento più eretto come Cephalocereus o Cleistocactus. In alternativa, si può puntare su cactus come Mammillaria o Parodia. Ottimi per riempire eventuali spazi vuoti, grazie alle piccole dimensioni, sono le Echeveria dalla caratteristica forma a rosa e le Haworthia dalle foglie striate e aguzze.
Per comporre vasi appesi, si potranno utilizzare piante dal portamento morbido come, per esempio, Aporocactus flagelliformis, caratterizzato da fusti striscianti e fiori rosa intenso, o Sedum morganianum, che presenta foglie tonde e minute, poste su lunghi fusti cadenti.