I bonsai hanno sicuramente un fascino irresistibile, ma necessitano di cure assidue che richiedono una buona quantità di tempo. Questo impegno sarà ben ripagato da risultati eccezionali. Esistono manifestazioni che premiano i bonsai più belli, elevando questa pianta a qualcosa di molto simile ad un animale domestico bisognoso di cure quotidiane, tagli regolari e attenzioni costanti al suo benessere. Ovviamente anche gli inesperti potranno coltivare i bonsai con profitto, basterà soltanto seguire alcuni accorgimenti che favoriranno lo sviluppo ottimale di questa pianta.
Posizionamento
Il bonsai è di norma un albero a tutti gli effetti anche se in miniatura. Per questo, andrà coltivato all’aperto e tenuto in casa soltanto in occasioni particolari. È necessario resistere alla tentazione di tenerlo troppo al chiuso, soprattutto quando gli ambienti sono troppo riscaldati, perché questo potrebbe danneggiare irreparabilmente la pianta. È durante l’inverno, quando le temperature iniziano a scendere, che è possibile riparare il bonsai in casa. Naturalmente, si dovranno portare dentro solo bonsai di quelle specie che sofffrono le gelate. Durante gli altri periodi dell’anno, sono piante che devono stare all’aperto.
È importante assicurarsi che il bonsai sia collocato in una posizione luminosa. Ovviamente, la quantità di illuminazione solare sarà determinata dalla specie. È sconsigliato tenere i vasi in verande vetrate o sotto alberi e arbusti che non lasciano filtrare abbastanza luce. L’apporto idrico dato da una pioggia tenue e brezze leggere non sono solo tollerate ma possono essere considerate essenziali per mantenere il bonsai in buona salute. Ovviamente, se le precipitazioni fossero eccessivamente intense e il vento troppo forte, sarà necessario portare al riparo la pianta. Per prendersi cura di un bonsai è importante anche non dimenticare di spostare e ruotare il vaso almeno una volta a settimana. Così facendo, la crescita sarà equilibrata e tutti i lati saranno esposti allo stesso modo agli elementi atmosferici.
Irrigazione
La migliore per i bonsai, come per qualsiasi altra pianta, è sicuramente un’acqua povera di calcio e più pura possibile.
Se non sarà possibile la raccolta delle precipitazioni, potrà essere usata anche quella dell’acquedotto. Per migliorarne le qualità ed avvicinarla di più all’acqua piovana, può essere lasciata depositare per 24 ore all’aria aperta in un contenitore ed usata successivamente per l’irrigazione.
Si avrà cura di annaffiare dall’alto, simulando una pioggia naturale, senza trascurare nessun lato. L’acqua deve essere sufficiente per saturare il terreno fino a che non sgoccioli dai fori di drenaggio sul fondo del vaso. La frequenza dell’irrigazione dipende dalla specie, dalla condizione dell’albero, dalla dimensione del vaso e dall’età della pianta. Per esempio, un vaso profondo trattiene l’umidità più a lungo e perciò avrà bisogno di meno innaffiature. Specie di alberi con grandi foglie come aceri e faggi richiedono più acqua rispetto alle conifere.
Se il terriccio del bonsai si presenta particolarmente secco e le foglie cominciano a mostrare segni di appassimento, la pianta si trova in un forte stress idrico ed è opportuno seguire alcuni accorgimenti. Innanzitutto, l’irrigazione non dovrà essere immediata e l’albero dovrà essere posto in un luogo ombreggiato. Sarà necessario bagnare le foglie ed aspettare la sera per l’innaffiatura. Nell’arco di tre giorni, il bonsai dovrà essere tenuto all’ombra e la quantità d’acqua fornita potrà essere aumentata gradualmente fino a quando l’individuo apparirà di nuovo in forma.
Irrigazione durante l’inizio primavera e il tardo autunno
L’inizio della primavera è il periodo in cui avviene la crescita attiva. L’irrigazione dovrà essere effettuata una o due volte al giorno soprattutto nel primo mattino e nel primo pomeriggio. Quando sono previste gelate notturne, è meglio evitare annaffiature di sera . Per valutare la quantità di apporto idrico va considerato anche il contributo dovuto alle precipitazioni.
Irrigazione durante l’estate
Quando il clima è caldo, cioè la temperatura sfiora i 40 °C o in condizioni di vento forte e secco l’albero dovrebbe essere annaffiato con una frequenza di tre o cinque volte al giorno, tuttavia, il numero di innaffiature dipende molto dalle condizioni del suolo. Le foglie non dovrebbero essere mai bagnate durante il giorno perché potrebbero essere danneggiate.
Irrigazione durante l’inverno
Le innaffiature devono essere fatte durante la mattina, ogni volta che sarà necessario. La pianta può essere lasciata alla luce diretta del sole, senza nessun accorgimento ma non essere annaffiata nel pomeriggio in quanto l’acqua potrebbe gelare all’interno del terreno.
Bagnare le foglie
Tra le cure che devono essere fatte ad un bonsai c’è anche l’operazione del bagnare le foglie. Questa azione solitamente è fatta tramite spruzzini o l’irrigatore e può essere combinata con la normale annaffiatura giornaliera. Nel caso di climi particolarmente caldi l’umidificazione delle foglie dovrà essere effettuata la mattina presto o la sera tardi per evitare scottature e mantenere le foglie fresche.
Pulizia
Tutte le piante estranee che nascono nel vaso del bonsai ruberanno nutrimento dal terreno e perciò vanno prontamente rimosse. È importante estirpare l’intera pianta compresa le radici e cercare però di non disturbare troppo il terreno. Anche le foglie cadute sul terriccio del vaso devono essere rimosse.
Terriccio
Se per qualche motivo il bonsai scompatta il terreno, questo non dovrebbe essere mai pressato con le mani, per non causare sacche d’aria sotto la superficie che favorirebbero marciumi radicali. La terra può essere aggiunta in superficie e lavorata intorno al tronco nello stesso modo in cui avviene nel rinvaso. La presenza di muffa bianca sul terriccio in cui sono coltivati pini e carpini non è dannosa e non deve essere, anzi, è un segno della sanità della pianta.
Cura invernale del bonsai
Il freddo non danneggia i bonsai, che non devono essere ricoverati in nessun caso in serra o portati permanentemente al chiuso nelle case, tuttavia, possono richiedere delle protezioni. Per esempio, in Giappone vengono costruite delle capanne o tunnel coperti di paglia con un lato lasciato aperto. In questo modo gli alberi sono protetti dal gelo e l’aria può circolare liberamente.