Nato a Rouen nel 1873 Henri Sauvage è un architetto francese, forse poco noto al grande pubblico, nonostante abbia dato vita a edifici innovativi e ricchi di elementi di estrema modernità, che hanno influenzato profondamente l’architettura contemporanea. Appassionato di architettura e arti decorative, il giovane Henri si iscrisse Alla Ecole des Beux-Arts nel 1890. Frequentò l’accademia fino al 1895 quando, il suo spirito ribelle e indipendente lo portò a rifiutare i dogmi e le metodologie dell’insegnamento accademico. Lasciò quindi la scuola senza avere conseguito il diploma.
Una scelta forte e controcorrente, che tuttavia non gli precluderà una carriera di grande prestigio, anche se il percorso che dovràn seguire sarà lungo e tortuoso. Grande disegnatore, nel 1896 decise di aprire un negozio di carte dipinte con motivi classici. In questa scelta fu rilevante l’influenza di Eugène-Emmanuel Viollet-le-Duc , (architetto neogotico francese , restauratore di edifici medievali francesi e tra i primi teorici dell’architettura razionale, che lo orientò verso lo studio delle architetture storiche e al disegno degli edifici ispirati a quelli dell’antichità.
Henri Sauvage disegna Casa Majorelle a Parigi
In questo periodo di studio e formazione da autodidatta, Henri Sauvage si avvicinò al gusto dell’Art Nouveau, tendenza artistica in quel momento emergente, che adottò nel disegno della sua prima opera architettonica, Villa Majorelle a Nancy. L’edificio venne progettato in stile Nouveau per il designer di mobili Louis Majorelle (1859-1926), che ne fece la sua residenza principale e sede espositiva per le sue creazioni d’arredo. Un nome noto agli amanti dell’architettura, quello di Majorelle, in quanto fece costruire, in Marocco, la celeberrima villa Majorelle, con i meravigliosi giardini esotici e il colre blu che ancora oggi porta il suo nome, ancora oggi meta di una grande flusso di turisti. Costruita nel 1901-1902 da Lucien Weissenburger, la Villa Majorelle di Nancy è il risultato di una collaborazione tra i principali artisti della Scuola di Nancy e il movimento Art Nouveau parigino. Le vetrate sono state realizzate da Jacques Grüber, i dipinti da Francis Jourdain e Henri Royer e il camino in ceramica da Alexandre Bigot. I mobili della sala da pranzo, disegnati da Louis Majorelle e successivamente acquisiti dal Musée de l’École de Nancy, dopo il restauro sono attualmente collocati nella loro stanza originale.
Le opere della maturità
Negli anni successivi, Henri Sauvage abbandonò progressivamente le linee morbide e fiorite dello stile Nouveau in favore di quelle più geometriche e razionali del’Art Deco. Nel 1903 iniziò a dedicarsi allo studio realizzazioni di “abitazioni igieniche a basso costo” e nel 1907 elaborò l’dea della Maison a Gradins, innovativa architettura che con le sua grandi terrazze a giardino era stata pensata per offrire una soluzione abitativa in grado di supplire alla mancanza di spazi verdi e naturali nelle nascenti metropoli ad alta concentrazione antropica e e edilizia. Perfezionato nel corso degli anni successivi, questa idea trovò una concreta realizzazione a Parigi a partire dal 1912, prima nell’edificio di Rue Vanvin e, successivamente, nel 1923 in rue Emiraux.
Con queste opere, il percorso di semplificazione formale iniziato a inizio del 900 diventerà ancora più radicale, fino a farlo aderire a un linguaggio pienamente razionalista. In anticipo sulle istanze del Movimento Moderno, Henri Sauvage affrontò in questo periodo i temi dell’uso del cemento armato, della standardizzazione industriale degli elementi costruttivi. A questa attività dedicata all’edilizia a basso costo affiancò molte realizzazioni di prestigio, su incarico di facoltosi committenti. Nel 1926 progetta l’edificio di Parigi a rue la Fontaine Studio Building (foto in alto), un blocco di atelier e appartamenti per artisti su due livelli. La sua severità geometrica rivela l’evoluzione Sauvage dai suoi primi giorni come maestro dell’Art Nouveau. Negli ultimi anni della sua carriera, fino al 1932, anno della morte, si dedicò alla realizzazione dei padiglioni Primavera e Costantine all’Esposizione delle arti decorative del 1925, i grandi magazzini La Samaritaine a Parigi, nel 1926, e a Nantes di quelli Decrè, demoliti nel 1943.
Vi potrebbero interessare anche
- Villa Veritti di Carlo Scarpa
- Carlo Aymonino, tutte le opere
- Walter Gropius, architettura e didattica del design