I labirinti vegetali sono strutture antichissime e universali, che ricorrono in diverse culture, miti e religioni, simbolo della sfida, del rischio, metafora di mistero e di sapienza. A voler essere precisi, il labirinto presenta un solo itinerario, da percorrere dall’inizio alla fine senza possibilità di scelta né rischio di perdersi, a differenza del dedalo, dove la continua necessità di scegliere quale percorso seguire può indurre il visitatore anche a smarrirsi. Oggi, tuttavia, definiamo entrambi semplicemente con il termine labirinto, a prescindere dalle variabili, più o meno complesse, che li distinguono.

labirinto Hampton Court
Schema del labirinto di Hampton Court

Nel corso dei secoli gli schemi architettonici dei labirinti vegetali si sono evoluti passando da tracciati puramente geometrici, circolari, quadrati e rettangolari fino a soluzioni più complesse, sono aumentate le involuzioni concentriche nei labirinti circolari, e i tranelli in quelli geometrici, alcuni presentano addirittura dei loop, intrapresi i quali è decisamente difficile uscirne: quello di Villa Barbarigo a Valsanzibio ne è un illustre esempio.

In conseguenza delle particolarità climatiche delle aree i labirinti possono essere realizzati con specie diverse, dal tradizionale bosso ai cactus, alle rose, ai mirto, alla lavanda, solo per citarne alcune.

Questo libro è un invito a esplorare i labirinti vegetali di tutto il mondo, l’autore ne ha catalogati 420, di cui 188 recensiti e illustrati, mentre per gli altri 232 un’ampia tabella fornisce le indicazioni essenziali. Un florilegio di labirinti che conduce il lettore in giro per il mondo, nazione per nazione, alla scoperta anche dei giardini che li ospitano, spesso di grande fama, storici, botanici, che vale la pena visitare anche per la loro bellezza intrinseca.

Curiosità

Il labirinto più esteso

Il labirinto della Masone a Fontanellato (in provincia di Parma) si estende su una superficie di oltre 8 ettari e un percorso di oltre 3 chilometri. È costruito usando circa 200.000 piante di bambù (principalmente Phyllostachys bissetii, Phyllostachys vivax ‘Aureocaulis’, Phyllostachys aureasulcata ‘Spectabilis’, Phyllostachys viridis ‘Sulfurea’, Phyllostachys nigra ‘Henonis’, Phyllostachys vivax ‘Aureocaulis’, Hibanobambusa tranquillans ‘Shiroshima’, Pseudosasa Japonica).

Labirinti vegetali
photo courtesy Il labrinto della Masone

Il labirinto più piccolo

Si trova nel parco del castello di Trauttmansdorff a Merano. È costituito da siepi di tasso con al centro un albero di melograno. La sua superficie è di circa 260 metri quadrati.

Il labirinto più lungo

Si trova in Cina, a Yancheng nella provincia di Jiangsu, il Labirinto dei sogni. Costruito in soli cinque mesi, il suo percorso si snoda lungo un sentiero lungo 9,4 chilometri  per un’estensione di oltre 3,5 ettari. Avendo una conoscenza perfetta del percorso, quindi senza mai sbagliare o cadere in un tranello, il visitatore impiega quasi 2 ore per uscirne, ma in genere le persone trascorrono all’interno del labirinto l’intera giornata. Si tratta di un’architettura abbastanza complessa a forma di alce, che al suo interno prevede aree di sosta e altri labirinti, alcuni circolari, altri a forma di cuore o rettangolari; al centro si trova la torre di osservazione che funge anche da belvedere. È costituito da siepi di Juniperus chinensis (oltre 100.000 piante) in alcuni punti sostituite da strutture in vetro. Alla conclusione del percorso si trova il Castillo de las Flores.

Labirinto dei sogni Cina

Il labirinto più antico

Si trova nel giardino di Villa Barbarigo a Valsanzibio, a Galzignano Terme in provincia di Padova. Il giardino fu concepito come ex-voto dalla potente famiglia dei Barbarigo che, rifugiandosi a Valsanzibio dove possedeva una dimora per la villeggiatura, scampò alla peste che ammorbava Venezia nel 1631. La costruzione del giardino, progettato da Luigi Bernini, fratello del più noto Gian Lorenzo, durò circa 30 anni. Il labirinto fu l’ultima parte realizzata del giardino, pensato come un percorso allegorico di purificazione, che porta l’uomo dall’errore alla verità. Unica è la strada che conduce alla fine ma è un dedalo.

labirinto di Villa Barbarigo

 

Il labirinto più misterioso

È ancora una volta il labirinto di Villa Barbarigo a Valsanzibio. È caratterizzato da un’intricata rete di passaggi e da 6 vicoli ciechi più un loop che riporta sempre allo stesso punto. I tranelli rappresentano i 7 vizi capitali con il loop a simboleggiare la superbia, il peggiore tra i vizi. Il suo significato allegorico è la difficoltà del cammino umano: il labirinto è un percorso salvifico, esorta proseguire o a tornare sui propri passi quando si sbaglia e a cercare la strada corretta. Una volta uscito, l’uomo ha acquisito una maggiore consapevolezza di sé e del mondo che lo circonda.
È costituito da 6.000 piante di bosso secolari, coeve al giardino, con 8.000 metri quadrati di spalliere.

Il labirinto più a nord

A Fairbanks, in Alaska, all’interno dei Giardini Botanici Georgeson, si trova il labirinto più settentrionale, oltre il 64° parallelo dell’emisfero boreale. Il disegno del labirinto è il fiore di una rosa botanica endemica dell’Alaska, Rosa acicularis. In uno dei tanti vicoli ciechi, i visitatori possono trovare poesie scritte da studenti del luogo.

Il labirinto più baricentrico

Si trova quasi all’Equatore, un filo più a sud, in Kenya. Situato negli oltre 40 ettari di giardini del Fairmont Mount Kenya Safari Club, il labirinto è ispirato al disegno di quello di Hampton Court, in Inghilterra.

Labirinti vegetali

Il labirinto più a sud

Nei pressi della città di El Hoyo, provincia di Chubut in Patagonia, Argentina, si trova il Laberinto Patagonia, il più grande del Sud America, al 41° parallelo dell’emisfero australe. Si estende su una superficie di 8.000 metri quadrati, con un percorso di circa 2.200 metri. Le siepi sono di Cupressus macrocarpa.

Il labirinto più elevato

A sud di Città del Messico, a circa 3.000 m slm, il Labirinto di Ajusco è un luogo insolito. Opera dello storico dell’arte Ignacio Figueroa, il labirinto è una replica quasi esatta di quello del castello di Hever, ex residenza di Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII. Nel complesso di Ajusco, di fronte al giardino, è stata costruita anche una casa in stile Tudor.

Il labirinto più intricato

A Villapresente in Cantabria, una regione della Spagna, si trova il labirinto con il percorso più difficile, pieno di vicoli ciechi, incroci e tranelli, un vero e proprio dedalo. Costituito da siepi di  x Cupressocyparis leylandii  (ora × Hesperotropsis leylandii), alberi che crescono facilmente in questa zona, è il labirinto più esteso di Spagna, 5625 metri quadrati, che consente di percorrere oltre 5 km di corridoi di circa 1 m di larghezza e 2,5 m di altezza.
Il suo disegno è ispirato a quello dei labirinti vegetali inglesi del XVIII e XIX secolo.

Labirinti vegetali

Il labirinto più tecnologico

Ha il disegno di una farfalla il labirinto all’interno del Jardins de Colette, noto per essere una caccia al tesoro. All’interno del suo percorso, oltre a vicoli ciechi, ci sono cinque cancelli posizionati al centro delle quattro ali e nel punto in cui le antenne della farfalla si uniscono. Per fare aprire i cancelli, di cui due ad acqua corrente, bisogna digitare una password che si ottiene risolvendo alcuni indovinelli scritti su un libretto che viene consegnato all’ingresso. Se la password è corretta il cancello si apre oppure l’acqua smette di scorrere e si può proseguire. Creato da Isabelle de Beaufort nel 2008 il tracciato è  stato rivisto nel 2015. Le siepi sono in salice.

Il labirinto più artistico

A Balsham, nel Cambridgeshire, si trova il Music Maze, un labirinto privato, visitabile solo in alcuni giorni dell’anno. La sua forma ricorda quella di una cassa di violino al cui centro sono inseriti una chiave di sol e due corni francesi, più musicale di così! Il labirinto è interamente realizzato in Taxus baccata e per la chiave di sol è stata usata la cv ‘Aurea’ che ha una colorazione giallo dorata. Per realizzarlo sono stati messe a dimora oltre 1.500 piante, con le quali è stato realizzato un percorso di circa 800 metri. È un labirinto a senso unico che presenta quattro livelli di difficoltà.

Labirinti vegetali

Il labirinto italiano più noto

È quello di Villa Pisani a Stra, affacciata sul Naviglio del Brenta. Oggi interamente costituito da siepi di bosso, in sostituzione di quelle in carpino originali, il labirinto conserva l’impianto originale settecentesco, disegnato dall’architetto padovano Girolamo Frigimelica de’ Roberti: nove cerchi concentrici al cui centro di trova una torretta con una doppia scala esterna elicoidale.
La torretta di osservazione è una costruzione tipica dei labirinti vegetali più complicati; nel passato poteva avere anche una funzione ludica, come nel caso di Villa Pisani, dove la dama, premio per chi trovava la corretta via, aspettava il suo cavaliere. Oggi ospita un osservatore che guida verso la via d’uscita chi si perde all’interno del labirinto; nei labirinti più complicati o con siepi molto alte, in cui forte è il senso di smarrimento, è fondamentale.
Il labirinto di Villa Pisani è a senso unico.

Labirinti vegetali

 

Scheda libro

Titolo: Labirinti vegetali. La guida completa alle architetture verdi dei cinque continenti

Autore: Ettore Selli

Casa editrice: Pendragon

 

Elisabetta Pozzetti

©Villegiardini. Riproduzione riservata

Potrebbero interessarti anche

Vite di alberi straordinari. Viaggio tra le piante più antiche del mondo