I fiori di ibisco sono conosciuti e apprezzati da millenni in tutto il mondo, non solo per fattori estetici ma anche per usi alimentari e medici. Per esempio, in Egitto vengono utilizzati per fare un tè dalla colorazione rosso intensa chiamato “karkadè” bevanda particolarmente amata per il sapore unico e per l’alto contenuto di vitamina C.
L’ibisco, con le sue oltre 200 specie, è celebre per i suoi grandi fiori esotici disponibili in moltissime colorazioni. Alcune specie, soprattutto quelle originarie dei tropici, possono essere coltivate in vaso diventando graziose piante d’appartamento.
Origine e nomenclatura
Il genere Hibiscus fa parte della famiglia delle Malvaceae e viene comunemente chiamato malva rosa. Il suo nome generico gli fu attribuito nel primo secolo A.C. dal medico greco Dioscoride Pediano usando “ibískos” che era il termine per indicare la malva proprio a causa della loro somiglianza.
Pianta
L’ibisco è una pianta erbacea che può raggiungere i 2 metri di altezza. Può essere annuale o perenne, con foglie caduche o sempreverde e può essere coltivata come arbusto, cespuglio o albero. Cresce molto velocemente e riesce a stabilizzarsi e fiorire entro i primi tre anni.
Le foglie di ibisco assumono una colorazione verde intenso, sono palmate composte da tre lobi con margini grossolanamente dentati.
Fiore
I fiori sono grandi e voluminosi, generalmente disposti singolarmente. Sono composti da cinque sepali e cinque petali di varie colorazioni disposti a formare una campana espansa tipica della famiglia delle Malvaceae. Al centro si trova una lunga estroflessione (columna) composta dai diversi stami che formano un tubo intorno al pistillo.
SPECIE PIÙ IMPORTANTI
Hibiscus syriacus
Arbusto rustico, eretto, a crescita rapida, dotato di grandi fiori rosa intenso che sbocciano dalla fine dell’estate fino a metà autunno. È adatto anche a temperature fredde ed a differenza di molte altre specie di Ibisco tollera terreni alcalini. È chiamato anche Rosa di Sharon ed è il simbolo della Corea del Sud.
Hibiscus rosa-sinensis
È una varietà tropicale che non tollera temperature inferiore ai 10°C perciò è perfetta da tenere in vaso all’interno delle abitazioni. Il fiore è molto simile a quello di Hibiscus syriacus ed è il simbolo nazionale della Malesia.
COLTIVAZIONE
Terreno
Preferiscono un terreno ben drenato, fertile ed argilloso. La maggior parte degli ibischi ha necessità di un pH leggermente acido e lo stesso colore del fiore può essere influenzato dal livello di acidità del suolo. In caso di zone ad alta siccità è consigliato pacciamare intorno alle piante così da favorire il mantenimento dell’umidità, mentre, se il terreno è povero di nutrimenti dovrà essere corretto con l’aggiunta di materia organica.
Esposizione
Ama particolarmente siti soleggiati ma in caso venga coltivata in ambienti particolarmente caldi e secchi è opportuno scegliere una zona con luce filtrata per non danneggiare fiori e foglie.
L’eccessiva carenza di intensità luminosa è spesso la causa di fioriture non abbondanti.
Per quanto riguarda le piante di Ibisco poste in casa è necessario garantirgli un punto luminoso vicino ad una finestra soleggiata ma non alla luce diretta.
Umidità
Si tratta di piante che hanno bisogno di una certa umidità nel suolo e perciò, soprattutto per quanto riguarda individui indoor, sarà necessario annaffiare regolarmente dalla primavera all’inizio autunno. Le irrigazioni dovranno essere ridotte significativamente quando la pianta entrerà nel periodo di dormienza.
Nella coltivazione in vaso occorre attendere che il terreno risulti completamente asciutto prima di annaffiare di nuovo dato che un terreno saturo d’acqua può portare agli stessi effetti di una carenza idrica.
Temperatura
Le varie specie hanno fabbisogni termici molto vari ma quasi tutte prosperano tra i 15°C e i 30 ° C.
L’ibisco in inverno, soprattutto se si tratta delle specie più rustiche, può sopportare temperature sotto gli 0°C mentre per le specie tropicali già scendere sotto i 10°C potrebbe portarle alla morte.
Con un clima particolarmente rigido le piante coltivate in vaso possono essere ricoverate in luoghi riparati.
Potature
La potatura può essere fatta in tarda primavera, sia per le piante sempreverdi sia per quelle decidue, così da evitare il rischio di danni da gelo sui nuovi germogli.
Nelle specie sempreverdi dovrà mirare all’eliminazione del legno morto o danneggiato ed al mantenimento della forma accorciando i rami. Invece, per quanto riguarda le piante a foglia caduca, la potatura dovrà essere più cauta accorciando i rami danneggiati o fuori dalla forma prestabilita.
Concimazioni
Per ottenere fioriture abbondanti, caratterizzate da una buona colorazione, è importante fornire alla pianta un fertilizzante con un alto contenuto di potassio e azoto.
Rinvaso
Se allevate in vaso, il rinvaso dovrà avvenire all’inizio della primavera con cadenza biennale. Per evitare che la pianta spenda molta energia per sviluppare le radici a discapito dei fiori è importante non scegliere contenitori troppo profondi.
Problematiche
Sicuramente gli ibischi rustici come Hibiscus syriacus sono molto più resistenti rispetto quelli tropicali come Hibiscus rosa-sinensis, tuttavia, è possibile riscontrare ugualmente diverse problematiche. L’insorgere di ingiallimenti fogliari potrebbe essere causato da repentini cambiamenti meteorologici o dalla gestione errata di irrigazione o concimazione. Così come la caduta improvvisa delle gemme potrebbe derivare da un’eccessiva o insufficiente temperatura o luminosità.
Possono essere soggetti all’attacco di parassiti come ragnetti rossi e afidi ma non in maniera particolarmente dannosa.