Come innaffiare le piante quando si è in vacanza? Le restrizioni dovute al Covid-19 hanno determinato la diffusione dell’hobby del giardinaggio casalingo. Il giardinaggio appassiona un numero sempre maggiore di persone. Nonostante ciò, innaffiare le piante quando si è in vacanza è sempre stato un problema che molte persone devono affrontare. Sia chi ha solo qualche pianta, o chi ha un piccolo orto, deve ingegnarsi per mantenere vive le piante nella stagione più calda, nei periodi di assenza da casa casa.

Le piante in estate

Innanzitutto si deve fare una distinzione tra piante che hanno bisogno di acqua costantemente e quelle che resistono molti giorni senza annaffiatura. 

Le piante in base all’acqua che hanno bisogno si distinguono in:

  • Piante tropicali o subtropicali, possono resistere al massimo dieci giorni senz’acqua
  • Piante grasse, resistono a lungo senza acqua

Quindi come innaffiare le diverse piante in vacanza? Se quindi si va via per meno di una decina di giorni, si può tranquillamente innaffiare abbondantemente le piante senza rischiare la disidratazione. Se invece si manca per più giorni allora bisogna trovare altri metodi.

Inoltre bisogna prestare attenzione in quale ambiente sono abituate a stare le piante. Se sono piante da interno possono essere tranquillamente spostate all’esterno. D’estate infatti non soffriranno lo sbalzo climatico. Bisogna però ricordarsi di coprirle perché la luce diretta potrebbe rovinarle. In ogni caso all’esterno si deve avere un sistema di irrigazione che periodicamente innaffi la terra delle piante.

Invece si decide di tenerle all’interno della casa, non bisogna chiudere tutte le imposte ma lasciare degli spiragli, per far entrare la luce. Lasciare delle piante all’interno, comunque presenta il vantaggio che l’acqua del vaso evapora più lentamente che all’esterno.

Come innaffiare le piante in vacanza

La cosa migliore è avere dei vicini, amici o parenti che possano prendersi cura delle nostre piante. Nonostante ciò bisogna sempre dare indicazioni su quanta acqua fornire alle singole piante, in quanto hanno tutte bisogno di cure differenti. Come innaffiare le piante se invece non ci sono persone a cui affidarsi? Possiamo ripiegare su strumenti che automaticamente forniscono acqua al vaso. 

Come innaffiare le piante in vacanza, gli strumenti

Gel disseta-piante

Per innaffiare le piante in estate nei singoli vasi si possono usare le bottigliette di gel, una sostanza fatta di acqua e fibre di cellulosa. Prima di partire bisogna innaffiare abbondantemente la terra e poi infilare le confezioni di gel, aperte e a testa in giù, nella terra, a una profondità di almeno 3 o 4 centimetri. Col tempo il gel si scioglie, rilascia gradualmente acqua e in questo modo tiene umido il terriccio. Ci sono prodotti che durano fino a 30 giorni, più o meno economici. Solitamente una confezione va bene per un vaso di 15/20 centimetri di diametro: se il vaso è più grande ne servono due o tre.

Coni di terracotta

I coni rappresentano la soluzione più economica e più ecologica perché, una volta comprati, possono essere riutilizzati tutte le volte che si sta via per più di una settimana. In questo modo sarà semplice innaffiare le piante mentre si è in vacanza. I coni in terracotta sono dei beccucci che vanno infilati interamente nella terra e da cui parte un tubicino la cui estremità opposta va messa dentro un contenitore d’acqua. Perché funzioni, la punta d’argilla va aperta, messa in acqua una quindicina di minuti, poi va riempita d’acqua e chiusa, immergendo intanto il tubicino nella bacinella. La punta di argilla funziona quasi come una spugna: assorbe l’acqua e la rilascia nella terra poco alla volta.

Prima di usarli, è sempre bene controllare le istruzioni per sapere a che altezza mettere la bacinella d’acqua rispetto al vaso: in base alla differenza di altezza cambia anche la velocità dell’acqua attraverso il tubo.

Bottiglia rovesciata

La bottiglia a testa in giù è il classico rimedio “della nonna”. Si prende una bottiglia di plastica, si fa un foro non troppo grande nel tappo, la si riempie d’acqua, la si mette a testa in giù nel terreno di un vaso e si fa qualche foro anche sul fondo. Esistono anche tappi a punta fatti apposta per essere messi al posto dei tappi delle bottiglie: si infilano meglio nel terreno e favoriscono un gocciolamento più lento. 

Irrigatori e valvole programmabili

Se si dispone di un impianto di irrigazione le valvole programmabili, o programmatori automatici per rubinetto, sono un’ottima soluzione. Si tratta di valvole programmabili che vanno agganciate a un rubinetto e da cui parte un tubo che si collega poi all’irrigatore. Alcuni irrigatori ce l’hanno già integrato. Può essere impostato per rilasciare acqua ogni giorno a un certo orario o solo in alcuni giorni della settimana. Esistono modelli anche programmabili tramite app del cellulare e perciò a distanza. Queste valvole funzionano a batteria e consumano pochissimo, quindi non c’è pericolo che smettano di funzionare a metà vacanza o che si spengano se salta la luce.

Pacciamatura

Un’altra cosa che si può fare per tenere umida la terra, almeno nei vasi da 30 centimetri di diametro in su, è mettere un po’ di pacciamatura. Si tratta di una copertura del terreno fatta di corteccia di conifera: viene utilizzata per evitare che crescano le erbacce, ma può essere impiegata anche per impedire che il terreno si secchi. Facendo da “coperta” funziona in due sensi: protegge il terreno dai raggi diretti del sole e allo stesso tempo impedisce all’acqua di evaporare e lasciare la terra secca. Se prima di andare in vacanza per qualche giorno bagnate bene le piante e ci mettete sopra la corteccia, la terra rimarrà umida più a lungo.