Uno dei grandi protagonisti dell’architettura dei giardini formali e dei giardini all’italiana è senza dubbio la pianta ornamentale di Bosso. Il bosso o buxus appartiene alla famiglia delle buxaceae. Comprende cinque generi e più di ottanta specie, provenienti da Asia Orientale, America centro meridionale ed Europa. Il Blauer Heinz, dalle tonalità bluastre, il Pyramidalis, noto per la sua forma piramidale e il Buxus Pumila, conosciuto come il bosso nano. Il più diffuso soprattutto in Sardegna e in Spagna il Buxus Balearica, dal profumo intenso e con grandi foglie. Il Buxus sempervirens chiamato anche bossello è la pianta più comune nei giardini delle ville storiche in Europa e America. Amato sin dall’antichità per la sua duttilità e per il suo valore ornamentale. Per molti anni il bosso comune è stato considerato una pianta elitaria, visto il suo quasi esclusivo utilizzo nei giardini dei palazzi nobili. Da diversi anni è stato rivalutato, grazie all’elegante utilizzo negli arredi contemporanei, caratterizzato anche dalla minima manutenzione che richiede.
Origini della pianta di bosso
La pianta di bosso ha curiose e antiche origini. Le prime tracce si ritrovano nell’Antica Grecia, dove simboleggiava l’immortalità e la castità grazie alla sua capacità di autofecondarsi (si tratta infatti di una pianta unisessuale). Al bosso era stato anche attribuito nei secoli successivi, il potere di allontanare il malocchio e le presenze maligne e per questo si trovava abitualmente nei pressi delle comuni abitazioni. Anche la caratteristica di pianta ornamentale arriva dal passato. I Romani furono tra i primi a capire che l’incredibile pianta del bosso poteva essere sagomata con forme topiarie, che andavano dalle semplici forme geometriche, a quelle degli animali. Tutto il suo potenziale fu conosciuto solo in seguito, nei giardini barocchi francesi dove era utilizzato per comporre le complesse forme geometriche del “parterre de broderie”, e nei giardini rinascimentali italiani insieme al tasso.
Caratteristiche del bosso comune, pianta
ideale per le siepi
Il Bosso comune o mortella è un arbusto sempreverde. Con rami densi e con una chioma folta, è caratterizzato da piccole foglie ovali, di colore verde scuro, lucide in superficie e opache sul retro. Il legno del suo fusto è duro, compatto e tortuoso. Le sue radici sono robuste per permettere l’ancoraggio al terreno, tanto da essere utilizzato in silvicoltura per il consolidamento di terreni instabili e sassosi.
E’ indicato per realizzare siepi, cordoli di contenimento e bordure. Cresce lentamente è una pianta longeva e esige poca manutenzione. Le piante coltivate crescono di circa sette cm. all’anno, 10 in fase adulta, mentre in natura la crescita è ancora più lenta, da 1 a 3 cm. Le piante possono arrivare ad un’altezza tra i due ed i quattro metri, anche se il consiglio per la realizzazione delle siepi è di non superare i due metri di altezza. Il bossolo, altro nome con il quale viene chiamato il bosso, ha la fortuna di poter essere letteralmente forgiato nella forma che più si predilige a seconda della struttura stilistica che si vuole conferire al giardino: a sfera, a piramide, a blocchi. Sono molto apprezzate anche le varietà nane, soprattutto tra gli amanti dei bonsai, come il Buxus harlandii o bosso cinese. Nel periodo primaverile la pianta produce dei gradevoli fiorellini gialli molto profumati, che si sviluppano in grappoli.
Coltivazione delle siepi di buxus sempervirens
Le piante del bosso o buxus sempervirens hanno la grande capacità di adattarsi alla coltivazione in ogni tipo di terreno e di condizione climatica. Sono in grado di resistere a temperature di molto inferiori allo zero nel periodo invernale. Il suolo che prediligono è quello di origine calcarea e ben drenato. Non necessità di grandi quantitativi di acqua, solitamente se messe a dimora in giardino, basterà solo l’acqua piovana. I periodi consigliati per la concimazione sono autunnale e invernale.
Essendo il bosso una pianta a crescita molto lenta, difficilmente viene seminata. Molto spesso per propagarla, nei mesi di agosto/settembre vengono tagliate le talee a circa 8/10 cm e vengono poste in vaso. Anche questo è un processo molto lento, infatti prima di poterle mettere a dimora potrebbero passare anche tre anni. Bisognerà attendere che siano arrivate ad un’altezza di almeno 20-30 cm.
Coltivazione della pianta di bosso in giardino
Per il posizionamento del bosso in giardino, è consigliato l’autunno. Questo consentirà alla pianta di espandere le radici e fortificarsi. Il terreno dovrà essere preparato con una buca grande circa il doppio del vaso in cui si trova il bosso. Per il drenaggio dell’acqua mettere sul fondo la ghiaia e posizionare la pianta. Prima di interrarla, bagnare le radici nell’acqua, in modo che possano assorbirla bene. E’ necessario compattare bene la terra, in modo che la pianta possa ricevere il giusto sostegno. Il consiglio è di piantare tra le due e le quattro piante ogni metro.
Una volta messe a dimora, si potrà procedere con la topiatura nei mesi di agosto e settembre, per dare alla pianta del bosso la forma desiderata. Sia per la potatura che per la topiatura, si consiglia di procedere nei giorni poco assolati o addirittura coperti. Potando anche le foglie più piccole, nei punti di taglio potrebbero seccare le foglie a causa dei raggi solari.
Come coltivare il bosso in vaso
Per la coltivazione bosso nel vaso, dovremo sincerarci che quello il vaso scelto sia abbastanza capiente e che abbia un buon drenaggio per evitare la sofferenza della pianta. Generalmente in questi casi, si predilige la varietà di bosso nano o Buxus Pumila, di modo da poter contenere l’altezza. La posizione ideale per il bosso sarebbe la mezz’ombra e attenzione alle gelate invernali, andrebbe tenuto al riparo dalle temperature molto al di sotto dello zero. La temperatura ideale in inverno sarebbe attorno ai 10°.
Il bosso e l’arte topiaria
La topiatura è un’antica arte utilizzata nell’antica Roma nei giardini delle ville più lussuose. Questa forma d’arte era considerata il segno del dominio dell’uomo sulla natura. In seguito, nel periodo rinascimentale, venne utilizzata dalle casate più facoltose per dimostrare il loro potere. Spesso si affidavano alle mani esperte di artisti e scultori per capolavori anche con modelli tridimensionali. La pianta di bosso si adatta bene a questa tecnica per la sua capacità di essere trasformata e potata in base alle esigenze artistiche.
Testo di Alessandra Appiani