La ceramica non è solo un rivestimento o un oggetto d’arredo; può abitare lo spazio creando ambienti caratterizzati da atmosfere metafisiche e sospese. Queste sensazioni sono richiami metafisici che ci raccontano le sculture en plein air dell’artista e scultore Ylli Plaka. Opere che abbelliscono giardini e musei.
L’artista: Ylli Plaka
Nato a Tirana (Albania) il 4 Gennaio del 1966 e si diploma all’accademia di belle arti in Scultura Ceramica studiando con lo scultore Thoma Thomai. Dopo esibizioni nella sua terra natale, come la Mostra Nazionale di Ceramica d’Arte allestita presso la Galleria Nazionale di Tirana, nel ’91 si trasferisce in Italia. Ad Albisola, una delle più conosciute città della ceramica assieme a Deruta, Nove, Faenza e tante altre centro dell’eccellenza manifatturiera dell’artigianato italiano. Qui inizia a lavorare in una nota fabbrica di pentole da fuoco con sede ad Albisola: la “Piral”. La fabbrica, con alle spalle 140 anni di storia, produceva pentole in argilla pirofila materiale che conferisce il noto nome anche ai contenitori in ceramica. Date le sue abilità diventa presto modellista e disegnatore ufficiale della fabbrica, ma successivamente decide di dedicarsi a tempo all’attività di artista scultore presso il suo studio.
Grazie alla sua profonda esperienza come scultore esperto di ceramica e quella maturata nella formatura dell’argilla in stampi in gesso, ha lavorato con grandi artisti e designer. Tra i vari importanti nome si possono ricordare Michelangelo Pistoletto, Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Paolo Ulian, Franco Raggi, Denis Santachiara, Rovero, Daganell, Vitone, Paruccini, Levi, Georgacopoulos, Dolèac e Burkhardt.
Una storia internazionale
Negli anni ha partecipato a moltissime personali e collettive. Nel 2009 ha ricevuto il primo premio sezione artisti al festival Internazionale della Maiolica nel concorso “Brocche e vasi del Futurismo”. Qui risulta migliore tra 500 opere partecipanti. Ha poi portato la sua personale “I miei primi 20 anni” per il Museo Civico d’Arte Contemporanea di Albissola, proponendone poi na nel 2012 in occasione della III edizione della Mostra della Ceramica di Castellamonte, una delle altre importanti città della ceramica Italiane. Arriva in Turchia per il “Simposio della Ceramica” del 2014 e in Grecia per i “Dialoghi” a Volòs.
Molte delle sue emblematiche opere si trovano ad abbellire giardini ed aree pubbliche. Alcune sue sculture si possono apprezzare percorrendo il lungomare della città di Celle Ligure e quello della città di Varazze. I giardini che ospitano le sue sculture en plein air non finiscono perché oltre che in molti spazi verdi privati troviamo le sue opere anche in sede museali. Come nel percorso del Museo a cielo aperto di Denice e nel Giardino Museo Mazzotti insieme a sculture di grandi artisti come Lucio Fontana. Grandi sculture da esterno trovano senza dubbio il loro perfetto posizionamento tra alberi e parchi di ville privati, come custodi di luoghi incantati e poetico richiamo al cielo.
I materiali prodotti da Ylli Plaka: resistenti per l’esterno, belli e materici
Scegliere una scultura di Ylli Plaka per l’esterno è anche una garanzia di resistenza e splendore. È infatti uno degli scultori famosi per la sua sapiente abilità di trattare la ceramica. L’artista utilizza con coscienza materiali che hanno grande resilienza. Si dimostrano estremamente resistenti agli agenti atmosferici mantenendo invariate le loro preziose peculiarità visive nel tempo. La sapiente scelta materica non è però solo tecnica e strutturale ma, senza dubbio, anche poetica. L’utilizzo del grès la cottura di tradizione sono pensate e utilizzate per mettere il materiale al servizio dell’emozione. Una tipologia di ceramica estetica quanto robusta.
Plaka lavora con grande abilità tutte le tipologie di argilla, tra le quali un particolare grès auto prodotto dall’artista e cotto ad alte temperature con il quale crea suggestive sculture molto resistenti alle intemperie, che possono essere utilizzate in giardino con grande risonanza estetica. Il grès, lavorato in questo modo unico, crea una superficie ruvida al tatto e coinvolgente per ogni opera, ed è accostato spesso per contrasto ad un uso dello smalto o lustro metallico che conferisce un aspetto lucente all’opera.
La forma del tempo, del viaggio e dell’infinito
Queste sculture hanno un fascino senza tempo, che trascina lo spettatore in un mondo di sogni e immaginazione, grazie alle forme sinuose ma mai chiuse. Ylli Plaka sa svelare figure che sembrano modellate dal vento o emergere dall’acqua. Gli stessi titoli richiamano ad un percorso come “Viaggio nell’infinito”, tra “Giorno e notte”, “Eclissi” e “Malinconia”. Emozioni ancestrali che scaturiscono da un materiale allo stesso modo antico, ma grazie ad un punto di vista contemporaneo. L’influenza balcanica e ligure vivono insieme, creando un punto di vista inedito dell’artista.
L’estetica e la poetica di Ylli Plaka
Come dice Vittorio Amedeo Sacco <<Le sculture in ceramica di Ylli Plaka hanno il pregio di infonderci, sin dal primo istante, la coscienza di essere al cospetto di uno stile compiuto ed inequivocabile, consolidato da una poetica nobile ed insolita, imperiosa e sincera, costantemente squarciata dalle ferite di una cognizione del dolore tanto antica quanto inattesa>>. Le forme che Plaka propone sono spesso figure dormienti che richiamano il mondo della mitologia, animali, figure zoomorfe e umanoidi. I temi del cielo e della terra sono spesso in contatto e ci riportano ad un atavismo innato che risveglia nell’osservatore un viaggio in un passato contemporaneo. Il tema dell’infinito è particolarmente evidente nelle figure femminili che sono un omaggio alla vita e alla fertilità. Il particolare uso della ceramica e le finiture utilizzate da Ylli Plaka sono spesso essi stessi un omaggio alla terra.
Esiste nell’opera di Ylli Plaka anche un forte citazionismo che ci riporta a sculture antiche come la Venere di Willendorf, reinterpretata come contemporanee veneri dormienti e feconde. Con tutta evidenza c’è un rimando puntuale al circolare contatto uomo-natura e poi reale-irreale che ha come piano di sviluppo il suolo e l’orizzonte al quale tutto è attratto come da una forza astrale e ancestrale. Va da sé che il senso d’ignoto sia una rappresentazione palese di quell’infinito contenuto nel messaggio delle sculture metafisiche in ceramica dell’artista.
Albisola è ancora una volta una fucina dello sviluppo dell’artigianato e dell’arte e ritrova nella figura di Ylli Plaka non solo uno scultore dalle grandi abilità, ma diventa la conferma che le competenze artistiche richiedono un’ottima e approfondita conoscenza della tecnica che fa di Plaka un artista da apprezzare.