Sostenibilità ed ecologia sono due temi che caratterizzano sempre di più il dibattito contemporaneo sull’evoluzione e il cambiamento degli stili di vita. È in continua crescita infatti la consapevolezza che, per mantenere saldi i fragili equilibri del pianeta, è necessario ridurre gli sprechi di risorse ambientali, favorire il riciclo, l’utilizzo di materie prime biodegradabili e incoraggiare la diffusione dell’economia circolare.

Una delle risorse più preziose per l’ecosistema è, come noto, l’acqua. Un elemento fondamentale per la sopravvivenza ma che spesso, per incuria, insensibilità o incapacità di mettere in atto pratiche di gestione razionali, viene sprecata. Un altro problema è rappresentato dai consumi eccessivi. Per quanto riguarda il tema della vita all’aria aperta, è evidente che per mantenere un giardino lussureggiante è necessario utilizzare grandi quantitativi d’acqua.

Certamente, l’utilizzo dell’acqua per la cura del giardino non può essere paragonata alla dispersione nelle tubature nelle reti idriche cittadine, per esempio. Il giardino infatti restituisce sotto forma di ossigeno e di benessere generale, le risorse investite per il suo mantenimento. Fatta questa doverosa premessa, un utilizzo parsimonioso e razionale dell’acqua è sicuramente un obiettivo che tutti gli amanti del verde e della natura dovrebbero perseguire come obiettivo primario. Sia per quanto riguarda i proprietari e i giardinieri, nelle operazioni di cura e manutenzione delle aree verdi, sia per quanto riguarda i paesaggisti, nella fase di progettazione. Per andare incontro a questa esigenza, sempre più cogente, molti landscape designer iniziano a creare giardini sostenibili che, senza rinunciare all’estetica, favoriscono una manutenzione che evita inutili sprechi d’acqua. Un esempio virtuoso in questo senso è quello dello Xeriscape, un approccio alla gestione delle risorse naturali che consente di creare giardini con consumi d’acqua molto ridotti.

Cos’è lo Xeriscape

Il temine Xeriscape è composto da due parole: xeros, dal greco asciutto, unito a landscape, dall’inglese paesaggio. Un neologismo coniato dal Front Range Xeriscape Task Force del dipartimento delle acque di DenverColorado nel 1981. Ed effettivamente questo metodo è nato proprio nel Nord America, in quei territori in cui la siccità non consentiva di utilizzare elevati quantitativi d’acqua per l’irrigazione dei giardini. Lo Xeriscaping prevede infatti l’irrigazione sono solo in caso di necessità, così da creare un ambiente eco-sostenibile ma anche praticamente autonomo, e che richiede un tempo di manutenzione molto ridotto.

Un giardino Xeriscape, con lavanda e festuca azzurra

Questo modello di giardino sostenibile, che inizia a diffondersi anche nel resto del mondo, prevede inizialmente una scelta accurata delle piante da utilizzare, che privilegia quelle più adatte alle condizioni climatiche del luogo e capaci di resistere maggiormente a lunghi periodi di siccità. Per questi motivi, l’aspetto dei giardini realizzati secondo i principi dello Xeriscaping si adatta e cambia in base al clima del luogo e presenta una grande varietà di colori e specie. Il modello dello Xeriscape prevede l’impiego di piante grasse e cactus nelle località molto calde, ma in zone più temperate possono essere utilizzate anche erbe aromatiche, lavanda e graminacee.

In secondo luogo lo Xeriscape prevede l’utilizzo di tecniche per conservare e accumulare acqua. Per esempio attraverso la creazione di cisterne di recupero, oppure il ricorso a pavimentazioni in ghiaia o in legno, che favoriscono il mantenimento dell’acqua piovana.

I consigli dell’esperto 

xeriscape

Piante che si prestano allo Xeriscape 

  • Agapanto Streamline
  • Armeria maritima
  • Cineraria marittima (Senecio cineraria)
  • Erigeron karvinskianus
  • Eugenia – Varietà (Eugenia myrtifolia)
  • Euphorbia
  • Euryops
  • Festuca 
  • Feijoa – Acca (Acca sellowiana)
  • Gaura lindheimeri
  • Gazania
  • Hakea laurina
  • Hypericum  
  • Lavanda (Lavandula L. 1753)
  • Limpiatubos Common (Callistemon laevis)
  • Lipia (Lippia repens)
  • Miscanthus sinensis
  • Othonna
  • Russellia (Russelia equisetiformis)
  • Viburno lucidum (Odoratissimum)

 

Redazione Villegiardini
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