Good Design Award 2020, premio giunto alla sua 70esima edizione, è stato vinto dalla nuova poltrona Cappellini. Questo storico premio internazionale, assegnato dal Chicago Athenaeum ha visto infatti, tra i suoi vincitori, la poltrona Lud’o Lounge, disegnata da Patricia Urquiola.
Al concorso hanno partecipato 900 progetti provenienti da più di 48 diverse nazioni. I criteri di valutazione ogni anno vertono su sostenibilità, design, forme, materiali, costruzione, utilità, e innovazione. Il design della poltrona realizzato dalla Urquiola è riuscito ad aggiudicarsi il primo posto per l’attenzione posta ad ognuno di queste componenti.
Un omaggio al Maestro Vico Magistretti
La poltrona vincitrice del primo posto nel Good Design Award è un omaggio all’architetto Vico Magistretti. La designer oltre ad aver lavorato con lui in precedenza, ha celebrato il centenario dalla nascita del maestro.
La poltrona offre innovazione sia dal punto di vista delle linee e del design ma anche dal lato costruttivo. La parte più originale e caratteristica di questo progetto è la versatilità con cui la poltrona si veste: i differenti rivestimenti sono facilmente intercambiabili. A seconda della stagione, dell’ambiente in cui viene posizionata o addirittura in base al proprio umore, si può facilmente rimuovere e cambiare a proprio piacimento l’imbottitura che riveste la struttura della poltrona relax.
Questo oggetto di design cambia e si adatta ai nostri sentimenti e sensazioni, sviluppando in noi anche una componente ludica e di divertimento.
Lud’o Lounge, la nuova poltrona Cappellini
Patricia Urquiola ha pensato per il rivestimento di offrire diverse possibilità tra i tessuti che si possono scegliere, proprio per raccontare e trasmettere differenti sensazioni tattili all’utente finale. I tessuti spaziano dal nylon, al velluto a coste fino alla lana bouclé.
L’idea di questo rivestimento intercambiabile e inoltre la composizione stessa della struttura invita l’utente a immergersi in un completo e avvolgente relax, immaginato dalla designer come la stessa sensazione di come quando si indossa il proprio capospalla preferito, di qualsiasi stile e materiale esso sia fatto.
A livello strutturale Lud’o Lounge presenta una scocca in plastica rigida riciclata realizzata con stampa rotazionale e viene proposta in diverse forme: conica e girevole, con la lamiera in metallo verniciato nero opaco, con 4 gambe in massello di frassino oppure a 4 razze in massello di frassino.
A partire dalla struttura fino ad arrivare al rivestimento, la poltrona è composta totalmente da materiali riciclati e quindi risulta ecosostenibile e riciclabile.
“Lud’o Lounge è un progetto di arredo concettuale ed eticamente responsabile, in grado di vivere più vite. Con un semplice cambio d’abito, rivela di volta in volta un’immagine diversa. Non si tratta di un classico imbottito sfoderabile, ma al contrario di un oggetto vestibile, caratterizzato da grande comfort che rappresenta un importante capitolo nell’evoluzione del concetto di seduta contemporanea”, ha commentato Giulio Cappellini, anima creativa dell’azienda produttrice.
Cappellini, azienda incaricata della produzione della poltrona, venne fondata a Carugo nel 1946 da Enrico Cappellini: è considerata come leader nel mercato dell’arredamento a livello internazionale. Oggi Giulio guida l’azienda proponendo un’interpretazione del design contemporaneo. Inoltre è una figura di rilievo mondiale nel mondo del design in quanto talent scout di giovani designer.
Patricia Urquiola, per un design sensoriale
Patricia Urquiola ha posto nello studio della poltrona Lud’o Lounge molta attenzione alla sostenibilità, senza però dimenticare la versatilità e la funzionalità che caratterizzano tutti i suoi progetti. Il suo approccio al design prevede una grande attenzione alle sensazioni ed emozioni che i materiali ci trasmettono: in questo specifico progetto è il rivestimento composto da diversi materiali che dialoga con i nostri sentimenti.
L’architetto, spagnola di origine, ha studiato al Politecnico di Milano. Successivamente ha lavorato con icone che hanno segnato il design italiano: Achille Castiglioni, Vico Magistretti e Pietro Lissoni. Grazie anche a queste importanti collaborazioni ha sviluppato conoscenze ed abilità per poi fondare il proprio studio nel 2001. Oggi è una delle figure di riferimento femminili nella scena del design mondiale.