Il 10 settembre è morto Franco Maria Ricci, editore, collezionista, bibliofilo, designer e molto altro ancora. Una figura poliedrica che ha dedicato la vita alla ricerca della bellezza. La sua ultima grande opera è stato il Labirinto della Masone a Fontanellato (Parma), realizzato come omaggio a Borges, suo grande amico. Si tratta del più grande labirinto al mondo, composto interamente da circa 200 mila piante di bambù, alte tra i 30 centimetri e i 15 metri, appartenenti a venti specie diverse.
Nato a Parma il 2 dicembre 1937, Franco Maria Ricci iniziò la sua attività nel 1963 con una ristampa anastatica del Manuale Tipografico di Giambattista Bodoni (1740-1813), disegnatore di caratteri tipografici suo concittadino. Un’edizione raffinatissima, con una tiratura di 900 copie numerate su carta Fabriano e Copertina in pelle nera. Nacque qui, forse la grande passione per lo stile Neoclassico che ha accompagnato Franco Maria Ricci per tutta la vita.
Franco Maria Ricci, editore illuminato
Nel 1965 fondò la casa editrice FMR, che diede alle stampe volumi di gran pregio, sia per quanto riguarda la scelta delle opere, sia per quanto riguarda la veste grafica, ispirata allo stile bodoniano. Tra le opere più importanti, l’Encyclopédie de Diderot et d’Alembert, pubblicata a partire da 1972. Altra importante iniziativa dell’editore, ‘La Biblioteca di Babele’ diretta da Borges, edita in italiano, francese e inglese, che comprende titoli rari o poco conosciuti di grandi scrittori come Chesterton, Cazotte, James, Papini.
Ma il maggiore successo è sicuramente rappresentato dalla rivista d’arte FMR, stampata in tutto il mondo in quattro differenti edizioni dal 1982 al 2004. Grazie alla collaborazione con collaboratori eccellenti e grandi autori, Eco, Barhes, Borges, Zavattini tra i molti, la pubblicazione è diventata presto un successo mondiale, esempio di stile, eleganza ricercatezza estetica e qualità dei contenuti.
A pochi giorni dalla scomparsa di Philippe Daverio, ci lascia un altro grande protagonista della cultura italiana. Ma per fortuna rimangono le sue opere, da scoprire o riscoprire.