Un luogo unico e autentico, che profuma di Sicilia, sole e Mediterraneo. È questo il Faro di Brucoli, incastonato sulla punta più estrema di un antico borgo di pescatori, in un lembo di terra che si protende verso il mare e offre la vista incantevole dell’Etna.

La porta della Val di Noto

Siamo in provincia di Siracusa, all’ingresso della Val di Noto. Un territorio inserito nei circuiti internazionali del turismo culturale e che può vantare 8 città tra siti Patrimonio dell’Umanità Unesco. Capolavori del Barocco, itinerari archeologici, castelli e borghi antichi, spiagge con sabbia e roccia che si affacciano su mari incontaminati, si susseguono regalando ai turisti esperienze indimenticabili.

Faro di Brucoli, un recupero di charme

Il Faro, costruito nel 1911 a ridosso del quattrocentesco Castello Aragonese della Regina Giovanna, è stato lasciato per lunghi anni in stato di abbandono. Fino a quando l’Agenzia del Demanio lo ha incluso in un progetto per il recupero e la riconversione a fini turistici e culturali di beni architettonici in disuso promuovendo al contempo lo sviluppo del territorio in cui si trovano, secondo un modello rispettoso del paesaggio e dell’ambiente.

Questo ha consentito all’agenzia Azzurra Capital di acquisire la concessione cinquantennale per l’utilizzo dell’edificio, trasformandolo in una raffinata struttura ricettiva sul modello delle Luxury Lighthouse.

Il progetto di restauro è stato affidato Giuseppe Di Vita, architetto di Itinera Studio Associato. L’intervento è stato guidato da una logica conservativa, che ha puntato a recuperare le caratteristiche principali dell’architettura originale, sostituendo le parti troppo ammalorate con materiali autoctoni.

Così per i percorsi esterni sono stati utilizzati conci in pietra trovati nelle aree adiacenti e pavimentazioni in ceramica a “vela”, mentre per gli interni è stata scelta una pavimentazione in pietra di Modica.

Avanti