Il design sbarca a Pietrasanta con Studio Sofa
C’è un luogo magico a Pietrasanta, dove l’entusiasmo brulica tra le scrivanie di un collettivo multidisciplinare inserito in un ambiente intimo e confortevole, ma non pigro: un rifugio sì, ma pieno di stimoli e aperto alla contaminazione.
Si tratta di Studio Sofa, nato dall’idea di Lucrezia Cortopassi: neanche trent’anni, una lunga esperienza e uno spirito creativo da imprenditrice, per rivoluzionare un’industria – quella del design – che da sempre ha legato le sue sorti a una visione maschile.
1. Progettisti e creativi, grafici digitali e professionisti della comunicazione, e ancora: designer, esperti di moda e curatori del branding. Ma soprattutto amici: Studio Sofa è un collettivo fieramente eclettico e interdisciplinare, che prende forma non nella spietata Milano bensì a Pietrasanta, nel cuore più sperimentale della Toscana. Come nasce il progetto?
Il progetto nasce prima di tutto grazie alla curiosità e alla passione per i viaggi in cui ho appreso stili, usanze e metodi di lavoro/fare design che, se pur cresciuta in una delle patrie del design per eccellenza, l’Italia, non si è mai abbastanza arricchiti e completi. L’amore per questo lavoro, il creare qualcosa che renda unico e valorizzi il sogno di un’altra persona (che poi a volte ci si affeziona così tanto al progetto che è davvero difficile lasciarlo andare); la voglia di mettersi in gioco veramente, in un background, sì fluido di arte e cultura ma non così attento ed esperto delle “nuove arti” come la grafica e l’illustrazione digitale che sono invece il nostro quotidiano; una forte, fortissima voglia di cambiare la provincia (dove si vive decisamente meglio!) e avvicinarla, passo dopo passo, alle grandi metropoli in continua evoluzione.
2. Quella del legame con il territorio è una coraggiosa scommessa sulla provincia: in quale modo il lavoro dello studio si interconnette e dialoga con il tessuto urbano di Pietrasanta, in tutte le sue specificità?
Pietrasanta è sempre stata la mia città del cuore (ci sono nata e cresciuta) ed è il cuore pulsante della Versilia (ma forse anche della Toscana) in ambito artistico/culturale. Ho vissuto diversi anni a Firenze (e per me è la città più bella del mondo, a cui sono davvero molto affezionata) ma questo posto, questa piccola piazza a ridosso delle colline da cui si vede il mare fino all’orizzonte ha qualcosa di magico e stimolante. Da qui sono passate figure d’eccellenza, critici d’arte, scultori di fama mondiale, designer e artisti eclettici e sì, anche personaggi di vita mondana. Un pot-pourri di stili, personalità, formazione e gusto che ci ha portato a dire: sì, è qui che dobbiamo stare, è qui che serviamo.
All’inizio è stato difficile far capire alle vicine anziane signore e al parroco del Duomo di cosa ci occupavamo, ma poi fra un tocco di campana e due chiacchiere mattutine con la signora al balcone della casa di fronte, ci siamo fatte conoscere per quelle “strane ragazze” che disegnano pubblicità.
3. C’è un’identità chiara che brulica in tutte le attività di Studio Sofa, e ne racconta una precisa idea di design: qual è?
Non abbiamo mai pensato troppo a come porci, a come comunicare quello che facevamo e allo stile che volevamo far emergere. È successo e basta (e dicono che ci siamo riuscite pure bene). Credo che molto sia dovuto al fatto che io e Martina, la mia collega, se pur molto diverse come carattere abbiamo dei punti in comune estremamente fondamentali per come gestiamo il lavoro.
Siamo il bianco e il nero, Ying e Yang, chiamiamolo come vogliamo ma dove non arrivo io c’è lei ed è una cosa estremamente rara ed estremamente bella da trovare in una persona con cui si lavora a stretto contatto ogni giorno. Siamo diventate amiche lavorando (assurdo ma prima di aprire lo studio non ci conoscevamo) e adesso non so immaginare questo posto senza di lei. Ci piacciono i colori accesi, le forme semplici e pulite, i brillantini e in generale tutte le cose vistose e pacchiane (a volte trash) a cui ci sforziamo di dare nuova vita e di adattare anche a situazioni più serie e così abbiamo creato la nostra firma su ogni progetto che ci propongono (non ci diamo limiti e ci piacciono le sfide, siamo qui per questo).
4. Una parola per il futuro.
Una sola? Siamo un vulcano di idee e non vediamo l’ora di metterle in pratica. Vogliamo fare la rivoluzione e la vogliamo fare partendo dalle città meno famose per questo. A Milano andiamo per lavoro e ogni volta acquisiamo qualche piccola idea che poi cerchiamo riportare qua fra mare e monti. Siamo molto determinate e ormai in città tutti adorano il nostro lavoro!
A chi come noi, con tante difficoltà, spese e paure da affrontare, ha deciso di correre questo rischio, auguro tanta fortuna (perché quella ci vuole sempre) ma sopratutto tanta determinazione e testardaggine perché le piccole e grandi soddisfazioni arriveranno e l’opportunità di rendere il posto che amate/in cui vivete un posto ancora più bello è il contributo migliore che possiate dare! W la provincia, w il design!