Nei dintorni di Bordighera, si celano tutte le asperità del Giardino Pallanca, una delle più importanti collezioni internazionali di cactus e piante succulente.
Uno scenario esotico abbraccia 10.000 metri quadrati e più di 3.000 varietà di piante distribuite su un terrazzamento di arenaria a picco sul mare. Si tratta di un affascinante declivio roccioso, posto alle pendici dell’antico vulcano del Monte Nero. Ospita il progetto dei discendenti di Bartolomeo Pallanca, che fu collaboratore di Lodovico Winter, un paesaggista legato alla storia di Bordighera. E in realtà alla Liguria più in generale: suoi furono infatti i progetti di molti dei parchi della Riviera Ligure.
Dopo una lunga storia di passaggi di testimoni, ancora oggi la famiglia Pallanca si occupa della coltivazione delle piante, ed è chiamata ad allestire i migliori Orti Botanici d’Europa.
Un angolo di paradiso
La bellezza del Giardino Pallanca deriva da sapienti studi: è infatti inserito in una insenatura protetta dal Monte Moro, che permette di creare un microclima speciale, ancora più mite della Riviera. È grazie a questo espediente che le cactacee resistono anche nei mesi invernali.
Qui la ricchezza botanica è così ampia che è impossibile elencare tutte le specie presenti. Ma di sicuro c’è sempre qualcosa di insolito da scovare. La pianta più antica è, ad esempio, la trecentenaria Copiapoa cilena, i cui consimili crescono solo sulle pendici delle Ande – infatti il suo nome deriva dalla città di Copiapó, in Atacama.
Un ristoro per gli occhi e per la mente
E il giardino sullo scoglio ha da offrire molto più che solamente la natura: dal 1989 è diventato un ente museale privato visitabile dal pubblico, al cui interno è presente una ricchissima biblioteca di settore. Per nutrire anima e mente, a volte basta davvero poco.