Sagrantino – il rosso di Montefalco speziato e fruttato
Il Sagrantino è un vitigno a bacca rossa, proveniente dall’Asia minore e introdotto in Umbria – a Montefalco (PG), nel medioevo – per opera dei monaci benedettini e francescani.
Produce uve molto colorate, che, per vinificazione, danno origine a 2 prodotti: il secco e il passito.
Il vino è piuttosto versatile e viene invecchiato sino a 3 anni, con affinamenti in barrique di almeno 1 anno e un ulteriore riposo, in bottiglia, di 4 mesi.
Ha conseguito l’etichetta DOC nel 1980 e la DOCG 12 anni più tardi.
Le caratteristiche del vino
Il Sagrantino ha un color rosso rubino intenso e consistente, con sfumature violacee o granata, che virano sull’arancio durante l’affinamento.
All’olfatto, svela richiami fruttati (amarena, mirtillo e, soprattutto, mora selvatica) e floreali (viola), arricchiti, con l’invecchiamento, da sentori di anice stellato, cannella, chiodi di garofano, liquirizia, vaniglia ed erbe balsamiche.
All’assaggio, regala un gusto caldo, piacevolemente tannico, speziato e di ricca struttura, caratterizzato da una persistenza coerente con gli aromi.
Il servizio
La bottiglia di Sagrantino andrebbe aperta un paio d’ore prima della degustazione e il vino versato in calici a stelo lungo – in versione passita – e medio grandi – capaci di accogliere la luce e diffondere il profumo – in versione secca.
La temperatura di servizio consigliata dai produttori si attesta sui 18° Celsius per il prodotto secco e a 3-4° in meno per il passito.
Gli abbinamenti
I migliori accostamenti enogastronomici del Sagrantino richiamano le tradizioni della cucina territoriale e, quindi, le carni miste, arrostite o stufate e i formaggi stagionati e saporiti, come il pecorino.
In versione passito, si abbina piacevolmente ai dolci (crostate di frutta o piccola pasticceria secca), accompagna bene il cioccolato ed è un buon vino da meditazione.
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