Il Park Hotel ai Cappuccini è un monastero del XVII secolo sapientemente restaurato. Questo splendido edificio e le comunità religiose che fin dalla sua costruzione l’hanno abitato, appartengono alla storia di Gubbio, nel cuore dell’Umbria, candido gioiello immerso nel verde. Le sue pietre, la sua architettura sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo luminoso, raffinato e colto. Appartato, eppure vicinissimo al centro della città, oggi è una struttura che unisce, in una felice ed equilibrata combinazione, antichi ambienti e nuovi comfort.
Il Trattamento benessere da provare
Nella rigogliosa natura umbra, da qualche anno, viene coltivato il Crocus Sativus, il fiore del zafferano. Delicato e bellissimo, questo fiore colora le vallate di un violetto intenso fino in autunno, dove poi viene effettuata la raccolta.
Park Hotel Ai Cappuccini dal prezioso Crocus Sativus ricava lo zafferano per realizzare un trattamento autunnale esclusivo, assolutamente da provare. La spezia, grazie alle sue magnifiche proprietà antiossidanti è ideale per essere utilizzato in campo cosmetico: lo zafferano viene miscelato insieme alla polpa di papaya per ottenere una maschera fresca ed omogenea, pronta per essere applicato sul viso e lasciato in posa per 15 minuti. Una maschera davvero portentosa: la papaya ricchissima di papaina è ideale per eliminare la cellule morte della pelle mentre le proprietà anti-age dello zafferano sono ideali per prevenire l’invecchiamento cellulare e la formazione delle macchie.
La Storia
La prima pietra per la costruzione della chiesa – dedicata a San Nicola di Bari – è posta nel 1631 dal Vescovo di Gubbio, Ulderico da Carpegna, che da lì a poco sarà nominato Cardinale da Papa Urbano VIII. Un’iscrizione lapidea la ricorda anche oggi ed è esposta a fianco dell’ingresso dell’attuale sala Capogrossi, così come cita lo storico Oderisi Lucarelli.
Poco tempo dopo il sindaco apostolico di detti padri, il signor Giovanni Bernardino Buttelli, acquista per conto della Santa Sede, dalle sorelle Vittoria, Lucrezia e Agreppina Negri di Gubbio, un terreno con atto rogato l’8 ottobre 1634 dal Notaio Guido Vagnozzi. Con l’operazione di acquisto del terreno, si rende possibile la realizzazione di un chiostro e può iniziare la vera e propria costruzione del convento. Finalmente il 16 febbraio 1640 è la data in cui ventidue frati Cappuccini prendono possesso del convento, con tanta fatica terminato. Sarà poi il Vescovo della diocesi, Mons.
Averardo Sperelli, a consacrare la nuova chiesa del convento il 31 maggio del 1655 alla Concezione di Maria Vergine. Con i provvedimenti del 1866/67 il governo unitario proclama la soppressione degli ordini religiosi e la vendita dell’asse ecclesiastico costringendo i frati Cappuccini ad abbandonare il loro tanto amato Convento di San Nicola. La proprietà passa quindi al Municipio di Gubbio che, nel 1878, vi apre la sede di una scuola agraria. Alla fine del 1800, il Municipiocede la sua proprietà ed il convento viene man mano abbandonato fino a diventare una cava di pietra conciata per ristrutturare le case di Gubbio. Negli anni ’60 iniziano i lavori di ristrutturazione su progetto degli architetti Monaco e Luccichenti che provvedono a trasformare il convento in un complesso alberghiero di prima categoria.
L’inaugurazione dell’Albergo avviene il 6 agosto 1966 e vede le linee della struttura architettonica perfettamente conservate, gran parte dei saloni affrescati con cartoni di Capogrossi ed una sorgente minerale. Nel 1987 la struttura viene rilevata dal Gruppo Financo che ne avvia la completa ristrutturazione. L’inaugurazione avviene in occasione dei mondiali di calcio ospitati dall’Italia nel 1990, alla presenza della rappresentativa nazionale del Brasile: un investimento importante che dà lustro alla città e diventa volano per lo sviluppo turistico del territorio. Oggi, il Park Hotel ai Cappuccini, immerso nella quiete del suo parco e circondato dagli antichi orti dei frati, tra cui l’arometo, fa rivivere sensazioni spirituali al turista che cerca quiete, riposo e che desidera immergersi nella storia più profonda.