I Macchiaioli: in mostra i capolavori da collezioni lombarde
Alla GamManzoni milanese è finalmente arrivata la mostra I Macchiaioli. Capolavori da collezioni lombarde: uno splendido focus su una delle correnti artistiche più importanti dell’Italia ottocentesca.
Fino al 25 Febbraio saranno esposte ben trentacinque opere provenienti da collezioni private lombarde. I curatori del progetto sono Francesco Luigi Maspes ed Enzo Savoia, che hanno fatto della sede museale sorta nel 2012 un vero e proprio Centro studi per l’arte moderna e contemporanea.
Da Giovanni Fattori a Silvestro Lega, da Telemaco Signorini a Nino Costa, molti furono gli esponenti del movimento pittorico che andava contrapponendosi contro lo spirito accademico, e che anticipò alcuni dei tratti impressionisti francesi.
I Macchiaioli: la rivoluzione dell’arte
Il movimento nacque nelle sale del caffè Michelangelo a Firenze: il nome della corrente deriva dalla definizione data in chiave ironica dagli accademici. L’occasione era la Promotrice fiorentina del 1861: il mondo istituzionale non comprendeva le tranquille scene campestri o i paesaggi assolati colti dalle pennellate del gruppo. E soprattutto denigrava l’impressione artistica data per macchie di colore e del superamento del chiaroscuro.
A guidare le pennellate era il cosiddetto senso del vero, nella mostra colto nella sua evoluzione stilistica. Questa registrazione imminente e genuina della realtà fu senz’altro uno dei momenti cruciali per la nascita della pittura moderna italiana: lo raccontano i capolavori del genere. Come Educazione al lavoro e Due bambine che fanno le signore di Silvestro Lega o Settignano e La Via del Fuoco di Telemaco Signorini. O ancora Silvestro Lega che dipinge sugli scogli di Giovanni Fattori e L’analfabeta di Odoardo Borrani.
La mostra è accompagnata da un catalogo con testo di Andrea Baboni. A lui si deve anche la curatela del catalogo ragionato delle opere di Fattori di prossima pubblicazione.