Eschermania in Sicilia
Il grande artista olandese Maurits Cornelis Escher è il focus dell’Eschermania, un rinnovato interesse per i suoi lavori, tradottosi in una mostra itinerante, che, dopo le tappe di Bologna, Milano, Treviso e Roma, è approdata in Sicilia.
Dallo scorso mese di marzo e sino a tutto il 17 settembre, il Palazzo della Cultura – in via Vittorio Emanuele II, a Catania – ospiterà circa 200 opere del grafico.
Molti di questi lavori sono entrati nell’immaginario collettivo della contemporaneità, diventando le icone del paradosso, del disegno che si fa piacevole inganno e dei cicli infiniti.
L’esposizione, proposta e organizzata da Arthemisia, in collaborazione con la Escher Foundation, è curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea.
L’artista
Maurits Cornelis Escher è nato in Olanda, nel 1898 ed è stato un grafico e incisore dal talento indiscusso e dalle intuizioni originali, capace di visioni oniriche, che trattano, con leggerezza, grandi temi della matematica e della filosofia.
Il nostro paese è stato molto importante nel suo percorso creativo. Escher ha vissuto a Roma negli anni ’20 e ’30 e ha conosciuto e sposato sua moglie a Viareggio; i suoi figli sono nati in Italia e l’artista ha amato e ritratto molti paesi calabresi e siciliani.
Nel 1935, si è trasferito in Svizzera e, successivamente, in Belgio, per tornare, infine, in patria. I paesaggi dei Paesi Bassi, così diversi da quelli del nostro mezzogiorno, hanno spostato il suo sguardo creativo verso l’interno e la sua arte si è mossa all’esplorazione di luoghi senza tempo e liberi da vincoli.
L’interesse per i paradossi e per la creazione di forme che sfiorano l’impossibile è ben sintetizzato dalla sua celebre frase: “… solo coloro che si cimentano con l’assurdo raggiungeranno l’impossibile …”
L’universo di Escher
Grazie alla mostra catanese, potremo ripercorrere i mondi paralleli di Escher, i suoi raffinati giochi d’inganno delle nostre facoltà percettive, le geometrie che sfidano gli assiomi che abbiamo imparato a scuola.
A chi fosse particolarmente attratto da questi aspetti della sua creatività, consiglio la lettura del testo “Gödel, Escher, Bach: un’Eterna Ghirlanda Brillante” – dal sottotitolo “Una fuga metaforica su menti e macchine nello spirito di Lewis Carroll“. Il libro, scritto dal matematico Douglas R. Hofstadter e pubblicato nel 1984 da Adelphi, è ancora reperibile tra i classici dell’editore e online.
È un volume scritto con lo stesso spirito dell’autore di “Alice nel paese delle meraviglie” e parla di strani anelli (creature della matematica moderna) e infinito, sviluppando una trama di racconti su calcolatori, formicai, neuroni, fughe musicali, genetica e poesie zen e correndo lungo gli interstizi delle straordinarie illustrazioni di Escher.
La mostra
Alcune opere del maestro olandese sono oramai icone della contemporaneità; a Catania ritroveremo, ad esempio: “Casa di scale“, “Convesso e Concavo“, “Mano con sfera riflettente“, “Giorno e notte” e “Vincolo d’unione“.
Potremo ammirare litografie, xilografie e incisioni – che riscoprono o svelano paesaggi remoti o sconosciuti dei nostri territori – e visualizzarne i disegni preparatori.
Il percorso espositivo è stato frazionato in 8 sezioni tematiche, che parlano dei primi passi dell’artista, del suo rapporto con l’Italia, dei paesaggi, dei ritratti, delle costruzioni a tasselli, delle dinamiche di trasformazione e metamorfosi e della manipolazione dello spazio.
In omaggio alla terra di Sicilia, saranno presenti, tra altre opere: “Cattedrale di Cefalù“, “Chiostro di Monreale” e “Tempio di Segesta“.
Per i credits, tutte le immagini della cover e della galleria sono tratte dal sito ufficiale della mostra; vi consigliamo di visitarlo per suggestioni e approfondimenti.