Giovanni Boldini a Roma
Dal 4 Marzo scorso e fino al 16 Luglio, a Roma, presso il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini – si terrà la mostra dedicata a Giovanni Boldini.
Cenni biografici
Pittore e ritrattista, nasce a Ferrara nel 1842. Dopo una prima formazione artistica, ricevuta dal padre, sulle opere presenti nei musei cittadini, si trasferisce a Firenze, per frequentare l’Accademia di Belle Arti.
In Toscana, Boldini, da sempre avvezzo ad affiancare la formazione canonica all’apprendimento di “bottega“, frequenta molti artisti importanti. Siamo nella seconda metà dell’ottocento e la corrente pittorica più affermata è quella dei Macchiaioli.
L’appellativo identifica una corrente espressiva verista, che, in quel periodo, cerca di rappresentare la realtà come un contrasto di macchie di colore e accostamenti di chiari e scuri.
Boldini ne coglie le suggestioni, ma va oltre i limiti di un possibile imprinting, continuando a dipingere ritratti e paesaggi liberi da quei vincoli. Nel 1867, si trasferisce a Parigi, dove ha modo d’ammirare le opere di Courbet e degli espressionisti (Degas, Manet, Sisley, …).
In seguito, a Londra, completa la trama formativa che l’ispirerà in seguito, studiando i ritrattisti inglesi del secolo precedente. Con uno stile personale, trova una collocazione stabile nel flusso espressivo del realismo.
Altri percorsi lo portano, poi, in Olanda e sulla Costa Azzurra; infine, torna – al termine della Grande Guerra – a Parigi, dove gli viene conferita la Legion d’Onore. Sempre nella capitale francese, verrà a mancare nel 1931.
La mostra
Il Complesso del Vittoriano dedica a Boldini un’antologica molto ricca, che annovera 16o opere dell’artista e di suoi contemporanei.
Sono dipinti ad olio e pastelli, corredati da incisioni e disegni. Viene ricostruito il suo percorso creativo e l’abilità con cui ha saputo svelare l’intensità e la bellezza del femminile, attraverso i ritratti delle dame d’epoca.
Il suo stile raffinato, ci regala suggestioni sensuali, difficili da veicolare in quel periodo storico. Boldini ha reso attraenti e conturbanti i suoi soggetti, rimuovendo anche gli elementi contenitivi più rigidi dell’abbigliamento.
Anche la sua pennellata, più simile al taglio di una lama, ha suggerito libertà e movimento, in una dinamica senza manierismi, quasi d’avanguardia, forse anticipatrice di elementi futuristi.
Le immagini della cover e della galleria sono tratti dal sito internet del Vittoriano, che vi consigliamo di visitare per più significativi approfondimenti.