Arredamento minimal
Spesso si pensa che una scelta d’arredo minimal, fatta di mobili a linee semplici, pochi accessori e colori definiti, sia una sorta di “opzione rifugio“, il design di chi non vuole impegnare troppa energia nella definizione degli interni.
In realtà, come ogni innovatore ci potrebbe insegnare, togliere è difficile, se si cerca la qualità. Lo vediamo in ogni campo della cultura, dalla letteratura, alla scienza, alla musica … è una selezione che richiede rigore, senso della funzione e dell’assieme.
Il minimal nel mondo dell’arte è nato negli anni ’60, attraverso percorsi di semplificazione e riduzione della realtà – almeno di quella rappresentata. Era, inizialmente, espressività contenuta, centralità di pochi oggetti significativi e geometrie essenziali.
Linee e colori
Arredare la propria abitazione in stile minimal non è solo scegliere pochi, sobri oggetti, è anche lavorare sull’eleganza e sulle luci.
Spesso, il bianco alle pareti è il background giusto per assecondare quest’indirizzo, ma non è il solo. Il nero può comparire come intercalare, mentre il verde con una punta d’acido, l’arancio, gli azzurri virati al verde e il marrone sono valide alternative.
Per quanto riguarda i contrasti – da ridurre al minimo – mentre il bianco è metafora di luce e spazio, un intercalare scuro dona profondità.
Importanti sono la pulizia del tratto, un disegno essenziale e la presenza di spazi che lascino “respirare” lo sguardo. La disposizione degli oggetti serve a eliminare ogni sensazione d’ingombro.
Gli spazi
L’area di miglior occupazione delle stanze, per mobili e oggetti, disegna una fascia lungo le pareti. In questa chiave di lettura, i complementi d’arredo vanno limitati e scelti solo per particolari valenze espressive.
Sui mobili, vanno appoggiate forme che disegnano idee precise e libere da interferenze di contrasto. Anche le transizioni vanno pensate come espressione estetica; colori, distacchi e “viste” disegnano un non-spazio funzionale.
Sicuramente, domotica e materiali hi-tech – superfici vetrose, pietra, metallo e resine – possono completare il progetto abitativo, ma sono richiami soggettivi e legati alle sensibilità chi lo abita.
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