L’arrivederci di Daniela Perego
”Arrivederci” – personale di Daniela Perego – celebra, al Macro di Roma, i temi della memoria e delle relazioni. Si tratta di una sequenza di installazioni, a cura di Micol Di Veroli, collocata negli spazi di via Nizza, sin dal 3 febbraio scorso.
L’artista, nata a Firenze nel 1961, vive e realizza le sue produzioni creative tra Roma e Viterbo. Nel 1996, tenne la sua prima personale a Roma e, da allora, i suoi lavori si sono mossi su un importante percorso espositivo, di dimensione internazionale.
E’ stata ospitata da Festival e Biennali artistiche e, per citare qualche punto della poligonale percorsa dalle sue opere nel mondo, ha recentemente toccato Torino, Prato, Genazzano (RM), Parigi, Buenos Aires, Mosca, New York e la svizzera Locarno.
Le installazioni
Daniela Perego ha centrato la sua attività sulla luce e sulle sue dinamiche di scambio con materiali diversi. Ha lavorato con diapositive, fotografie e forme del movimento nella videoarte.
Le opere più recenti dell’artista fanno parte del novero site-specific; sono sviluppi creativi pensati per essere inseriti in luoghi precisi, in forte interazione con la morfologia e la luce degli ambienti e con particolare attenzione all’architettura, alla storia e ai mood sociali che li pervadono.
Questa tipologia espressiva trasforma i luoghi dell’arte e ne trasfigura la funzione di meri contenitori, per aprire nuove agorà, in cui il dialogo tra artisti, pubblico e siti ospitanti diventa narrazione e, ove è possibile, poesia.
La mostra del Macro
Nelle opere di Daniela Perego sono inscritte le tracce delle sue esperienze personali o d’esperienze collettive di cui è testimone. Ricorre spesso il tema del distacco, seppure non definitivo, non sempre traumatico … a volte, recuperabile (arrivederci).
Vengono rappresentate assenze come presenze forti nella memoria o promesse di un futuro possibile.
Un’icona ricorrrente traccia il fil rouge che colloca sulla collana del tempo i suoi lavori: la margherita. Una margherita, colta e seccata, era l’offerta di Daniela ai genitori scomparsi.
Nella mostra, il fiore colonizza dolcemente gli spazi disponibili e offre campiture delicate e quasi musicali alla nostra percezione, seguendo il canovaccio dell’artista, che ci parla di un ”omaggio alla vita”.
Mi ha colpito particolarmente la grande parete bianca, cosparsa di innumerevoli margherite ricamate a mano dalla Perego e dai suoi collaboratori. Mi sembra la miglior espressione del concetto di cui lei parla: il sogno di una vita nuova, in cui ritrovarsi ancora.
La mostra resterà aperta sino al prossimo 26 marzo.
Le immagini della cover e della galleria sono state tratte dalla pagina dedicata dall’artista ad Arrivederci, sul suo sito personale, che vi consigliamo senz’altro di visitare per approfondimenti.