Tra i vari metodi alternativi di riscaldamento delle abitazioni, merita un approfondimento il teleriscaldamento. Se ne sente parlare ma in molti – forse – ne ignorano ancora l’esistenza. Si tratta sicuramente di un metodo di riscaldamento che consente di avere pochi sprechi di energia, meno rispetto ad un riscaldamento tradizionale. In sostanza, si tratta di un’unità di riscaldamento a distanza, che mediante delle condutture, conduce il calore alle abitazioni, generandolo da grandi centrali di cogenerazione. Sicuramente diminuiscono, così facendo, i costi per il trasporto e la manutenzione, rispetto al sistema con caldaia tradizionale.
Vediamo, nello specifico, come funziona il teleriscaldamento. Nelle centrali di cogenerazione avvengono le combustioni in grado di trasferire calore ad un fluido termovettore. Quest’ultimo, poi, viene distribuito attraverso una rete di condotte verso le utenze domestiche. Si parla di rete di tubazioni primaria, quando ci si riferisce a quella rete che dalla centrale arriva fin sotto gli edifici interessati. Qui avviene lo scambio cruciale, tramite delle sotto-centrali, che dovranno essere installate. Dalla sotto-centrale si dipana la rete di tubazioni secondaria, che conduce il calore nelle tubazioni degli utenti, sempre tramite il fluido termovettore, che trasferisce il suo calore all’acqua, che scorre, appunto, nelle tubazioni degli utenti. Il fluido termovettore, una volta scaricato il suo calore, torna verso la centrale di teleriscaldamento.
Si capisce, dunque, come i costi di manutenzione possano sensibilmente diminuire, perché la stessa manutenzione è quasi inesistente: infatti, non vi è impiego diretto di combustibile.
Il combustibile, utilizzato presso le centrali, può essere di qualsiasi genere, in base alla disponibilità del momento.
L’unica difficoltà che riguarda il teleriscaldamento è che richiede un minimo d’impegno, nella fase preliminare di analisi. Infatti è un sistema che si rivolge ad un bacino abbastanza allargato, all’interno di una rete urbana. Deve essere prima individuata l’area teleriscaldabile; dopo, appunto, arriva la fase di analisi dell’utenza. In base alla richiesta, si potranno definire le dimensioni e la localizzazione della centrale di teleriscaldamento. Dopo questa fase, dunque, si passerà alla costruzione vera e propria ed alla messa in funzione del sistema urbano di teleriscaldamento. Gli sprechi saranno notevolmente ridotti, garantendo, quindi, anche un certo risparmio economico. Inoltre, l’aspetto più importante è quello di un ridottissimo impatto ambientale, se paragonato ai metodi classici a caldaia singola.
Piero Di Cuollo
Via IdeeGreen