Se siete alla ricerca di idee per arricchire la siepe del vostro giardino, allora forse è il caso di approfondire la coltivazione dell’Eleagno. Si tratta di un genere di arbusti, o piccoli alberelli dalle foglie che creano dei motivi interessanti. I fiori, che vengono prodotti annualmente, sono molto profumati. Alcune specie, addirittura, producono bacche colorate e commestibili. Si capisce perché, allora, vale la pena farci un pensierino.
L’Eleagno, tra l’altro, può essere benissimo coltivato anche in vaso e non ha problemi legati al clima: si adatta agli ambienti salmastri, al clima rigido, così come al clima caldo.
L’utilizzo classico di questa pianta, come si è detto, è in giardino, per la formazione di siepi. Siepi molto piacevoli allo sguardo e semplici da coltivare. Si possono andare, così, a formare barriere, siepi frangivento, siepi sagomate, o anche siepi protettive – come potrebbe essere il caso della siepe con Eleagnus Pungens, che presenta delle spine.
Da un punto di vista tecnico, dagli esperti è consigliato un sesto d’impianto compreso tra i 100 ed i 130 cm, per la formazione di una siepe di eleagno sagomata. Questo perché permetterebbe alle piante di dar luogo ad una rapida chiusura della siepe, senza correre il rischio di un’epidemia di malattie fungine.
Potrete notare da voi il fantastico effetto decorativo, che sono in grado di formare le foglie sempreverdi della siepe di eleagno.
Tra le verie specie, interessanti quelle a foglia screziata. Sono molte le specie di Eleagnus a foglia screziata ma tra queste si distingue l’Eleagnus X Ebbingei, cultivar ottenuto dall’incrocio tra l’Eleagnus pungens e l’Eleagnus macrophylla.
Noto per i suoi riflessi color argento – ed anche per questo, particolarmente apprezzato – questo eleagno screziato presenta un fogliame fittissimo, intenso e brillante, fino a dimensioni di 2,5 – 3 metri. Ogni anno, poi, si ricopre di bellissimi fiori bianchi. La fioritura, in particolare, avviene tra ottobre e novembre, proprio quando tutte le altre piante in giardino patiscono gli effetti del grande freddo.
Tra le specie più affascinanti, poi, – come anticipato in apertura – , vi è l’Eleagnus umbrellata, che produce bacche commestibili, che prima di essere assaporate decorano di un rosso intenso tutto il giardino. I frutti possono essere mangiati freschi, così come sotto forma di marmellate, gelatine e succhi. Dalle elevate proprietà nutrizionali – sono ricche di sali minerali, vitamine e antiossidanti – le bacche si sviluppano in autunno (mentre la fioritura avviene nel mese di maggio).
Dei consigli tecnici per la coltivazione dell’eleagno: è innanzitutto necessario scegliere un cultivar compatibile con il clima del territorio d’impianto, visto che, come si diceva in apertura, ne esistono di specie adattabili in tutti i climi e terreni. Si tratterà, poi, di preparare una buca d’impianto profonda e larga almeno 30-40 cm in più rispetto al diametro della zolla. Se necessario, possono essere aggiunti degli inerti sul fondo, per il drenaggio, come sabbia grossolana, argilla espansa e ghiaia grossa. In caso di terreni poveri, invece, si può arricchire la buca con sostanza organica, come il letame maturo, il pellet o il guano.
Un grande vantaggio della coltivazione dell’eleagno è costituito dal fatto che la pianta, in piena terra, non necessita di particolari cure ed è davvero poco incline a malattie. Essendo, poi, una pianta rustica, non necessita di trattamenti preventivi.
Piero Di Cuollo
Via IdeeGreen