C’era anche il Padiglione Italia con Taking care – Progettare per il bene comune alla Biennale di Venezia. Il progetto, a cura di TAMassociati, team composto dagli architetti Simone Sfriso, Massimo Lepore e Raul Pantaleo.
Alcuni dei progetti presentati alla mostra potranno essere realizzati grazie alla campagna di crowdfunfing civico: hanno tutti dimostrato come l’architettura possa funzionare e sostenere le periferie grazie all’aiuto delle stesse comunità.
La proposta di Taking care è articolata in tre sezioni ben amalgamate con il tema Reporting from the front di quest’anno: pensare, incontrare e agire.
Pensare è il verbo che coinvolge i visitatori, che attraverso un percorso specifico giungono alla riflessione platoniana che “la cura dei tuoi luoghi sei tu”.
Incontrare è invece una dichiarazione per le istituzioni, che dovrebbero valorizzare questi bene comuni sebbene con risorse limitate. Dieci sono i temi d’indagine proposti: legalità, salute, abitare, ambiente, istruzione, cultura, gioco, scienza, alimentazione, lavoro.
Infine c’è agire, una vera e propria chiamata in causa ai progettisti, che devono intervenire direttamente nelle aree periferiche della penisola italiana.
Tra i prossimi progetti di Taking care, c’è un ambulatorio mobile per l’assistenza sanitaria e la mediazione culturale ideato insieme a Emergency. Il secondo progetto è invece un presidio per l’educazione alla convivenza civile, al rispetto e alla cittadinanza attiva attraverso il gioco e lo sport. A seguire, una biblioteca per la socializzazione di adulti e bambini e una palestra mobile, strutture pensate per le aree colpite dal terremoto. Infine è in programma un’unità per il monitoraggio e la sensibilizzazione ambientale con Legambiente e Libera.