Gustav Klimt, uno dei massimi esponenti della Secessione viennese, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico con le sue opere simboliste e decorative. Tra i suoi capolavori più celebri spicca Le tre età della donna (1905), un dipinto che affronta con straordinaria sensibilità il ciclo della vita umana attraverso un’intensa rappresentazione femminile.

Il ‘periodo aureo’, composizione dell’opera e simbolismo

Il dipinto si inserisce nel cosiddetto ‘periodo aureo’ dell’artista, caratterizzato dall’uso della foglia oro e da un raffinato stile ornamentale.

La composizione presenta tre figure femminili: una giovane madre che abbraccia amorevolmente una bambina e un’anziana donna, segnata dal tempo, il cui corpo appare ormai privo di vigore. L’opera si distingue per la sua straordinaria eleganza formale e per la densa simbologia che permea ogni dettaglio della scena.

L’opera segue una disposizione verticale, con le tre figure che rappresentano le fasi della vita femminile. La madre e la bambina formano un’unità visiva armoniosa, mentre la donna anziana si trova isolata, con il corpo ricurvo e lo sguardo abbassato, enfatizzando il contrasto tra giovinezza e vecchiaia. L’infanzia e la giovinezza, rappresentate dalla bambina e dalla madre, esprimono serenità e amore, mentre la vecchiaia, con il suo volto segnato e il corpo sfiorito, incarna il dolore e l’inesorabile passare del tempo.

L’opera si distingue per la sua forte carica simbolica, che richiama il concetto di Eros e Thanatos, il dualismo tra vita e morte.

Dettaglio dei visi [Gustav Klimt, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons]

Tecnica pittorica

Klimt utilizza una tecnica mista che fonde l’olio su tela con la doratura, un elemento distintivo del suo ‘periodo dorato’. La pennellata è fluida e raffinata e la superficie pittorica presenta una combinazione di texture differenti, donando un effetto materico e tridimensionalità. Lo sfondo liscio e uniforme nella parte superiore, crea una sensazione di sospensione e astrazione. Le zone decorate con pattern e motivi geometrici, specialmente nei drappi e nei dettagli dell’abbigliamento, conferiscono dinamismo alla composizione. Infine la resa materica della pelle, che appare morbida e vellutata grazie a una stesura pittorica sfumata e dettagliata, restituendo un’autentica sensazione tattile.

Dettaglio della pelle e dei pattern [Gustav Klimt, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons]

Uso del colore

Klimt impiega una tavolozza ricca e simbolica: i colori caldi e dorati avvolgono la figura della madre e della bambina, trasmettendo calore, protezione e vitalità. Il giallo e l’oro evocano la preziosità della vita.

I colori freddi e spenti caratterizzano invece la figura anziana, con tonalità di grigio, verde scuro e blu, suggerendo il decadimento e il passare del tempo. Il contrasto cromatico tra le due zone dell’opera: la giovane madre e la bambina sono immerse in un’atmosfera luminosa e accogliente, mentre la donna anziana appare quasi in ombra, isolata e malinconica.

Dettaglio della madre e della bambina [Gustav Klimt, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons]

Il successo e l’acquisizione dell’opera

Dopo il clamoroso successo ottenuto alla Biennale di Venezia nel 1910, Klimt partecipò all’Esposizione internazionale organizzata a Roma nel 1911 per celebrare il cinquantenario dell’Unità d’Italia. Le tre età della donna, presentato in quest’occasione nel padiglione austriaco, ottenne la medaglia d’oro e fu acquistato dallo Stato Italiano, che lo destinò alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, che era stata da poco istituita. La galleria conserva anche un disegno preparatorio, mentre altri due studi si trovano presso l’Historisches Museum der Stadt di Vienna. Infine, un altro schizzo a carboncino appartiene a una collezione privata austriaca.

Le influenze e lo sviluppo del tema

Questa tematica era già stata affrontata da Klimt in opere precedenti come Speranza I (1903) e Speranza II (1907-08), dove la figura della donna incinta era accompagnata da simboli di morte. Il tema della caducità della bellezza e della transitorietà della vita è una costante nella sua produzione. Un ulteriore sviluppo del tema, si trova in Morte e vita (1911), dove la morte osserva il fluire dell’esistenza umana.

Speranza I, Gustav Klimt, 1903 [Gustav Klimt, Public domain, Wikimedia Commons]

Un’opera tra estetica e riflessione esistenziale

Le tre età della donna è dunque un’opera che sintetizza magistralmente la poetica di Klimt, unendo una raffinata ricerca estetica a una profonda riflessione esistenziale. La dolcezza della giovane madre, che sembra indifferente al destino che l’attende, suggerisce che l’unica forma di immortalità risiede nella continuità della vita e nella speranza riposta nelle nuove generazioni. Un capolavoro che incarna perfettamente lo stile distintivo di Klimt combinando simbolismo, decorativismo e influenze dell’Art Nouveau.

 

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