Kariouk Architects con more CLT Cabin, sfida l’immagine romantica del cottage nordamericano come rifugio naturale, unendo la tradizione con un approccio contemporaneo alla sostenibilità. Mentre le classiche baite di legno si fondono idealmente con l’ambiente circostante, dando l’impressione di un impatto minimo sul paesaggio, la CLT Cabin si distacca consapevolmente da questo mito. Utilizzando il legno come materiale principale, ma con un’architettura che separa l’edificio dalla natura circostante, questa cabin suggerisce un modo più consapevole di coesistere con l’ambiente. Non è un rifiuto dell’idea di vivere immersi nella natura, ma piuttosto un invito a riflettere su come si possa fare senza alimentare illusioni che potrebbero celare un impatto ecologico più grande di quanto appaia.

Sfide ecologiche per Kariouk Architects

Questo progetto abbraccia un ‘ottimismo responsabile’, in cui la separazione dal paesaggio non è vista come un allontanamento dalla natura, ma come una strategia per ridurre l’influenza umana. Non c’è cinismo nell’intento di superare la fantasia romantica; piuttosto, si propone un metodo di affrontare le sfide ecologiche in modo più pratico, mostrando che è possibile convivere con la natura senza illudersi che basti l’estetica di una casa rustica per ridurre realmente l’impatto antropico sull’ambiente.

Infatti, more CLT Cabin tocca la terra con delicatezza, coinvolgendo flora e fauna come partner e inquilini alla pari e persegue questo obiettivo in diversi modi:

  • Interpretare la legge in modo creativo per sostenerne i principi.
  • Utilizzo di un palo d’acciaio per ridurre le dimensioni delle fondamenta.
  • Struttura in legno lamellare incrociato (CLT) a basso spreco.
  • Utilizzo di una struttura “piegata” per una maggiore resistenza alla trazione.
  • Energia elettrica fuori dalla rete e riscaldamento ad alta efficienza.
  • Creare una casa per i pipistrelli locali in via di estinzione.
Foto © Scott Norsworthy

Dialogo tra sfide, estetica e sostenibilità

more CLT Cabin si configura come un edificio che, pur nella sua apparente semplicità, è il risultato di una complessa interazione tra diversi aspetti: dai codici legali alla tecnologia edilizia, dalla struttura alla dimensione etica del progetto. Questo non è un progetto concepito da Kariouk Architects secondo le convenzioni di un tradizionale studio di design, ma piuttosto è il prodotto di un dialogo tra discipline e conoscenze che si intersecano, creando un’opera che sfida le aspettative.

L’assenza di ‘parti estranee’, in questo caso, non implica una carenza di elementi, ma piuttosto crea una raffinatezza nella selezione e nell’uso di materiali e metodi. Ogni aspetto della progettazione – dai vincoli legali alla struttura del legno massiccio (CLT) – contribuisce al raggiungimento di un risultato che va oltre l’apparenza. La combinazione di questi fattori non solo ottimizza la funzionalità dell’edificio, ma sollecita anche una riflessione sulla relazione tra la costruzione e il suo impatto ambientale.

more CLT Cabin non nasce come il frutto di una visione estetica isolata, ma è invece un esempio tangibile di come la sintesi tra etica, tecnologia e pratica possano dare vita a soluzioni inaspettate. Ogni scelta, dalle dimensioni agli aspetti normativi, è il risultato di un’integrazione di conoscenze, che si riflette in una casa che non è solo un rifugio, ma anche un esperimento nella ricerca di un equilibrio tra uomo, costruzione e natura.

more CLT Cabin

Il nome del progetto, more, deriva dall’iniziale del nome delle nonne dei clienti. Queste 4 donne, tutte immigrate con vite molto difficili ma gioiose, sono state determinanti nel coltivare competenze per cui si faceva sempre di più con meno, e con grazia.

Interpretare la legge con finezza

La progettazione della more CLT Cabin è stata influenzata dalla sfida di rispettare le normative di zonizzazione, in particolare il vincolo che impone un arretramento di circa 30 metri dal lago. Tuttavia, anziché rimuovere o alterare radicalmente la parete rocciosa che segnava questo confine, il progetto ha scelto di integrarla come elemento architettonico, arricchendo l’edificio e mantenendo intatta l’integrità naturale del sito.

Inoltre, per evitare danni alla collina e alla foresta circostanti, è stata proposta una variante di zonizzazione che consentiva una parziale invasione del limite di circa 23 metri, permettendo alla parte anteriore della casa di estendersi oltre il confine previsto. Questo approccio non solo ha comportato solo il vantaggio di preservare il paesaggio naturale: ha anche avviato una lunga e difficile battaglia legale durata ben due anni

Foto © Scott Norsworthy

La risoluzione positiva di questa sfida da parte di Kariouk Architects, è stata una vittoria significativa, non solo sul piano legale, ma anche concettuale. La soluzione trovata ha parlato non tanto della semplice necessità di ‘aggirare’ le restrizioni, quanto del rispetto per lo spirito di quelle normative, mirando a un equilibrio che preservasse l’ambiente senza rinunciare alla qualità architettonica dell’edificio. Questo esempio di perseveranza e dialogo con le normative ha dimostrato che è possibile innovare e adattarsi alle leggi senza compromettere l’integrità del progetto, creando una connessione più armoniosa tra architettura e natura.

Foto © Scott Norsworthy

L’albero maestro

La soluzione tecnica adottata da Kariouk Architects per la more CLT Cabin è stata affrontata in modo innovativo rispetto al problema ambientale, proponendo una base in cemento minimale, supportata da un ‘albero’ in acciaio che si estende dentro i limiti imposti dalla zonizzazione. Questa strategia ha permesso di evitare una fondazione tradizionale di grande portata, che sarebbe stata potenzialmente dannosa per la flora e il suolo del bacino idrografico.

Foto © Scott Norsworthy

La scelta di ridurre al minimo l’uso del cemento, materiale noto per essere una delle principali fonti di emissioni di CO2 nel settore delle costruzioni, ha avuto un impatto positivo significativo sulla sostenibilità del progetto. Non solo è stata preservata la vegetazione esistente e prevenuta l’erosione del terreno, ma l’innalzamento della zona di costruzione sopra la collina ha anche evitato l’interferenza diretta con gli ecosistemi circostanti, limitando l’impatto sull’ambiente naturale.

Questa scelta ha contribuito a un abbattimento notevole dell’impronta di carbonio del progetto. La scelta riflette l’approccio consapevole e responsabile della CLT Cabin, che non si limita a rispondere a necessità estetiche e pratiche, ma integra una profonda riflessione ecologica. Ogni aspetto, dalla struttura all’uso dei materiali, è stato pensato per ridurre il più possibile l’impatto ambientale, senza compromettere la funzionalità o l’estetica dell’edificio.

Foto © Scott Norsworthy

Più di un modo per rivestire una casa

La cabina CLT è realizzata con pannelli CLT e travi lamellari di provenienza idonea. Il CLT è stato interamente fresato fuori sede e poi issato in posizione, riducendo al minimo i tempi di costruzione ed evitando danni al paesaggio dovuti alle manovre dei macchinari edili. Tutti i materiali da costruzione sono stati dimensionati per un camion con rimorchio corto più piccolo per evitare l’abbattimento di alberi lungo la strada.

Foto © Scott Norsworthy

Cabin-come-trave

Le considerazioni ambientali di more CLT Cabin hanno prodotto innovazione strutturale. Soddisfare le variazioni di zonizzazione tramite il cantilever, normalmente richiederebbe l’uso di glu-lam, che è molto resistente sotto tensione, ma avrebbe imposto una struttura dispendiosa. La sfida, quindi, è diventata quella di sviluppare una strategia strutturale per utilizzare i pannelli CLT in tensione.

Il CLT convenzionale a 5 strati è troppo pesante per sostenersi su campate più lunghe. La soluzione ha utilizzato un CLT a 3 strati più sottile, con capacità strutturale assicurata tramite ‘piegatura’ (proprio come la carta che acquista resistenza quando è piegata).

Foto © Scott Norsworthy

Fuori rete

La casa è alimentata da unità solari. Per il raffreddamento, il cottage sfrutta in modo eccellente le brezze e la ventilazione incrociata grazie alla sua altezza interna e all’altezza extra sopra il lago. Anche se la cabin è elevata di circa 20 metri dal suolo, la sua parete vetrata rivolta a sud è ombreggiata nei mesi più caldi dalla chioma degli alberi circostanti. In inverno, invece, i rami spogli lasciano entrare molta luce solare attraverso le grandi finestre e aiutano a riscaldare la casa.

Il CLT offre un buon valore R e comfort termico grazie alla sua massa e alla sua tenuta all’aria, che deriva da una giunzione precisa. Il calore è fornito da una stufa a legna ‘green carbon’ ad alta efficienza (poiché la legna non è un combustibile fossile portato dalle profondità del sottosuolo, non si aggiunge al ciclo del carbonio esistente).

Foto © Scott Norsworthy

Pipistrelli bruni, una specie in estinzione: protezione anche per loro

Uno degli obiettivi della casa era quello di creare un alloggio esteso ai pipistrelli bruni in via di estinzione. Le bat box sono state così integrate alla struttura della casa, per garantire sicurezza dai predatori che si arrampicano e una chiara rotta di volo verso il lago.

more CLT Cabin si distingue per l’uso di materiali e soluzioni tecniche di alta qualità

Il camino a legna Stûv aggiunge un elemento di comfort e calore naturale, mentre i pavimenti Forbo Flooring Systems offrono resistenza e stile. I tetti e rivestimenti in Diamond Steel Roofing garantiscono una protezione durevole e moderna, mentre le porte e finestre in alluminio con doppi vetri Elite assicurano efficienza energetica e sicurezza. L’illuminazione interna Juno crea un’atmosfera accogliente e funzionale, e le pareti interne in CLT a 3 strati Zublin Timber completano l’edificio con un tocco di sostenibilità e robustezza.

Foto © Kevin Belanger

Kariouk Architects

Mentre molti studi di architettura si vantano di avere uno stile distintivo che li contraddistingue dalla concorrenza, Kariouk sostiene con orgoglio di non avere uno stile unico che li identifichi come tipicamente Kariouk.

Se non altro, il marchio di fabbrica dell’azienda è che non ci sono due progetti uguali. Poiché affrontano ogni iniziativa creativa con una nuova lente, i risultati finali sono sempre formati da un insieme completamente diverso di criteri e ispirazioni. È profondamente importante che Kariouk comprenda le sfumature delle vite, e quindi le esigenze, degli individui unici per cui costruisce.

©Villegiardini. Riproduzione riservata