L’American Pit Bull Terrier è una razza canina che è in genere ritenuta come pericolosa. La sua realtà è davvero controversa ed è costellata da una storia che pochi conoscono realmente, che racconta circa duecento anni di abusi attuati dal genere umano contro questa razza. Soprattutto, la percezione che solitamente molti hanno riguardo al suo carattere e al suo comportamento, si è costruita sulla base di scarsa o cattiva informazione che volutamente elude il ruolo dell’essere umano nel modo di reagire a certi stimoli da parte di questi cani. Ancora una volta, nei comportamenti degli animali che diventano pericolosi, l’uomo ha una parte centrale.
Pitbull, alcune considerazioni di massima
Infatti, sebbene molti lo liquidino nel giudizio come un cane aggressivo e pericoloso, in realtà la sua razza ha origini e storia ben più complesse e non si può non tenerne conto. Sono cani con un temperamento che può essere molto affettuoso ed equilibrato ma solo se, fin dall’allevamento di provenienza, sono stati cresciuti con metodi assolutamente privi di violenza e nell’ambiente giusto. Con un proprietario inadeguato qualunque cane assume caratteristiche di pericolosità. Un pitbull maggiormente, soprattutto vista la sua fisicità.
Quindi, questa razza merita una riflessione approfondita che vada oltre gli stereotipi e le generalizzazioni dannose.
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Origini e genetica dell’American Pit Bull Terrier
Le origini dell’American Pit Bull Terrier risalgono al XIX secolo in Inghilterra, dove i combattimenti coi cani erano una pratica molto diffusa. Il Bulldog e il Terrier inglese, erano le razze di cani che venivano maggiormente utilizzati. A un certo punto si pensò di incrociarli per creare un cane forte, agile e tenace, che fosse in grado di combattere con altri animali, tra questi anche i tori (da qui, bull nel nome).
L’intento era di sfruttare la prestanza fisica dei Bulldog e l’istinto predatorio dei Terrier che venivano appunto utilizzati come cani da caccia. Da questo incrocio nacque una razza con una muscolatura potente, una grande resistenza fisica e una mente determinata e combattiva.
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Dall’Europa agli Stati Uniti
Esemplari della nuova razza, vennero poi portati negli Stati Uniti, dove la selezione continuò, fino alla razza che si conosce oggi. Non esiste un registro ufficiale unico per gli American Pit Bull Terrier e la definizione della razza stessa è spesso vaga, portando a confusione con razze simili come l’American Staffordshire Terrier e lo Staffordshire Bull Terrier. Va anche detto che la variabilità genetica nel DNA dei cani considerati American Pit Bull Terrier è significativa.
Il ruolo dei combattimenti dell’American Pit Bull Terrier nella percezione di questa razza
È importante anche sottolineare che la razza ha subìto una distorsione della sua immagine proprio a causa dell’abuso in combattimenti illegali, quindi ancora a causa dell’essere umano. Questo fenomeno ha contribuito a creare verso i Pit Bull la reputazione di cani aggressivi, ma che non riflette la realtà del loro vero temperamento naturale.
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Indole propensa alla violenza: vero o falso?
La domanda se l’American Pit Bull Terrier sia davvero pericoloso dipende in gran parte dalla percezione della razza, che spesso è influenzata da notizie sensazionalistiche. Sebbene ci siano stati casi di attacchi da parte di Pit Bull, è importante ricordare che la maggior parte degli incidenti con cani coinvolge anche razze diverse dal Pit Bull.
Qualunque cane può essere un pericolo se non educato
La narrazione che dipinge tutti gli American Pit Bull Terrier come aggressivi è falsa e pericolosamente semplicistica. Come per qualsiasi altra razza, il comportamento di un American Pit Bull Terrier è fortemente influenzato da fattori genetici, ma soprattutto dall’educazione, dalla socializzazione e dall’ambiente in cui cresce. Anche un cane di taglia piccola o media, se allevato nella paura, o peggio, diventa un pericolo vero, specie nei confronti di bambini piccoli, data la loro fragilità.
Sebbene ci siano casi di pitbull coinvolti in attacchi ad altri animali e persone, è fondamentale comprendere che questi cani, come tutti quelli di altre razze, non sono intrinsecamente violenti. L’aggressività che sfocia nella violenza, in un cane dipendono quasi esclusivamente dal modo in cui viene cresciuto, educato e trattato.
Se l’animale viene sottoposto a maltrattamenti, isolamento o addestramento errato (a casa con punizioni fisiche e un approccio negativo o come i combattimenti clandestini), la probabilità che sviluppi comportamenti aggressivi aumenta esponenzialmente.
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Un cane rispettato raramente sviluppa aggressività
Un cane ben socializzato, invece, che è stato addestrato correttamente e trattato con amore e rispetto, sarà maggiormente propenso ad essere un compagno affettuoso ed educato. Esemplari di Pit Bull che non mostrano segni di aggressività nel corso di tutta la loro esistenza, sono la maggioranza. Il problema è che di questi non si parla, mentre si tende a dare addosso a tutta la razza senza porre i debiti distinguo.
Attribuire la violenza a una razza intera, perciò, è una semplificazione fuorviante e spesso solo un modo per deresponsabilizzarsi, ed è la causa primaria di maltrattamenti crudeli e ingiustificati e di molti abbandoni.
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Contesti ideali e convivenza con i bambini
Contrariamente a quanto spesso si crede, l’American Pit Bull Terrier può essere un eccellente cane di famiglia, capace di convivere serenamente con i bambini. La razza è conosciuta per la sua pazienza e il suo legame profondo con i membri della sua famiglia. La caratteristica che più la distingue è la sua natura protettiva, che fa dei suoi appartenenti cani vigili e attenti, perfetti per essere dei compagni davvero affidabili.
La scelta di lasciare i Pit Bull con i bambini derivava dalla loro natura protettiva e dalla loro abilità nel creare un legame empatico. Questi cani erano apprezzati non solo per la loro affettuosità, ma anche per la loro responsabilità e attenzione nei confronti dei bisogni dei bambini.
Avere un Pit Bull non è per tutti
L’American Pit Bull Terrier, quindi, ancora oggi con il giusto addestramento e socializzazione, può essere un eccellente cane da compagnia. La sua lealtà e affetto per la famiglia sono proverbiali. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la sua forza fisica richiede un proprietario veramente esperto, autorevole e responsabile e che sia sicuro di sé. Si può quindi molto serenamente affermare che i Pit Bull non sono cani idonei a tutti e che necessitano di una persona giusta al loro fianco, cioè un proprietario affettuoso ma che non perde mai di vista le caratteristiche della razza del proprio cane.
La convivenza con i bambini è possibile, ma richiede una ferma supervisione costante, come dovrebbe esserlo sempre con qualsiasi animale in casa, specie con i cani. I bambini, per contro, devono essere educati da subito a interagire correttamente con il cane. Evitando comportamenti che potrebbero essere interpretati come aggressivi o minacciosi o che possano stimolare il loro istinto predatorio.
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L’importanza della socializzazione è cruciale
È fondamentale quindi, che l’American Pit Bull Terrier sia socializzato con altri cani e persone, dal momento in cui si inserisce nel contesto familiare. Fin da cucciolo se è possibile, ma anche da adulto. Questo servirà lui a conoscere e a non sviluppare comportamenti errati. É inoltre importante ricordare sempre che un educatore o un addestratore possono aiutare a conoscere appieno la razza, a saperla gestire e a creare un legame sano e duraturo.
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L’American Pit Bull Terrier non è intrinsecamente più pericoloso di altre razze. Portare fuori il cane, tenerlo impegnato in casa con giochi fisici e mentali, creare un rapporto equilibrato, leggere i segnali di stress e creare un rapporto sano, può fare molto nel fari sì che reazioni offensive non ce ne siano. Questo perchè l’American Pit Bull Terrier sarà in grado di autogestire le dinamiche al meglio e non sarà da solo quando capiterà.
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Alla fine la risposta è ancora una sola e risiede negli umani
L’American Pit Bull Terrier è dunque una razza forte e complessa. La sua reputazione negativa è in gran parte dovuta a pregiudizi e generalizzazioni. Con il giusto proprietario, invece, la corretta educazione e una socializzazione adeguata, l’American Pit Bull Terrier può essere un compagno leale, affettuoso e amorevole. È cruciale sfatare i preconcetti che circondano questi cani e promuovere una maggiore consapevolezza sulla responsabilità che si assume scegliendo un cane, indipendentemente dalla razza.
Cosa potrebbe fare il legislatore
A fronte di certe aggressioni e a quanto qui esposto, viene da chiedersi se non sia ora di introdurre una regolamentazione relativa all’idoneità dei proprietari e alla verifica nel tempo della loro gestione dell’animale.
La proposta di mettere al bando la razza come qualcuno propone da tempo, invece, non è auspicabile. Favorirebbe il mercato nero di questi cani (peraltro già fiorente, purtroppo) ma molto verosimilmente farebbe la fortuna di quegli allevatori senza scrupoli che crescono questi cani con metodi che non li tutelano minimamente a nessun livello. Le conseguenze di simili atti si possono ben immaginare.
Come sempre, quindi, la chiave per una convivenza felice con un cane di qualsiasi razza alla fine è una sola: buona educazione e rispetto dell’animale nelle sue esigenze fisiche e psicologiche.
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