Le api, creature affascinanti e instancabili, rappresentano un pilastro fondamentale della biodiversità del nostro pianeta. La loro complessa organizzazione sociale e l’insostituibile ruolo di impollinatori sono elementi cruciali per la sopravvivenza di innumerevoli specie vegetali e, di conseguenza, per la sicurezza alimentare dell’umanità. Appartenenti all’ordine degli Imenotteri e alla famiglia degli Apidae, queste piccole creature si trovano oggi ad affrontare una minaccia senza precedenti, un declino che mette a rischio non solo la loro stessa esistenza, ma l’equilibrio degli ecosistemi globali. Non solo. Anche sul piano etico, l’estinzione delle api non sarebbe solo una perdita ma anche una grande sconfitta del genere umano.

Estinzione delle api
Un’ape sta per posarsi sui fiori di un pero – Foto [Martin]/stock.adobe.com

Estinzione delle api e degli insetti: un problema serio che riguarda tutti

Come già detto in questo articolo, si sono estinti milioni di insetti, molti dei quali impollinatori. Le stesse farfalle sono a rischio. La ragione risiede nell’inquinamento e nell’uso di sostanze neurotossiche che falcidiano intere popolazioni di insetti, tra cui anche le api. A questo proposito è chiaro che l’intervento risolutivo spetta ai governi, ma è anche vero che ogni persona può dare il suo contributo.

Ingresso di un'arnia
L’intenso viavai all’ingresso di un’arnia – Foto [topo84]/stock.adobe.com

La primavera è sempre più vicina e, qualora si volessero mettere a dimora nuove piante, allora pensare a quelle che forniscono cibo alle api, sarebbe il primo ma fondamentale passo. Al contempo, anche orientarsi ad approcci più rispettosi nel curare le patologie delle proprie piante, sarebbe doveroso. Una rosa, un arbusto o un’erbacea perenne, se aggrediti dai parassiti o dalle patologie più comuni, possono sopravvivere. Un’ape che si posa su un fiore irrorato di neonicotinoidi o di piretroidi, invece muore.

Estinzione delle api
Famiglia di api sterminata dall’irrorazione di pesticidi – Foto [kosolovskyy]/stock.adobe.com

Le api, un mondo a parte: struttura sociale delle api

Il lavoro delle api è fondamentale per il genere umano e la sua perfezione deriva dalla loro struttura sociale. Quella delle api mellifere europee (Apis mellifera, ma la struttura è simile anche in altre specie di api sociali) è altamente organizzata e gerarchica, basata su un sistema di caste rigidamente definite. Si basa su una divisione del lavoro estremamente efficiente, dove tutti i soggetti sono coinvolti, dove i compiti di ciascuno sono essenziali per la sopravvivenza di una famiglia di api e dove nessuno vive a spese di altri. Ciò permette la sopravvivenza della colonia (e la nostra) e consente la loro riproduzione.

Le caste della società all’interno di un’arnia

La regina

Funzione: è l’unica femmina fertile della colonia. Il suo compito principale è la deposizione delle uova, garantendo la continuità della popolazione. può deporre migliaia di uova al giorno.
Caratteristiche: più grande delle altre api, con un addome allungato. Possiede un apparato riproduttivo sviluppato e un pungiglione liscio (a differenza delle operaie). Secerne feromoni che regolano il comportamento delle altre api e mantengono l’unità della colonia.
Sviluppo: si sviluppa da un uovo fecondato, ma viene nutrita con pappa reale per tutta la sua vita larvale che ne condiziona lo sviluppo come regina fertile. Non è in grado di alimentarsi autonomamente, per questo viene nutrita dalle operaie addette. Ha una vita media di circa cinque anni.

Ape regina
Una regina (è l’ape col bollino bianco sul dorso) con le addette ai nidi – Foto [Massimo Gennari]/stock.adobe.com

I fuchi

Funzione:  sono i maschi della colonia. Il loro unico scopo è l’accoppiamento con la regina. Non partecipano alla raccolta di polline o nettare, né alla cura della covata.
Caratteristiche: più grandi delle operaie, ma più piccoli della regina. Hanno occhi più grandi e un corpo più robusto. Non hanno pungiglione.
Sviluppo: si sviluppano da uova non fecondate (partenogenesi).

Fuchi
Alcuni fuchi vengono estromessi dall’arnia: il loro compito è finito. Nella foto sono quelli col corpo più grande e con bande nere più larghe e bande gialle più sottili – Foto [Maryna]/stock.adobe.com

Le api operaie

Funzione: sono femmine sterili che svolgono tutti i lavori necessari per la sopravvivenza della colonia. Le loro mansioni cambiano in base all’età.
Api giovani (0-3 settimane): si occupano delle pulizie dell’alveare, della cura della covata (alimentazione delle larve), della costruzione di celle di cera e della regolazione della temperatura.
Api di mezza età (3-6 settimane): si occupano della raccolta di polline, nettare, acqua e propoli. Difendono l’alveare.
Api anziane (oltre 6 settimane): sono le più esperte e svolgono compiti più complessi.
Caratteristiche: sono più piccole della regina e dei fuchi. Possiedono un pungiglione seghettato che utilizzano per difendere l’alveare, ma perdono il pungiglione dopo averlo usato, morendo in seguito.

Gerarchia e comunicazione

La comunicazione all’interno della colonia è cruciale. Le api usano diversi metodi. Ecco quali:

  1. Feromoni: sono segnali chimici prodotti dalla regina e dalle operaie che regolano il comportamento e le attività della colonia.
  2. Danza delle api: è un sistema di comunicazione complesso utilizzato dalle api bottinatrici per indicare la posizione delle fonti di cibo alle compagne.
  3. Contatto fisico: le api si toccano e si scambiano informazioni tramite le antenne.

Questa rigida struttura sociale, basata sulla divisione del lavoro e su una comunicazione efficiente, permette alle api di formare colonie estremamente produttive e resilienti, garantendo la sopravvivenza della specie. Qualsiasi cambiamento nell’equilibrio di questa struttura, come la perdita della regina, può portare a gravi conseguenze per la colonia, fino alla morte dell’intera comunità.

Macro di un'ape
Macro di un’ape – Foto [Alejandro]/stock.adobe.com

Un mondo in grave difficoltà: il rischio di estinzione delle api

Purtroppo, questo straordinario sistema si trova sotto attacco. La combinazione di fattori antropici sta decimando le popolazioni di api a livello globale. Tra i principali nemici delle api troviamo:

Pesticidi e inquinamento: l’uso massiccio di pesticidi, in particolare i neonicotinoidi, nell’agricoltura intensiva e non, ha un impatto devastante sulle api, interferendo con il loro sistema nervoso e compromettendo la loro capacità di orientamento, apprendimento e riproduzione. L’inquinamento atmosferico e idrico, inoltre, contribuisce a ridurre la disponibilità di risorse alimentari e ad indebolire il loro sistema immunitario.

Api sterminate
Un’altra famiglia di api sterminata dai veleni – Foto [kosolovskyy]/stock.adobe.com
Patologie e parassiti: diverse patologie, come la varroatosi (causate dall’acaro Varroa destructor) e le infezioni fungine, decimano le colonie. Queste malattie, spesso aggravate dall’utilizzo di pesticidi che indeboliscono le difese immunitarie delle api, possono portare al collasso totale delle colonie. Anche la diffusione di malattie tramite il commercio di api regine infette rappresenta una seria minaccia.

Galleria mellonella
Immagine della Galleria mellonella, la tarma della cera, parassita delle arnie – Foto [Vera Kuttelvaserova]/stock.adobe.com
Vandalismo: sta prendendo sempre più piede la volontaria aggressione e distruzione degli alveari. Non si sa per quale oscura e folle ragione, ci siano individui che danno fuoco a decine di alveari collocati in campo aperto.

Api morte
Immagini simili ormai si moltiplicano – Foto [kosolovskyy]/stock.adobe.com

Cosa stanno facendo alcune importanti organizzazioni internazionali

Per contrastare questo drammatico declino, è fondamentale un’azione congiunta a livello globale e individuale. Le organizzazioni internazionali, come la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) e l’IPBES (Piattaforma intergovernativa scientifico-politica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici), hanno lanciato campagne di sensibilizzazione e promuovono ricerche per la protezione delle api.

Bottinatrice
Una bottinatrice interamente ricoperta di polline – Foto [Eléonore H]/stock.adobe.com

Fortunatamente si stanno anche moltiplicando iniziative come ‘adotta un alveare‘. Come suggeriscono il nome della campagna, l’iniziativa prevede l’adozione di uno o più alveari da parte dei singoli, nonché il monitoraggio e l’acquisto di beni che vengono prodotti dalle famiglie di api adottate. Questa iniziativa sostiene le api ma nondimeno gli apicoltori di un territorio. Greenpeace, il WWF, 3bee si stanno impegnando in tal senso con continue campagne di sensibilizzazione. Anche molti Comuni italiani si stanno muovendo per scongiurare il rischio di estinzione delle api varando ordinanze che proibiscono l’uso di pesticidi nel verde pubblico o nelle colture del proprio territorio, con interventi presso le scuole a scopo educativo verso i bambini così che si crei una coscienza in tal senso e a sostegno degli apicoltori.

 

Ivana Fabris
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