Fino al 18 maggio 2025, i visitatori potranno ammirare una delle collezioni più straordinarie del Rinascimento, esposta a Villa Caffarelli, ai Musei Capitolini. La mostra “I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una Collezione” presenta oltre 140 opere, tra cui sculture antiche, bronzi, dipinti, disegni, manoscritti, gemme e monete, provenienti da prestigiose istituzioni nazionali e internazionali. Un progetto scientifico di grande valore che racconta la Collezione Farnese, ricostruendo il suo massimo splendore dal XVI secolo all’inizio del XVII secolo.

Un patrimonio artistico senza pari

La Collezione Farnese è una delle più celebri del Rinascimento, arricchita dall’opera di Alessandro Farnese, papa Paolo III, e dei suoi nipoti. Include numerosi capolavori dell’arte antica e rinascimentale, tra cui sculture, dipinti, disegni, gemme e monete. La mostra ricostruisce l’evoluzione della collezione, che non solo arricchiva la residenza della famiglia Farnese ma rappresentava anche uno strumento di legittimazione del loro potere nella Roma pontificia. In particolare, il contesto della sua nascita e crescita si inserisce nella Roma post-Sacco del 1527, un periodo di grandi trasformazioni urbanistiche volute da Papa Paolo III.

Il supporto delle istituzioni

L’esposizione è curata da Claudio Parisi Presicce e Chiara Rabbi Bernard e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. È organizzata da Zètema Progetto Cultura in collaborazione con Civita Mostre e Musei, con il progetto di allestimento curato dallo Studio Lucchi & Biserni. La mostra si inserisce nell’ambito dell’anno giubilare e del progetto “Amanotesa”, volto a favorire l’inclusione sociale tramite un’offerta culturale sempre più ampia.

Ritratto di Paolo III con camauro 1545-1546 circa, Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1488/1490 – Venezia, 1576). Olio su tela, 113,7 x 88,8 cm – Su concessione del Ministero della Cultura – Museo e Real Bosco di Capodimonte

Il percorso espositivo: un viaggio nella storia dei Farnese

Il percorso della mostra si snoda in dodici sale, dove i visitatori possono scoprire il legame tra la famiglia Farnese, la città di Roma e la loro collezione. Tra i capolavori esposti ci sono opere come il gruppo di Pan e Daphni (metà II secolo d.C.), la Madonna del Divino Amore di Raffaello, e il Ritratto di Papa Paolo III con il camauro di Tiziano. Alcune delle opere che adornavano le sale più prestigiose di Palazzo Farnese, come la Galleria dei Carracci e la Sala dei Filosofi, sono esposte in un allestimento che ricrea l’atmosfera fastosa di quel periodo.

Il legame tra i Farnese e Roma

Il percorso inizia con un’illustrazione del legame tra Papa Paolo III e la città di Roma, sottolineando gli interventi urbanistici voluti dal Papa, come il rinnovamento di Piazza del Campidoglio. La collezione Farnese, con i suoi capolavori antichi, simboleggiava il potere e l’influenza della famiglia nella Roma papalina, ma anche la sua connessione con la Roma imperiale, come testimoniato dalle numerose sculture antiche acquisite e collocate a Palazzo Farnese.

Gli artefici della collezione: Paolo III e i suoi discendenti

Nella sala “Gli artefici della Collezione”, i visitatori possono ammirare ritratti di Papa Paolo III, del Gran Cardinale Alessandro Farnese e dei suoi nipoti, tra cui Ottavio e Odoardo. Questa sezione esplora il ruolo fondamentale che Paolo III ebbe nell’avvio della collezione, raccogliendo opere antiche che non solo esprimevano il potere della famiglia, ma rivendicavano anche la continuità tra il papato e l’antica Roma.

L’importanza di Fulvio Orsini

Un’attenzione particolare è riservata a Fulvio Orsini, erudito umanista e antiquario, che giocò un ruolo cruciale nell’ampliamento e nella valorizzazione della collezione. Le sue acquisizioni e il suo lavoro di conservazione sono documentati attraverso gemme, monete e preziosi manoscritti, nonché opere come il Codice Capponiano e la tavola del Salvator Mundi attribuita a Marcello Venusti.

Madonna del Divino Amore 1516-1518, Raffaello e aiuti (Urbino, 1483 – Roma, 1520). Olio su tavola 140 x 109 cm – Su concessione del Ministero della Cultura – Museo e Real Bosco di Capodimonte

L’evoluzione della Collezione e la sua fine

La mostra prosegue con una sezione dedicata alla Galleria del Palazzo Farnese, un capolavoro decorato dai Carracci, e alla Sala dei Filosofi, dove opere mitologiche e filosofiche adornavano gli spazi. L’esposizione si conclude con un omaggio alla fine del periodo d’oro della collezione Farnese, segnata dalla morte di Fulvio Orsini nel 1600. Nella sala finale, “Due collezioni, un solo destino”, sono esposti opere provenienti sia dalla collezione Farnese che da quella di Orsini, tra cui il celebre Ritratto di Giulio Clovio di El Greco.

Questa mostra rappresenta una straordinaria opportunità per immergersi nel mondo della Collezione Farnese, esplorando non solo l’arte, ma anche la storia di una delle famiglie più influenti del Rinascimento e il suo impatto sulla Roma del Cinquecento.