Nel 1907, il mondo dell’arte fu scosso dalla creazione di uno dei dipinti più rivoluzionari della storia dell’arte moderna: Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso. Quest’opera, che ha segnato una svolta epocale, non solo ha definito una nuova direzione per Picasso, ma ha avuto anche il ruolo di essere un punto di inizio per il movimento cubista, che ha cambiato radicalmente il panorama artistico del XX secolo. Il quadro, ad oggi, è esposto nella collezione permanente del MoMA, Museum of Modern Art di New York.

Les demoiselles d’avignon, 1907, Pablo Picasso esposto in mostra Foto [Bumble Dee]/stock.adobe.com

La genesi dell’opera

Les Demoiselles d’Avignon è nato da un periodo di intensa ricerca artistica per Picasso, che, ispirato dalle opere di artisti come Cézanne e dalle scoperte delle forme tribali africane, intendeva rompere con le tradizionali rappresentazioni della realtà. Il dipinto è il risultato di una lunga evoluzione stilistica, che includeva anche il periodo del ‘primitivismo’ di Picasso, influenzato dalla fascinazione per l’arte africana e le maschere tribali, elementi che si riflettono nella stilizzazione dei volti delle figure.

L’opera rappresenta cinque figure femminili nude, in una composizione che esprime sia il desiderio carnale sia una tensione inquietante. Sebbene il dipinto sembri immediatamente figlio del suo tempo, con riferimenti al cabaret e alle case di tolleranza, l’approccio di Picasso è radicale e sfida le convenzioni artistiche.

Il significato e la rivoluzione formale

Il dipinto si presenta con una scena ripresa da un bordello di Barcellona ed è rappresentato in modo frammentato e distorto, lontano dalla rappresentazione idealizzata del corpo femminile tipica dell’arte accademica. Le cinque donne nude, appaiono sia sedute sia in piedi, disposte in modo disorientante nello spazio. In realtà, sono rappresentate in uno stile quasi scultoreo, con corpi e volti deformati, distorti, frammentati. Le linee e le forme, che si sovrappongono come in un caleidoscopio di angoli acuti, sembrano voler ‘decomporsi’ per riflettere una visione nuova della figura umana, un elemento fondamentale della rivoluzione cubista.

Una delle caratteristiche più sorprendenti di Les Demoiselles d’Avignon è la scomposizione delle figure in piani distinti, che suggeriscono diverse angolazioni della stessa figura. Picasso con quest’opera, ha abbandonato la prospettiva tradizionale, deformando le figure e lo spazio in un modo che ha anticipato le tecniche del cubismo. Un approccio che rinuncia alla rappresentazione tradizionale del corpo umano, una nuova forma di linguaggio visivo che Picasso ha sviluppato ulteriormente con Georges Braque. Il cubismo, infatti, non si è limitato a imitare la realtà, ma l’ha scomposta, l’ha ricostruita e l’ha presentata attraverso una molteplicità di prospettive simultanee.

Le donne sono rappresentate da una moltitudine di angoli di visione simultanei, come se l’osservatore le guardasse da più punti di vista contemporaneamente. I piani geometrici, le superfici frammentate e l’assenza di una prospettiva unitaria creano un senso di disorientamento e di disagio, ma anche di straordinaria vitalità.

L’innovazione del Cubismo

Les Demoiselles d’Avignon è un passo fondamentale verso la nascita del cubismo, che ha rivoluzionato la pittura nei decenni successivi. Con questa opera, Picasso ha abbandonato il linguaggio della prospettiva lineare, un elemento che aveva dominato la pittura per secoli, per sperimentare con la rappresentazione simultanea più angolazioni di uno stesso oggetto o figura.

Il dipinto ha rappresentato una rottura con le tradizioni artistiche del passato, come il realismo e l’impressionismo, che avevano dominato la scena europea fino ad allora. L’interesse di Picasso per l’astrazione e la rappresentazione geometrica delle forme, poi sviluppato nel cubismo, emerge chiaramente in quest’opera, dove ogni elemento è ridotto a forme semplici e angolari.

La raffigurazione delle figure femminili è complessa e ambivalente. Alcune presentano tratti ancora classicamente ispirati, mentre altre mostrano una rappresentazione più primitiva ed angolare. Questa contaminazione di stili e influenze, dall’arte classica all’arte tribale, contribuisce alla radicalità del dipinto e alla sua natura rivoluzionaria. Le maschere africane, in particolare, diventano un elemento chiave, conferendo alle donne un’aura di mistero e di forza, quasi animalesca.

L’influenza di Les Demoiselles d’Avignon sul cubismo è innegabile. L’opera rappresenta un passaggio cruciale. La sua eredità si estende ben oltre il cubismo, influenzando movimenti come il futurismo, il surrealismo e molte altre correnti artistiche del XX e XXI secolo.

Dettaglio del volto ne “Les Demoiselles d’Avignon” di Pablo Picasso [By Pablo Picasso – Museum of Modern Art, New York, PD-US, Wikimedia commons]

La reazione del pubblico e la critica

Les Demoiselles d’Avignon non fu subito apprezzato. Picasso stesso esitò a mostrarlo pubblicamente per lungo tempo, consapevole della sua natura provocatoria. Quando venne presentato al pubblico, la reazione fu di shock e disorientamento per la sua audacia e la rottura con la tradizione. Ai tempi la rottura con la rappresentazione tradizionale della figura umana e l’uso di forme così radicali, suscitarono scandalo. Molti critici non capirono subito l’intento di Picasso, e l’opera venne inizialmente vista come un esperimento azzardato e incomprensibile. Tuttavia, con il tempo, il dipinto è diventato un’icona dell’arte moderna, un’opera che ha aperto la strada a nuove forme di espressione artistica e ha influenzato in modo profondo la successiva evoluzione della pittura.

Dettaglio del volto ne “Les Demoiselles d’Avignon” di Pablo Picasso [By Pablo Picasso – Museum of Modern Art, New York, PD-US, Wikimedia commons]

Un inno al cambiamento e all’innovazione

Les Demoiselles d’Avignon è un’opera che segna l’inizio del cubismo e rappresenta uno degli esempi più significativi di rottura con le convenzioni artistiche del passato. Con il suo stile audace e innovativo, Picasso ha trasformato la pittura, inaugurando un nuovo linguaggio visivo che è stato la base per molte delle successive sperimentazioni artistiche del XX secolo. Quest’opera non è solo un dipinto, ma un vero e proprio manifesto di una nuova visione dell’arte, che ha cambiato per sempre la percezione del mondo.

 

Margherita Scalvini

©Villegiardini. Riproduzione riservata