La tredicesima edizione di ART CITY Bologna, in programma da giovedì 6 a domenica 16 febbraio 2025, torna a catalizzare l’interesse di cittadini e turisti appassionati di arte contemporanea con un cartellone di eventi sempre più ampio e coinvolgente. Promossa dal Comune di Bologna e da BolognaFiere, l’iniziativa è diretta per l’ottavo anno consecutivo da Lorenzo Balbi, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna.
Come di consueto, ART CITY Bologna si svolge in affiancamento ad Arte Fiera, segnando di fatto l’avvio congiunto con la quarantottesima edizione in programma dal 7 al 9 febbraio 2025 con il titolo Scena Italia. Nei giorni di ART CITY Bologna è l’intera città a trasformarsi in un palcoscenico diffuso della cultura contemporanea. Sono oltre 270 gli appuntamenti in calendario, in città e nell’area metropolitana, che – tra mostre, performance, talk, installazioni ed eventi, promossi da soggetti pubblici e privati – mettono in risalto la vivacità e la ricchezza della scena artistica e culturale bolognese.
SPECIAL PROGRAM LE PORTE DELLA CITTÀ
Lo Special Program del 2025 rende omaggio a Le Porte della Città, celebrando le dieci Porte storiche di Bologna con altrettante iniziative. A queste si aggiunge un undicesimo progetto che, attraverso una performance in movimento, fa da collante all’intero progetto. Un percorso circolare di opere, firmate da artisti e artiste italiani e internazionali, intreccia così un dialogo con la storia, le trasformazioni sociali e i cambiamenti culturali e morfologici che hanno plasmato la città felsinea. Lungo gli otto chilometri dei viali cittadini, il pubblico può scoprire, passo dopo passo, i linguaggi dell’arte contemporanea insieme alla storia del capoluogo emiliano-romagnolo. Main Sponsor di questa edizione di ART CITY Bologna è Banca di Bologna, che dal 2007 al 2009 ha promosso una campagna di restauro delle Porte cittadine.
Presenti sin dal 1300, le Porte sono simboli evidenti dell’evoluzione della città. Dodici in origine, si sono trasformate andando di pari passo ai cambiamenti di Bologna, divenendo, nel corso dei secoli, testimoni silenziosi di importanti accadimenti cittadini, quali ingressi trionfali di eserciti, battaglie perse, cortei danzanti e lotte di resistenza antifascista e di conquista dei diritti civili. Nate a difesa della città, le Porte di Bologna sono diventate simboli architettonici che, come bussole, aiutano a orientarsi nello spazio urbano.
Espressioni come “Dentro Porta” e “Fuori Porta”
Espressioni come “Dentro Porta” e “Fuori Porta” sono parte del linguaggio quotidiano, usate sia dalla comunità bolognese sia da visitatrici e visitatori occasionali per darsi appuntamento, fornire indicazioni o identificare luoghi. Fin dai tempi più antichi, le Porte rappresentano passaggi rituali, spazi fisici che segnano il confine tra esterno e interno, tra passato, presente e futuro. Ancora oggi evocano un’idea di transizione e di movimento, rappresentando un’apertura verso nuove prospettive e scenari inediti. Un concetto multiforme e dinamico che trova espressione e rivive nello Special Program di ART CITY Bologna 2025, interpretato attraverso il linguaggio e la visione dell’arte contemporanea.
Si apre con Porta Mascarella
Lo Special Program di ART CITY Bologna 2025 si apre con Porta Mascarella dove Angelo Plessas colloca, nella facciata del varco, l’opera Extropic Optimisms: Portal IV, un vero e proprio portale composto da insegne luminose, raffiguranti diversi simboli scelti dall’artista greco in quanto portatori di conciliazione e rigenerazione, che investirà di fortuna ed energia chiunque incrocerà casualmente il attraversamento bolognese. In Porta San Donato l’installazione sonora Deep Water Pulse di Susan Philipsz evoca il mondo sommerso e l’abisso marino; così come, in modo metaforico, il ritmo del battito cardiaco.
Philipsz è presente, inoltre, presso la Collezione di Mineralogia del Museo Luigi Bombicci di Bologna con la sua serie fotografica Elettra, omaggio alle ricerche in campo scientifico di Guglielmo Marconi. Il percorso prosegue in Porta San Vitale con l’artista Judith Hopf e la scultura Phone User 4 attraverso cui, con il linguaggio ironico mutuato dalla slapstick comedy, l’artista si concentra sui nostri gesti quotidiani e sui movimenti inconsci. Franco Mazzucchelli propone a Porta Maggiore il suo nuovo Intervento Ambientale, una grande scultura gonfiabile in pvc che l’artista pone in dialogo con la Porta abbattendo la monumentalità.
Negli ambienti di Porta Santo Stefano
Negli ambienti di Porta Santo Stefano l’installazione video Elegy di Gabrielle Goliath rimarca la persistenza di una cultura della violenza nella società contemporanea, attraverso la commemorazione intima e corale di persone LGBTQIA+ perseguitate e uccise in Sudafrica. A Porta Castiglione l’installazione site specific Tremendous gap between you and me di Fatma Bucak riflette sulla possibilità di rinascita da un cumulo di rovine mentre Francesco Cavaliere anima Porta Saragozza con la scultura OTTO, doppia curva lingua!, la quale agisce come una giocosa cassa di risonanza attraverso cui diffondere il proprio pensiero e amplificare la propria energia. Sulla facciata di Porta San Felice, Dread Scott posiziona A Man Was Lynched by Police Yesterday, una bandiera nera di denuncia dei soprusi da sempre subiti dalla comunità afrodiscendente americana e ancora oggi profondamente radicati.
Il video Aaaaaaa di Valentina Furian
Presentato a Porta Lame, il video Aaaaaaa di Valentina Furian esplora le profondità della terra addentrandosi nel buio per avvicinarsi all’essenza animale che appartiene a ogni essere umano. A Porta Galliera, l’artista Andrea Romano presenta il progetto Anteo ispirato alla storia di Anteo Zamboni, giovane ragazzo bolognese ucciso da un gruppo di squadristi fascisti per aver tentato di uccidere Mussolini. Infine, a chiudere lo Special Program è BARK, la performance di Derek MF Di Fabio sviluppata in collaborazione con Almanac tra il 2020 e 2021 e rielaborata per ART CITY Bologna 2025, che riunisce un coro di persone queer in una biciclettata che si muoverà seguendo le Porte della città e congiungendo idealmente tutti i progetti.
Per consentire al pubblico di fruire l’intero circuito dei dieci interventi artistici è disponibile il TOUR Le Porte della Città. Special Program ART CITY Bologna 2025, un servizio condotto dai mediatori culturali di ART CITY Bologna e organizzato in collaborazione con Fondazione Bologna Welcome e City Red Bus. Il percorso a bordo di un bus – previsto nelle giornate di sabato 8, domenica 9, sabato 15 e domenica 16 febbraio alle h 15.00 – ha una durata di 2 ore e mezza circa.
Parla Matteo Lepore
«ART CITY Bologna giunge alla sua tredicesima edizione, forte dei grandi risultati ottenuti negli anni passati che hanno reso l’iniziativa un importante punto di riferimento per la nostra città d’arte. La manifestazione risponde all’obiettivo del Comune di Bologna di porre la cultura al centro del territorio attraverso un’alleanza con le numerose realtà pubbliche e private che aderiscono al ricco programma di iniziative richiamando l’attenzione di un pubblico ampio e trasversale» dichiara Matteo Lepore, Sindaco di Bologna.
Parlano Eva Degl’Innocenti e Gianpiero Calzolari
«Siamo molto felici dell’ulteriore valorizzazione e continuità di ART CITY Bologna, di Arte Fiera e delle attività artistiche e scientifico-culturali di Bologna “Città dell’Arte moderna e contemporanea” rappresentata dalla recente sottoscrizione del protocollo d’intesa triennale, 2025-2027, tra il Comune di Bologna e BolognaFiere S.p.A. per la realizzazione e promozione di Arte Fiera e dei progetti e delle iniziative artistico-culturali di ART CITY Bologna. L’omaggio alle dieci Porte storiche di Bologna del tema dell’edizione di quest’anno contribuirà ancora di più a rafforzare il forte legame, dialogo e collegamento tra musei, patrimonio culturale, ricerca e sperimentazione artistica, linguaggi dell’arte contemporanea, gallerie, trasformazioni socio-culturali, urbane e territoriali della città felsinea tra passato, presente e futuro» commenta Eva Degl’Innocenti, Direttrice del Settore Musei Civici Bologna.
«BolognaFiere ed Arte Fiera sostengono da anni ART CITY per offrire il nostro contributo ad affermare Bologna come punto di riferimento dell’arte contemporanea in Italia. La rassegna di mostre ed eventi dell’Art Week bolognese, coordinata dall’Area Arte Moderna e Contemporanea del Settore Musei Civici Bologna, e l’ART CITY White Night, con il suo fittissimo programma di appuntamenti diffuso in tutta la città metropolitana, anche quest’anno offrirà a migliaia di visitatori l’opportunità di vivere l’arte moderna in un contesto urbano straordinario» sottolinea Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere.
Parlano Alberto Ferrari
«Banca di Bologna è da sempre impegnata a supporto di iniziative che valorizzano il patrimonio artistico e culturale del territorio e che promuovono l’arte in tutte le sue forme – osserva Alberto Ferrari, Direttore Generale di Banca di Bologna – L’impegno che lega la Banca alle Porte monumentali della città di Bologna viene da lontano. Risale al 2007 il primo progetto di intervento per il restauro e la valorizzazione di questi complessi monumentali. Durante il biennio 2007-2009 la Banca sostenne i costi di restauro portando le Porte al loro antico splendore. È quindi con particolare piacere e coinvolgimento che Banca di Bologna si appresta a sostenere un’iniziativa che mira a rendere nuovamente protagoniste le Porte, nel contesto di un progetto pensato per rinnovarne l’immagine e ridefinirne la storia d’uso, continuando la collaborazione con il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, come negli ultimi anni».
Parla Lorenzo Balbi
«Quella del 2025 è sicuramente l’edizione di ART CITY Bologna più ambiziosa e spettacolare mai realizzata. Per oltre dieci giorni le storiche Porte della città, emblema della Bologna medievale e punto di riferimento visivo, spaziale e culturale per chiunque abbia attraversato e ancora oggi attraversi la città, ospiteranno gli interventi di undici artiste e artisti contemporanei italiani e internazionali – alcuni giovani altri già affermati e noti sul palcoscenico dell’arte internazionale – che esporranno opere, forme e linguaggi espressi attraverso differenti media: disegno, scultura, installazione, video, suono.
Le Porte sono simboli di un passaggio e di una trasformazione e l’edizione di ART CITY Bologna 2025 al loro interno si presenta come possibile modello di progetto sull’arte nello spazio pubblico, capace di aprire e portare a disposizione dei visitatori spazi famigliari ma inaccessibili, storie condivise e suggestioni mai rivelate che gli artisti e le artiste sapranno valorizzare con i loro interventi realizzati per l’occasione e concepiti per questi specifici luoghi. Il pubblico sarà invitato a compiere un percorso ad anello, senza inizio né fine prestabiliti, un viaggio nella storia della città e nell’arte contemporanea eccezionale e inaspettato. Il progetto non sarebbe possibile senza l’imprescindibile sostegno di Banca di Bologna che ha creduto dal primo momento a questa impresa unica e che voglio ringraziare per la fiducia, per l’impegno e per l’entusiasmo dimostrato» spiega Lorenzo Balbi, Direttore artistico di ART CITY Bologna 2025.
Parla Caterina Molteni
«Le Porte della Città non è solo una riflessione sui monumenti che costellano il nostro paesaggio urbano e sulle storie che custodiscono. È un’occasione per rileggere il passato per guardare al presente e alle sue sfide. Il simbolo della porta – uno dei pochi nella storia che si impone non solo come immagine, ma come esperienza, come rito – ci ha permesso di addentrarci nelle pieghe del nostro tempo, indagando la natura di un processo, fosse esso storico, sociale, culturale o conoscitivo. Memorie di conflitti e gesti rivoluzionari, discese nelle profondità della terra alla ricerca di un’identità più autentica, dispositivi capaci di trasmettere energie di cambiamento, strumenti musicali psico-magici: queste sono solo alcune delle proposte che animano questa edizione. I monumenti tornano a pulsare, a parlarci, a urlare la loro voce» aggiunge la curatrice dello Special Program Caterina Molteni. culturabologna.it