La Galleria Gracis presenta dal 20 marzo al 20 giugno 2025 la mostra dedicata al Gruppo Crack, un progetto espositivo totalmente inedito e dalla forte connotazione storico-critica. Otto artisti italiani con orientamenti stilistici diversi si unirono per un breve periodo nel 1960. Erano i grandi protagonisti della scena artistica romana: Pietro Cascella, Piero Dorazio, Gino Marotta, Fabio Mauri, Gastone Novelli, Achille Perilli, Mimmo Rotella, Giulio Turcato ed il poeta e critico Cesare Vivaldi.

Galleria Gracis
Piero Dorazio Verde Tu 1962 Olio su tela 55 45 cm Courtesy Archivio Piero Dorazio

La mostra milanese, a cura di Laura Cherubini, con un contributo critico di Francesco Guzzetti e con il supporto scientifico degli archivi degli artisti coinvolti, racconta per la prima volta di quest’unica esperienza artistica. La Galleria Gracis presenta dal 20 marzo al 20 giugno 2025 la mostra Il Gruppo Crack, un’esperienza artistica che durò un solo anno – il 1960 – e che rappresentò una rottura consapevole con il passato recente e i contemporanei e quindi una presa di posizione polemica contro il clima dominante.

Galleria Gracis
Achille Perilli I grandi riflessi 1961 tecnica mista su tela 146 x 114 Courtesy Archivio Achille Perilli

Il progetto espositivo

Il progetto espositivo, innovativo ed inedito, vuole dunque analizzare un momento di transizione, determinante per la revisione e lo sviluppo dei linguaggi artistici a livello internazionale, come quello tra anni Cinquanta e Sessanta. Proprio in quel clima estremamente vivace, otto artisti – Pietro Cascella, Piero Dorazio, Gino Marotta, Fabio Mauri, Gastone Novelli, Achille Perilli, Mimmo Rotella e Giulio Turcato – insieme al poeta e critico Cesare Vivaldi, fondarono un gruppo chiamato proprio Crack.

Pietro Cascella Mose 1958 bronzo 62 62 4 5 cm Courtesy Archivio Pietro Cascella

Il gruppo, che riuniva artisti di differenti generazioni e orientamenti stilistici, si era costituito intorno alla volontà comune di superare i vincoli dell’informale e dell’alternativa astrattismo/realismo, degli anni precedenti, rivendicando un’estrema libertà di stili, medium e temi e un desiderio di indipendenza intellettuale nel rapporto tra opera d’arte, comunicazione visiva e realtà. “Lo abbiamo ideato e concepito” – dichiaravano – “come una protesta contro l’accademismo che domina l’arte italiana, i santoni che la governano ed i tabù da essi imposti”.

Gino Marotta Apollo 1960 altorilievo in ferro 57 5 40 3 cm Courtesy Archivio Gino Marotta

L’iniziativa

L’iniziativa e quindi il Gruppo Crack furono testimoniati da un’unica mostra, organizzata alla Galleria Il Canale di Venezia nell’agosto 1960, e soprattutto dalla pubblicazione di un volume, promosso in particolare da Mauri e Marotta insieme a Vivaldi, ed edito dalla casa editrice Krachmalnikoff, che faceva capo ad Achille Mauri, fratello dell’artista Fabio.

Infatti, è in particolare il volume a condensare il significato di questa vicenda artistica, come si legge nel testo introduttivo di Cesare Vivaldi: “Tutto, insomma, quanto può appagare la nostra fame di cacciatori d’immagini, di saccheggiatori della vigna meravigliosa del mondo. E tutto in mano nostra diventa oro, s’inquadra, assume un ordine. Alla vecchia automobile senza ruote sottoporremo quattro capitelli corinzi ripescati dal magma: e la macchina andrà avanti, a sbalzi, ma sempre avanti. Che importa se il cammino sarà più difficile? Se vorremo potremo anche cavalcare veloci la notte.”

Gastone Novelli Miss America 1960 tecnica mista su tela 80 100 cm Courtesy Archivio Gastone Novelli

La Galleria Gracis

La Galleria Gracis ha voluto fortemente raccontare la storia del Gruppo Crack, ancora poco nota, ma molto affascinante e significativa, e la mostra milanese, forte di un impianto scientifico e critico autorevole e della fondamentale collaborazione degli archivi degli artisti coinvolti, rappresenta la prima occasione per scoprire un’ampia selezione dei lavori dei protagonisti del Gruppo Crack e, in particolare, alcune delle opere riprodotte nel catalogo del 1960. All’interno del progetto inoltre si vuole mettere in evidenza il caso di Piero Dorazio, mostrando al pubblico alcuni rilievi dell’artista ancora poco visti, che tuttavia furono documentati nel volume di Crack e costituiscono un esempio dello sviluppo e dell’evoluzione del suo lavoro.

Giulio Turcato Lenzuolo di S. Rocco II 1958 Olio tecnica mista collage su tela juta 200 98 cm Courtesy Archivio Giulio Turcato

In occasione dell’esposizione sarà realizzato un catalogo, edito da Manfredi Maretti, in cui sarà inclusa anche la copia del catalogo del 1960. Il volume è strutturato intorno a sezioni monografiche, in cui sono riprodotte le opere di ciascuno degli artisti coinvolti. Oltre alle riproduzioni a colori di tutte le opere esposte, saranno anche illustrati documenti e materiali d’archivio relativi alla vicenda del Gruppo Crack.

Il catalogo conterrà anche i contributi critici della curatrice Laura Cherubini – critica, curatrice e storica dell’arte, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Brera Milano dal 1992 e membro dei comitati scientifici di numerosi archivi di artisti tra cui Fabio Mauri e Gino Marotta – e di Francesco Guzzetti, ricercatore e docente presso l’Università degli Studi di Firenze. galleriagracis.com