Salix babylonica, comunemente conosciuto come salice piangente, è un albero della famiglia delle Salicaceae, che affascina per la sua eleganza e il suo aspetto caratteristico che rimanda a visioni romantiche. È noto per la sua forma a cascata (pendula) con i rami che si piegano delicatamente verso il basso, creando un effetto visivo unico e suggestivo. Viene utilizzato come pianta ornamentale nei giardini e nei parchi pubblici ed ha anche un forte legame simbolico e culturale in varie tradizioni.

Salix babylonica salice piangente
Un bellissimo viale di salici piangenti – Foto [Jana]/Stock.adobe.com

Origini e nomenclatura

Salix babylonica è originario di Cina, Mongolia, Manciuria e Corea e si ritiene sia stato importato in Europa attraverso la Via della Seta sin dall’antichità.  è stato successivamente introdotto in tutta Europa nel XVIII secolo e rapidamente si è diffuso nel Nord America e in altre parti del mondo. Per le sue caratteristiche estetiche e la sua resistenza in diverse condizioni ambientali è sempre stato molto apprezzato.

Salice piangente
Con il vento tra le fronde – Foto [john]/Stock.adobe.com
L’etimologia di Salix babylonica, non è univoca. L’epiteto generico Salix, può derivare dal latino classico, con possibili connessioni al sanscrito saras (acqua), oppure al celtico, sal-lis (vicino all’acqua) indicando la preferenza di queste piante per gli ambienti acquatici. L’epiteto specifico babylonica, invece, pare essere frutto di un errore storico, di un’incorretta interpretazione di un passo dell’Antico Testamento, che descriveva in realtà il pioppo babilonese e non il salice piangente.

Salix babylonica
La grazia dei salici piangenti vicino a uno specchio d’acqua – Foto [Yasgosh]/Stock.adobe.com

Caratteristiche generali

Salix babylonica è un albero deciduo che può raggiungere un’altezza di dieci-quindici metri ma talvolta anche di più e una larghezza di circa otto-dieci metri. Ha una chioma ampia, densa e pendente, con i rami che si curvano verso il basso, ricordando una cascata. La corteccia è di colore grigio-nerastro, a maturità, mentre i rami giovani sono di colore giallo-verde e diventano più scuri con l’età. Il salice piangente cresce velocemente, arrivando a maturità in un periodo relativamente breve anche se ha una longevità media. In quanto pianta freatofita, si trova spesso in parchi, giardini pubblici, lungo le rive di fiumi e laghi, dove l’umidità del terreno è alta. La sua capacità di tollerare il suolo umido e le condizioni di scarsa manutenzione lo ha reso una pianta comune in zone in prossimità di corsi d’acqua e nei terreni argillosi.

Il suo apparato radicale è profondo e robusto e, amando l’acqua, può creare problemi a strutture e impianti di servizio, quindi è preferibile collocarlo in punti dove può crescere senza vincoli o rischi per la rete idrica e fognaria. Inoltre, data la sua forma, è un albero che necessita di essere ben contestualizzato dal punto di vista progettuale. Per contro, è utile a drenare umidità dal suolo e a consolidarlo.

Le forme di Salix babylonica più note:

  • Salix babylonica f. babylonica
  • Salix babylonica f. annularis  
  • Salix babylonica f. pendula
  • Salix babylonica f. rokkaku  
  • Salix babylonica f. tortuosa  
  • Salix babylonica f. umbraculifera  

La forma originaria di Salix babylonica, come salice piangente, è pressochè quasi scomparsa, in Europa. Nei giardini e nel verde pubblico ormai viene utilizzato soprattutto  Salix × chrysocoma, volgarmente detto salice dorato per la particolarità dei rami giovani e dei nuovi getti di colore giallo dorato.

Foglie e fiori

Le foglie del Salix babylonica sono lanceolate, strette, finemente seghettate, lunghe tra i sette e i dodici centimetri. Sono di color verde chiaro nella pagina superiore e leggermente argentate in quella inferiore e ricoperte da una leggera peluria.

I fiori del salice piangente sono piccoli e poco appariscenti. Si presentano in infiorescenze chiamate amenti, che vengono prodotti in primavera, prima che le foglie appaiano. Salix babylonica è una pianta dioica, presenta quindi organi riproduttivi maschili e femminili su individui diversi. I frutti sono capsule che contengono numerosi piccoli semi, ognuno dei quali è dotato di un ciuffo di peli bianchi e setosi.

Tecniche colturali di Salix babylonica

Le necessità del salice piangente non sono particolarmente complesse. Va posta attenzione soprattutto al substrato. Bisogna anche ricordare che il legno del salice piangente è piuttosto tenero, quindi tenere controllato che non vi siano parti danneggiate è fondamentale per evitare schianti o cadute di grosse branche. Altra cura va posta riguardo le patologie cui è soggetto.

Terreno

Il salice piangente predilige terreni profondi, freschi e ricchi di umidità. Cresce bene su suoli argillosi o limosi, ma può adattarsi anche a suoli sabbiosi purché non siano troppo asciutti. Sebbene non sia particolarmente esigente in termini di fertilità del suolo, oltre un buon livello di umidità e una certa ricchezza organica per un corretto sviluppo.

Salix babylonica
Un altro esemplare di diversi anni di salice piangente – Foto [Laure F]/Stock.adobe.com

Esposizione e temperature

Salix babylonica preferisce esposizioni in pieno sole, anche se tollera parziali ombreggiamenti. Tuttavia, per un sviluppo ottimale e una chioma più piena, è meglio collocarlo in luoghi soleggiati. In termini di temperatura, è una pianta molto rustica che può resistere a inverni freddi, ma teme i climi estremamente secchi e caldi. La sua resistenza al gelo lo rende adatto a climi temperati e freschi, mentre in zone troppo calde o aride potrebbe soffrire.

Salix babylonica
Un altro straordinario esemplare – Foto [hcast]/Stock.adobe.com

Irrigazione

Il salice piangente ha un bisogno elevato di acqua, specialmente durante i periodi di crescita attiva. È fondamentale mantenere il terreno costantemente umido, soprattutto durante l’estate.

Salix babylonica
La presenza di un salice piangente ammorbidisce il paesaggio – Foto [henryn0580]/Stock.adobe.com

Concimazione

Salix babylonica non richiede concimazioni eccessive, ma un apporto moderato di fertilizzante organico o a base di azoto, specialmente in primavera, può stimolare una crescita sana e vigorosa. È possibile concimare ogni anno, ma è meglio farlo con un fertilizzante bilanciato per evitare un eccessivo sviluppo fogliare a scapito dello sviluppo dell’apparato radicale.

Salice piangente
Immancabile la presenza del salice piangete vicino all’acqua – Foto [LitterART]/Stock.adobe.com

Potatura

Se è stata seguita una buona metodica di crescita iniziale, l’albero si svilupperà armoniosamente e non necessiterà interventi di potatura. Ad ogni modo, è preferibile tenerne controllato lo sviluppo e ogni tre o quattro anni farlo verificare da un tree-climber o un agronomo così da constatare il buono stato di salute e osservare lo sviluppo rameale. Solo in questo modo si può effettivamente sapere se una potatura è davvero indicata, dato che nella quasi totalità dei casi, a parte la rimonda secco e poco altro, le potature degli alberi non sono necessarie.

Salix babylonica Autunno
Un salice piangente a inizio autunno – Foto [aterrom]/Stock.adobe.com

Moltiplicazione

Il salice piangente può essere moltiplicato per talea o per innesto. La moltiplicazione per talea si effettua tagliando rami giovani in primavera, che possono radicare facilmente in un substrato umido e ben drenato. Salix babylonica è una delle piante che si radica più facilmente da talea, rendendo questa tecnica particolarmente semplice per i giardinieri.

Malattie e parassiti

Salix babylonica, pur essendo generalmente resistente, può essere soggetto a diverse malattie e attacchi di parassiti. Tra i più comuni vi sono:

  • Malattie fungine: come la marciume radicale causato da funghi del genere Phytophthora che possono rovinare le radici se il terreno è eccessivamente saturo d’acqua.
  • Parassiti: mosca bianca e le cocciniglie 
  • Macchie fogliari: causate da funghi che colpiscono la superficie delle foglie, specialmente in ambienti umidi.

In generale, è possibile prevenire la maggior parte dei problemi rispettando le necessità colturali dell’albero.

Salix babylonica o salice piangente, è una pianta affascinante che aggiunge un tocco di eleganza e freschezza ai giardini e ai paesaggi. La sua bellezza ornamentale, unita alla facilità di coltivazione e alla sua capacità di adattarsi a diverse condizioni, lo rende una scelta popolare per parchi, giardini e lungo le rive di corsi d’acqua. Con una cura adeguata, il salice piangente può prosperare e diventare una pianta maestosa e duratura, creando un ambiente suggestivo e sereno.

Fra la bruma autunnale
Fra la bruma autunnale – Foto [VeSilvio]/Stock.adobe.com

Riepilogo delle caratteristiche di Salix babylonica

  • Tipo di pianta: albero, caducifolia
  • FamigliaSalicaceae
  • Origine: Cina, Corea, Manciuria
  • Dimensioni: 10-15 m. ma talvolta anche di più e una larghezza di circa 8-10 m. o più
  • Colore dei fiori: giallo dorato
  • Foglie: lanceolate, strette, finemente seghettate, lunghe tra i sette e i dodici centimetri; di color verde chiaro nella pagina superiore e leggermente argentate in quella inferiore
  • Periodo di fioritura: primavera
  • Esposizione: sole e tollera ma mezz’ombra
  • Resistenza al freddo: molto alta, fino a -20°
  • Tossicità per animali e bambini: non è tossico per gli adulti ma bambini e animali è preferibili che non ne assumano delle parti. Dal salice si estrae una componente dell’acido salicilico, principio attivo della comune aspirina.
  • Attrattività per api, impollinatori e farfalle: sì

 

Ivana Fabris
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