Roberto Pamio tra i protagonisti della mostra DIFFERENTI CON METODO. Dallo IUAV a Treviso. Architetti e designer dal 1960 al 1990. “L’essenza del progetto. In questo disegno di Roberto Pamio si trova tutto: disegni esecutivi, il modello 3D, la poetica dell’architetto, l’anima del progetto. Uno schizzo che è la summa delle informazioni progettuali” Luciano Setten, curatore della mostra.
Dal 30 novembre 2024 al 23 febbraio 2025, al Museo Bailo di Treviso, Roberto Pamio è tra i protagonisti della mostra DIFFERENTI CON METODO. Dallo IUAV a Treviso. Architetti e designer dal 1960 al 1990, organizzata dall’Associazione [e]DesignFestival e curata da Luciano Setten con Giuseppe Cangialosi, Luca Facchini, Mario Gemin, con la collaborazione di IUAV Venezia, di ADI VTAA e della Fondazione Architetti di Treviso.
La mostra
La mostra narra i progetti di alcuni dei più importanti protagonisti del design e dell’architettura trevigiana degli ultimi sessant’anni, legati da una formazione universitaria svolta allo IUAV di Venezia, dotato d’un corpo docenti d’eccellenza, con importanti maestri dell’architettura italiana quali Franco Albini, Ignazio Gardella, Bruno Zevi e Carlo Scarpa, in una congiuntura delle più favorevoli. Il periodo storico, 1960-1990, infatti porta a considerare, come scrive Roberto Masiero, “… le trasformazioni politiche e ideologiche che accompagnano il boom economico, l’emergere di una nuova classe dirigente, lo sviluppo di una industria diffusa dei beni di consumo a medio contenuto tecnologico, ma ad alto contenuto di immagine; l’inurbamento scomposto che ha modificato il paesaggio rurale ed ha letteralmente violentato i modi d’uso dei centri storici”.
Tra oggetti, progetti e studi in mostra, di Paolo Bandiera e Umberto Facchini, Luciano Gemin, Giuseppe Davanzo, Vittorio Rossi e Boccato-Gigante, si evidenzia il lavoro di Roberto Pamio, in un percorso espositivo che evidenzia l’anima segreta delle cose, con particolare attenzione ad una ricerca formale che si riscontra, costantemente, nelle opere degli architetti selezionati, tutti accomunati dalla capacità di visualizzare attraverso gli schizzi quale strumento per pre-vedere il progetto.
Architetto, designer e pittore
Architetto, designer e pittore, Roberto Pamio – scomparso nel 2021 – si è distinto nel mondo dell’architettura e del design per la capacità di emozionare attraverso le sue creazioni. In oltre mezzo secolo di attività, ha firmato innumerevoli progetti, in Italia e all’estero, da abitazioni private a complessi residenziali, spazi produttivi e pubblici, compresi pure alcuni monumenti, donati alla collettività.
Professionalmente trevigiano d’adozione, Pamio è colui che in città realizzò le attuali antenne telefoniche “mascherate” da opere d’arte futuristiche, come quella di piazza Matteotti. In particolare, di Roberto Pamio vengono esposti i progetti architettonici di alcune ville, a Vicenza, nel Connecticut (1986), e a Treviso come Villa Bornello (1977), Torre Matteotti e Casa Ghedin (1990). E di design, tra cui il sofà Lara, disegnato per Stiwood negli anni ’60, e le lampade Gill del 1962 e Febo del 1970 per Leucos.
“Siamo molto orgogliosi che questa mostra celebri il lavoro e la visione di nostro padre” afferma l’architetto Matteo Pamio. “Onoriamo la sua eredità portando avanti il suo metodo basato su un perfetto equilibrio tra osservazione, ispirazione e immaginazione. Un approccio dove sostenibilità e creatività si combinano con funzionalità ed estetica, privilegiando materiali naturali per promuovere il benessere delle persone e il rispetto per l’ambiente”.
LA BIOGRAFIA Roberto Pamio, Mestre (VE) 1937 – Scorzè (TV) 2021
Roberto Pamio a tredici anni inizia a dipingere e a quindici conosce e frequenta Luigi Candiani da cui riceve i primi consigli. Compie i suoi studi alla “Scuola d’arte“di Venezia dove si diploma nel 1956, seguendo l’indirizzo pittorico e architettonico. Frequenta Saetti, Vedova, Dinon, Neno Mori. Nel 1968, si laurea presso la facoltà di architettura di Venezia, con indirizzo Design e Progettazione architettonica” con una tesi progettuale sugli Impianti sportivi, avendo come relatore l’architetto Ignazio Gardella. Nel 1968, si laurea allo IUAV – Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove ha per docenti oltre a Gardella maestri del calibro di Carlo Scarpa, Samonà, De Carlo, Piccinato, Astengo, Bruno Zevi.
Iscritto all’Albo degli Architetti della Provincia di Venezia dal 1969 e all’ADI Associazione del Disegno Industriale dal 1984, a sua volta ha tenuto, dal 1983 al 1985, seminari di architettura e di design presso l’Ateneo Veneto di Venezia per la Parsons School of Industrial Design di New York. I suoi esordi professionali avvengono alla Zanussi Rex (oggi Electrolux) come disegnatore industriale, un’altra scuola molto formativa, in una fase di forte sviluppo del design di prodotto, un filone a cui rimarrà sempre fedele. Come designer, ha collaborato con alcuni dei più prestigiosi marchi del made in Italy e non solo, soprattutto nel campo dell’illuminazione, del mobile e dell’arredo urbano. Molti i premi e i riconoscimenti ricevuti, venendo anche selezionato più volte per il Compasso d’Oro.
Un pioniere nell’attenzione all’ecosostenibilità
Sia negli edifici sia negli oggetti, è stato un pioniere nell’attenzione all’ecosostenibilità, sperimentando nuove tecnologie e materiali riciclabili, come ad esempio nelle sue collezioni di arredi in cartone. L’esperienza con il prodotto industriale lo portò ad affinarsi nella ricerca e nell’uso dei materiali prediligendo quelli poveri come il laminato plastico, il ferro, oppure materiali della tradizione identitaria del territorio come il vetro soffiato. Sue mostre si sono tenute a Palazzo Grassi a Venezia, al Louvre e al Centre Pompidou di Parigi, al Moma di New York e al Salone Internazionale di Architettura a Milano. A Treviso, negli ultimi anni è stato protagonista di mostre personali nell’ambito di [e]Design Festival.
LO STUDIO robertopamio+partners
Lo studio Roberto Pamio, fondato a Scorzè (VE) nel 1969, si trasforma nel 2000 in robertopamio+partners. Questo cambiamento rappresenta il punto d’incontro tra l’esperienza e l’approccio visionario del fondatore. L’architetto Roberto Pamio e il desiderio dei suoi figli Matteo e Paolo di portare nuove competenze e innovazione. L’ingresso nell’attività paterna segna un passaggio significativo della loro storia professionale, portando lo studio ad ampliarsi e ad aprirsi a nuove prospettive e opportunità. Grazie alle competenze complementari nell’architettura e nel design, offrono un approccio integrato alla progettazione che va dalla realizzazione della casa fino all’arredo.
Formati nel segno dell’arte e del design hanno trasferito allo studio degli oggetti nuova tecnologia e creatività. Valorizzando concept originali, l’utilizzo di materiali alternativi, quali il carbonio, campi di applicazione innovativi quali il mondo dell’energia sostenibile, ed una visione progettuale ispirata ai valori della contemporaneità. Mantenendo vivo il legame tra tradizione e contemporaneità, lo studio robertopamio+partners spazia dalla progettazione architettonica, all’arredamento e allestimento d’interni, al disegno industriale e all’architettura d’immagine.
I progetti sviluppati
I progetti sviluppati sono molteplici, a partire dal mondo dell’illuminazione che vede importanti collaborazioni (Artemide, Fabbian, iGuzzini, Hisence. Leucos, Mavimatt, Oty Light, Pallucco, Studio Italia Design) al settore del mobile (Arclinea, Arflex, Biesse, Cadel, C2. Colico, Matteograssi, Pallucco, Offital, Staygreen, Stilwood). Di rilevanza le numerose realizzazioni effettuate nell’ambito dell’arredo urbano. (In collaborazione con Calzavara, Favaro1, Gaggio Ombrelloni, Metalco). Che vedono l’applicazione concreta di tecnologie nuove, come i sistemi fotovoltaici. O l’utilizzo di materiali ecologici. Strumenti che caratterizzano una filosofia operativa orientata allo sviluppo di un design originale ed ecosostenibile. E nel settore del Retail Project, con all’attivo collaborazioni con Benetton Sportsystem, DiVarese, Herry Cotton’s, Moncler, Pick Up, Stonefly, Undercolors. studiopamio.com
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