Il restyling di due appartamenti nel cuore di Milano firmato dalla mano inconfondibile di Icona Architetti Associati, studio milanese autore di progetti dal carattere sempre diverso e unico, nei quali emerge un sapiente accostamento di linee, materiali, colori e luce.

“Indovina chi viene a cena? L’architetto!”. Potrebbe iniziare così il racconto della nascita di un progetto nello stile Icona, studio (principalmente) di interior design, fondato a Milano nel 2013 dal duo Federica Poggio e Marco Orto. Il loro approccio ruota infatti attorno all’idea di architettura come discorso dialogante, in cui il concept ha origine da un dialogo, umano, fisico e sensoriale, con le persone e con i contesti. Quella della convivialità intorno a un tavolo non è solo una metafora, ma letteralmente il primo passo per intraprendere un nuovo progetto.

Capire il cliente: un must

Racconta l’architetto Federica Poggio:

“La prima cosa che facciamo è chiedere ai clienti di invitarci a casa loro, per una cena, una chiacchierata … lì, nel loro habitat, osserviamo la loro gestualità, i loro gusti, i riti, i movimenti che compiono all’interno dello spazio. Questo aiuta non solo a conoscere la committenza, ma anche a immaginare future suggestioni progettuali. Noi ascoltiamo le richieste del cliente, ma ci siamo resi conto con gli anni che a volte inconsciamente le persone non sanno di cosa hanno bisogno o cosa potrebbe piacere loro”.

Questa osservazione attenta, una sorta di psicanalisi dell’abitare, dà vita a progetti unici, cuciti addosso alla persona come un abito (dalla stessa radice etimologica habitus) sartoriale.

Il nido di carta

Questo si legge chiaramente nel progetto dell’abitazione Il nido di carta, un appartamento nel cuore di Milano, le cui istruzioni di incarico si presentavano particolarmente originali. Creare un’abitazione confortevole, disegnata intorno a una coppia, ma anche adatta a ospitare il loro incredibile patrimonio bibliografico, consistente in oltre alcune migliaia di volumi cartacei. Una casa per libri e persone. La sfida era quella di recuperare un angolo lettura e uno studio che fosse acusticamente isolato, ma anche uno spazio flessibile, che potesse diventare all’uso camera da letto per gli ospiti o anche estensione della sala.

Librerie rotanti, una soluzione ad hoc di Icona Architetti Associati

La soluzione è stata quella di progettare delle librerie rotanti con pannelli fonoassorbenti nascosti all’interno, e che contengono i libri da entrambi i lati, e fanno sì che grazie alla loro apertura o chiusura si possano godere parti diverse della casa. “Il principio fondamentale della nostra filosofia di progetto è la flessibilità. Il valore di un interno sta nel suo modo di adattarsi alle esigenze dell’abitante. L’idea che possa cambiare e trasformarsi non solo nel tempo lungo ma anche nella quotidianità”, prosegue Federica Poggio. Secondo principio dello studio è fare del vincolo, della problematica, un’opportunità.

Nell’appartamento Promenade, situato al piano primo alto di un edificio degli anni 30, la sfida non era semplice a causa dell’impianto planimetrico lungo e stretto e con un affaccio aperto e luminoso da un lato e più chiuso dall’altro, prossimo all’ingresso (e quindi istintivamente adatto per ospitare la zona giorno). Una richiesta perentoria del cliente, inoltre, complicava la questione. “Non voleva il corridoio. Così abbiamo avuto l’idea di sviluppare una promenade, realizzando una stanza aperta longitudinale e multifunzionale con uno svuota tasche, la panca per le scarpe, cassettiera, libreria, una zona filtro che introduce allo studio che è il nostro cardine di sensibilità.

Questo può essere una zona di appoggio per un ospite ma non toglie spazio alla casa. È una stanza passante che prende e fa passare la luce sul corridoio. Con le porte aperte si scorgono pochi oggetti di design iconici che danno un’anima all’ambiente e una pianta che dona vita all’interno”.

Il corridoio promenade

La progettazione su misura in quest’ottica è fondamentale. Il corridoio promenade è disegnato al dettaglio dallo studio con una particolare attenzione alla ricerca, al bilanciamento, all’accostamento di colori, materiali e illuminazione (naturale e artificiale). La mano Icona si riconosce in questi dettagli come anche nell’utilizzo di linee curve che addolciscono le forme geometriche più rigide.

La cucina aperta sul soggiorno su disegno iaa in collaborazione con Falegnameria Buila, con piano Florim, ante e boiserie in legno laccato e listelli sagomati a misura e verniciati custom. Sospesa sul piano cucina la lampada bon ton de Il Fanale. Sgabello Trick di Scab design. Completano l’arredo del soggiorno il tavolo Shade di Lema illuminato dalla lampada nabila di Tooy. Al centro dell’ambiente l’iconica poltrona Utrecht di Cassina su tappeto di antiquario anni 30. Foto di Monica Spezia.

“Anche se lavoriamo solo con un materiale andiamo a trattarlo, a personalizzarlo con una particolare finitura, lavorazione, laccatura, posa. Non utilizziamo quasi mai il bianco o quando lo facciamo è perché vigliamo sottolineare il concept di progetto. Il Nido di carta per esempio ha una base bianca, anche se non è mai bianco puro, perché abbiamo voluto enfatizzare la funzionalità della libreria che si fa struttura (come se fosse parete, ndr). Per l’appartamento Promenade, invece, abbiamo utilizzato ferro e legno in tono naturale o verniciato. Il colore e diverse finiture sottolineano la scansione delle differenti possibilità di utilizzo del mobile stanza” conclude Federica Poggio.

Il lavoro di Icona Architetti Associati si può sintetizzare in: ricerca di identità e flessibilità del progetto, consapevolezza nell’uso del materiale, delle sue sfaccettature e delle sue cromie che danno profondità allo spazio e lo rendono vivo. “Lavorare a Milano è molto stimolante. I nostri clienti hanno tutti cultura, abitudini, esigenze di vita diversi. Ogni volta dobbiamo partire da zero. Questo però rende anche ogni progetto unico e speciale”.

iconaarchitetti.com

 

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