Un interessante progetto, attento alla sostenibilità ambientale, ha trasformato una vecchia conceria di Santa Croce sull’Arno (Pisa) nella nuova sede della Masoni S.p.A., impreziosita da un giardino verticale firmato Kristian Buziol.
La visione sull’idea di un nuovo giardino
“Guardavo l’aiuola di fiori vicino la porta di casa; ‘Ecco il tutto’, dissi”. È con in testa queste parole di Virginia Woolf e con ancora negli occhi la meraviglia del suo giardino di Monk’s House, visitato in piena fioritura nel giugno di quell’anno, che ha ragionato Federica Martini. È la curatrice della progettazione e ristrutturazione di una vecchia conceria di Santa Croce sull’Arno. Insieme al rinomato studio svizzero di consulenza Smart Design& More. Così si è accinta ad affrontare i lavori di ripristino per trasformarla nella nuova sede della Masoni S.p.A.
Lo stabile da riqualificare
Lo stabile era situato nella seconda zona industriale di Santa Croce sull’Arno, centro del distretto del cuoio e delle pelli nel cuore della Toscana. Nata negli anni 70 e ora in fase di riqualificazione, era una vecchia struttura. Priva di spazi esterni da poter adibire ad aree verdi. Vecchi stabili artigianali adiacenti a capannoni senza soluzione di continuità: impossibile piantare persino una siepe.
La ricerca di bellezza
Continua Federica Martini Masoni:
“Ma, come per Virginia, la scrittrice che meglio di chiunque altro ha saputo descrivere un fiore, per me la felicità non può prescindere dal verde. Dalla serenità che è in grado di infondere allo spirito, dalla gioia che, attraverso tutti i sensi, arriva al cuore. Un mestiere duro come quello del conciatore, pur in quella che sarebbe diventata una conceria modello, meritava, pensai, delle coccole in più. Un’attenzione particolare alla bellezza, alla serenità, alla vita. E se Virginia aveva saputo creare un luogo meraviglioso, io avrei perlomeno provato a rendere bella una conceria”. È da qui che è nata l’idea dei giardini verticali. “Facile a dirsi… Se non si può lavorare in orizzontale, lavoriamo in verticale. Ma se si pensa al luogo dove siamo, una zona industriale di vecchissima concezione, un’operazione del genere aveva quantomeno del visionario”.
Il coinvolgimento di Kristian Buziol
È stato così coinvolto l’architetto che si stava occupando della ristrutturazione e la fabbrica è stata ripensata per ospitare degli healing garden sulle tre facciate principali. Li ha progettati il garden designer Kristian Buziol e realizzati dall’azienda Punto Verde di Asolo, che da allora cura i giardini verticali di Masoni.
Healing Garden
Gli healing garden o giardini terapeutici sono infatti oggi riconosciuti come elementi indispensabili al paesaggio urbano. Non solo da un punto di vista estetico, ma soprattutto perchè in grado di ridurre il livello di stress, come riportato da diversi studi che dimostrano cambiamenti nei parametri fisiologici di chi li guarda (pressione sanguigna, tensione muscolare, attività elettrica cerebrale e frequenza cardiaca). La realizzazione di una parete verde in un ambiente industriale rappresenta quindi una fonte di benessere a disposizione di chi l’ambiente lo vive, sia all’interno sia all’esterno.
I benefici delle pareti verdi
Col tempo poi si sono potuti apprezzate tutti i benefici che le pareti verdi hanno apportato in tema di risparmio energetico e sostenibilità: maggiore protezione della radiazione solare sulla parete verde rispetto a quella in cemento, naturale riduzione della temperatura dell’ambiente circostante grazie all’evapotraspirazione delle piante. Inoltre, abbassamento dell’inquinamento acustico, purificazione dell’aria e riduzione delle polveri sottili. Senza dimenticare l’effetto fototropico per cui le foglie si muovono in base alla posizione del sole per ottenere la massima efficacia della fotosintesi e creare l’effetto ‘veneziana’.
“Oggi che il carbon footprint di un’azienda è diventato un parametro che siamo chiamati a ridurre il più possibile”, sottolinea Fabrizio Masoni, titolare della Masoni S.p.A.. “La realizzazione dei giardini verticali è stata sicuramente una scelta vincente che ci aiuta a contenere alcuni dei valori richiesti e quindi abbassare il livello totale dell’impronta di carbonio sull’ambiente”.
Un progetto studiato nei minimi dettagli per Masoni S.p.A.
Nella realizzazione delle pareti verticali niente è stato lasciato al caso e Kristian Buziol si è dimostrato un valido alleato. Ha consigliato piante a bassissimo consumo idrico, così da ridurre al minimo gli sprechi, permettendo al tempo stesso una fioritura differenziata nel susseguirsi delle stagioni. Questo ha creato un’armonia di sfumature di verde alternate ai colori dei fiori, e che col tempo si sono naturalmente mischiate in un effetto simile alla macchia mediterranea. Lentisco, oleandro, pitosporo, rosmarino, Teucrium fruticans, cisto, Ficus pumila, Atriplex halimus, convolvolo, Solanum, caprifoglio, verbena…insomma una gioia per gli occhi. “Una scelta, all’inizio parsa difficile e azzardata, è stata ampiamente ripagata dal risultato e dalla gioia di vedere crescere un giardino rigoglioso su una parete altrimenti in crudo cemento”, conclude Federica Martini.
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