Da BABS Art Gallery, una mostra con 15 gioielli scultorei e due installazioni dell’artista italo-francese che sperimenta con resine, materiali naturali e preziosi per creare opere suggestive e provocatorie, piene di energia primordiale. Dal 1° ottobre al 26 novembre, BABS Art Gallery ospita la mostra personale di Faust Cardinali (1961), intitolata Stacco Matto: Gioielli come pittura.

La mostra, organizzata in collaborazione con Lorenzelli Arte, presenterà 15 opere dell’artista italo-francese, che rappresentano la sintesi dei suoi ultimi 10 anni di ricerca. Questa panoramica completa dimostra il profondo legame che unisce arte e creazione di gioielli nella sua pratica. Figlio del pittore informale Franco Cardinali (1926-1985), ha trascorso la sua prima infanzia a Parigi prima di trasferirsi nella periferia di Arezzo da bambino, studiando presso l’Istituto d’arte di Sansepolcro. Fu qui che iniziò ad avvicinarsi all’oreficeria e a varie tecniche di lavorazione di materiali preziosi.

Negli anni ’80, il suo linguaggio nell’arte divenne un trionfo barocco. Sperimentò con i materiali, accostando e sovrapponendo texture con l’approccio alchemico che caratterizza ancora oggi il suo lavoro. Nel 1991, tornò a Parigi, dove fondò l’associazione artistica internazionale Artsenal, con sede in una fabbrica abbandonata. Da lì, iniziò a produrre installazioni monumentali insieme a sculture uniche e indossabili, che presentò all’IRCAM Centre Georges Pompidou (1998). Poi al Museum of Modern Art di Parigi (2017), al Palais de Tokyo (2017) e al MAD – Musée des Arts Décoratifs (2018).

I suoi gioielli, oggi conservati in prestigiose collezioni pubbliche e private in tutto il mondo (dal Museo del Louvre alle collezioni private di Diane Venet, Solange Thierry de Saint Rapt, François Laffanour), sono oggetti complessi che seguono il filo della sua visione poetica, riflettendo sull’integrazione degli opposti: visibile e invisibile, dicibile e indicibile, ordinario e raro.

I contrasti si esprimono anche nella scelta antigerarchica dei materiali. Metalli, elementi vegetali e pane bruciato convivono con oro, argento e diamanti. Gli anelli esposti alla BABS Art Gallery hanno questa caratteristica. In molti casi, la loro parte centrale è realizzata in alluminio. Cardinali nobilita questo materiale, anche attraverso speciali processi di fusione che lo rendono sottile e luminoso come la madreperla. Quanto all’oro e ai diamanti incastonati, Cardinali spiega: “Sono riservati a uno spazio introspettivo, ma nel complesso ogni elemento convive in perfetto equilibrio senza sopraffare gli altri”.

In molti dei suoi gioielli, come nei suoi dipinti, Cardinali usa un liquido polivinilico, che descrive come “una linfa, una seconda pelle delle opere”. Sotto questa trasparenza lattiginosa, che ricopre le opere come un velo, ogni altro elemento si rivela, emerge, vive e pulsa. In mostra, ad esempio, la serie di spille intitolata Plastica Moralia (2016-2024), dove rametti sono immersi nella resina e montati con pietre preziose, creando l’effetto di oggetti simili a fossili.

Echi del dadaismo e del surrealismo si possono vedere nella scelta di forme indisciplinate, alla ricerca di un’altra narrazione del presente. Un esempio è la serie di bracciali Botellum, anch’essa in mostra, realizzati in argento, che ricordano i corpi flessibili dei serpenti. Le linee sinuose ritornano anche nei tre pugnali con lame curve creati appositamente per la mostra, come spiega Faust, “Ogni pezzo è uno spazio libero. Così, un gioiello può anche essere uno strumento, che può servire all’autodifesa se necessario”. Ci sono pendenti e spille in cui le pietre, incastonate nelle pieghe dei metalli lavorati con la tecnica “hot piercing”, appaiono come piccoli occhi inquietanti.

La mostra Faust Cardinali è stata concepita anche come un evento performativo, con l’artista che è tornato più volte a lavorare all’interno della galleria (a partire dalla serata inaugurale del 1° ottobre). Sulla parete sinistra dello spazio espositivo c’è una lunga grondaia dove galleggia del liquido polivinilico. L’artista, attivandone il flusso e mescolandolo a polveri colorate, utilizzerà la resina che gocciola per creare dipinti su pannelli di alluminio goffrato.

BABS Art Gallery

Sul lato destro della galleria c’è l’installazione Spazzamatrix, una composizione scenografica di 12 scope spazzaneve immerse nella resina e ricoperte di polvere metallica, “che le illumina e le fa brillare”, spiega l’artista. “Le scope sono resti di memoria, sospesi nel tempo. Queste stalattiti/stalagmiti di resina uniscono passato, presente e futuro, rappresentando un simulacro di tempo assoluto”.

BABS Art Gallery

Faust Cardinali (Parigi, 1961) lavora con la pittura, la scultura e il gioiello d’artista. Le sue sculture indossabili nascono da una riflessione sulla fluidità della materia e sulla violenza dell’esistenza in relazione alla leggerezza dell’anima. Utilizza una combinazione di materiali umili e preziosi, spesso integrati con il polivinile. Nel 2009, ha introdotto il concetto di Copyritto, formalizzato nel “Manifesto del gioiello d’artista” presentato al Musée des Arts Décoratifs di Parigi nel 2014, in occasione dell’acquisizione di una delle sue opere nella collezione permanente della Galerie des Bijoux. Attualmente, le sue opere sono esposte alla BABS Art Gallery (1 ottobre – 26 novembre) e alla Galerie MiniMasterpiece di Parigi (fino al 22 ottobre).

BABS Art Gallery

Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche, tra cui il Musée des Arts Décoratifs (MAD), l’IRCAM Georges Pompidou, il Palais de Tokyo, la Sorbonne Art Gallery e il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi, il Museo Civico di Sansepolcro (Italia), la Biennale Internazionale di Scultura di Poznań (Polonia), il Museum Künstlerkolonie di Darmstadt (Germania), il Bozar di Bruxelles (Belgio), la Galleria Ci-Gong di Daegu (Corea del Sud) e l’Espace Julio Gonzalez di Parigi. Le sue opere sono presenti anche in collezioni private, come quelle di Diane Venet, Solange Thierry de Saint Rapt e Clo Fleiss.

BABS Art Gallery

BABS Art Gallery Milano – BABS Art Gallery è stata fondata nell’ottobre 2018 da Barbara Lo Bianco ed è la prima galleria in Italia dedicata al gioiello d’artista. La galleria collabora con creatori contemporanei per produrre arte indossabile. Con artisti come Alessandro Busci, Davide Bramante, Alberto Zorzi, Ugo Nespolo, Chiara Dynys, Alex Pinna, Jessica Carroll e Antonio Paradiso. L’obiettivo principale della galleria è quello di far rivivere l’entusiasmo per questa affascinante forma di espressione. Gli artisti sono invitati a progettare gioielli, piccole sculture indossabili.

Si tratta di pezzi unici o edizioni limitate prodotte in collaborazione con orafi e artigiani, che vengono poi esposti in mostre personali o collettive insieme alle loro opere più rappresentative. Questo approccio offre ai visitatori un’esperienza completa e immersiva, consentendo loro di apprezzare le creazioni dell’artista da una nuova prospettiva. La galleria partecipa a importanti fiere d’arte e design, tra cui MIA a Milano, Design Miami a Basilea, Arte in Nuvola a Roma e Arte Fiera a Bologna. Per visite: Via Maurizio Gonzaga, 2, 20123 Milano, dalle 10:00 alle 18:00, dal lunedì al venerdì. babsartgallery.it

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