Una dimora ricca di fascino firmata da Beef Architekti reinterpreta gli elementi tradizionali dell’architettura vernacolare di Maiorca in chiave contemporanea. Vicino alla città di Palma di Maiorca, affacciata su una strada che costeggia la spiaggia, sorge Casa Fly, una dimora progettata dallo studio Beef Architekti che si inserisce armoniosamente negli splendidi paesaggi naturali punteggiati da pittoresche cittadine in pietra dell’isola spagnola. Nata inizialmente come rifugio per le vacanze, è oggi utilizzata tutto l’anno grazie all’ampiezza dei suoi spazi e alle sue ottime prestazioni energetiche.

Una villa che coniuga contemporaneità e tradizione

Caratteristica sorprendente della villa è la capacità di coniugare la contemporaneità con la tradizione senza rinunciare al comfort, ma sfruttando saperi millenari per soddisfare esigenze di sostenibilità oggi più che mai urgenti. “Siamo arrivati come visitatori inconsapevoli, che hanno imparato passo dopo passo come entrare nel territorio rispettando l’architettura vernacolare. Visitando più volte l’isola alla ricerca del terreno giusto sul quale costruire, siamo stati colpiti dalle case tradizionali in pietra nelle città e nelle campagne di Maiorca” raccontano gli architetti.

Il fascino del Mediterraneo

Un fascino emanato dalle opere del folclore tipiche delle coste del Mediterraneo che aveva già rapito, all’inizio del 900, il grande storico e architetto Bernard Rudofsky, autore del volume Architettura senza architetti, con il quale aveva elevato alcuni archetipi del linguaggio vernacolare a veri e propri elementi compositivi per l’architettura contemporanea. Casa Fly si allontana dall’estetica modernista che per Beef Architekti “sempre più spesso produce edifici dall’aspetto identico, con bianche facciate che penetrano nel mondo senza rispettare il contesto dell’architettura locale”, e propone un modello di bellezza tradizionale, costruito seguendo le condizioni climatiche del luogo attraverso l’uso di materiali e tecnologie autoctoni, coniugati alla sensibilità e alle innovazioni della contemporaneità.

Viste diverse da ogni livello

Questa villa di 300 metri quadrati si sviluppa su due piani sfruttando la topografia naturale del terreno in modo efficace. Dalla strada si accede al piano superiore con l’ingresso principale e l’ampia zona notte formata da tre camere da letto, tra cui la suite padronale, ognuna con bagno privato. Una scala scultorea in legno, con lucernario che fornisce luce naturale diffusa, collega il livello superiore con il piano inferiore che ospita la cucina e l’ampio soggiorno, direttamente connesso alla terrazza con la piscina a sfioro e il giardino. Da ogni livello della casa si gode di una vista diversa.

Pedra en sec

Dalle camere da letto si possono ammirare il porto e i paesaggi urbani e tre maestosi pini che conferiscono al sito un’atmosfera particolare, mentre la piscina si apre su una vista privilegiata verso il mare. A circondare la casa, un giardino concepito come una “giungla urbana mediterranea”: fluido e dalle forme naturali, gioca in contrasto con le geometrie perfette della struttura. La facciata in pietra locale è un elemento chiave del progetto. Realizzata utilizzando un’antica tecnica a secco molto semplice e poco costosa chiamata Pedra en sec – dichiarata nel 2018 Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO – richiama il design tipico dei muri di contenimento o recinzione dell’isola.

Beef Architekti
Il soggiorno con vista sul mare e sulla piscina a sfioro. In primo piano, divano NeoWall di Living Divani e tavolino Tris e poltrona Crono di Flexform. Lampada da terra Sampei di Davide Groppi.

L’impronta delle case di Maiorca

Imparando dall’architettura vernacolare, la dimora riutilizza gli elementi tradizionali della pietra e delle persiane in una nuova tipologia ricca di fascino. Le finestre spinte all’interno della struttura creano una sorta di spazio cuscinetto tra esterno e interno, che rimane ombreggiato grazie alla sporgenza delle solette di cemento e che permette la circolazione dell’aria anche quando le persiane pieghevoli in legno sono chiuse. Queste, elementi architettonici tipici delle case di Maiorca, non sono solo infissi, ma vere e proprie porzioni di facciata che ne modificano l’estetica spezzandone la continuità.

Luce dosata con maestria

Le persiane vengono incorporate nella struttura che segue un semplice concetto di efficienza energetica, basato sulla ventilazione naturale necessaria nei mesi estivi e sulle proprietà di accumulo di calore delle pareti massicce, ideale nei periodi invernali. Lucernai, lamelle che permettono all’aria di fluire e solette costituiscono una serie di sistemi di ombreggiamento e ventilazione naturali, sia orizzontali sia verticali, che possono essere utilizzati localmente o nell’intera casa in base alle esigenze del momento.  Negli interni la pietra della facciata fluisce senza soluzione di continuità in combinazione con altri materiali locali come l’intonaco di calce Estuco de cal e in contrasto con materiali più lisci come il legno o il cemento.

Palette naturali che dialogano con la terra

La palette cromatica è naturale e combina i toni caldi della terra che vanno dal marrone al beige al grigio, conferendo agli ambienti un’atmosfera rilassante. “La nostra intenzione era quella di mantenere uno sfondo interno neutro che permettesse di far risaltare l’arredamento su misura e le opere d’arte, come la statua astratta di un angelo in bronzo che si affaccia in ingresso sul panorama. Ogni materiale ha un ruolo specifico nel progetto. I listelli di legno adiacenti alla scala, per esempio, creano assi verticali che diventano uno ‘scheletro’ della casa, mentre un gruppo di luci a sospensione in ceramica fatte a mano e disegnate custom made crea una scenografia unica sopra il tavolo da pranzo. Abbiamo scelto mobili moderni con un certo tocco mediterraneo, mentre per gli arredi su misura, come le luci, ci siamo ispirati all’artigianato ceramico tipico del luogo utilizzato per gli accessori da tavola” concludono i progettisti.

beef.sk

Pubblicato su Villegiardini n. 09/2023 di Settembre 2023

Testo © Laura Arrighi
Foto © Tomeu Canyellas

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