In occasione della Venice Glass Week, le Gallerie dell’Accademia di Venezia aprono nuovamente le porte al vetro muranese dal 14 settembre al 3 novembre 2024 con la mostra Convito di vetro, realizzata a partire da un’idea del direttore Giulio Manieri Elia, in collaborazione con la Pentagram Stiftung e curata da Sung Moon Cho, storica dell’arte specializzata in servizi da tavola del Novecento.

Si tratta di un’installazione monumentale e site-specific: una tavola maestosa sulla quale sono esposti più di 200 manufatti disegnati da 27 artisti e realizzati a Murano nel corso di circa cento anni. La tavola verrà allestita davanti a uno dei capolavori assoluti del museo, il celebre telero Convito in casa di Levi di Paolo Veronese (1573), che raffigura una delle scene di banchetto più emblematiche della storia dell’arte moderna.

L’opera era stata concepita per rappresentare l’Ultima Cena, ma fu oggetto di censura da parte del Sant’Uffizio che accusò il pittore di eresia per aver trattato senza il giusto decoro il tema religioso. Da qui il cambiamento del titolo da parte di Veronese, con cui tutti oggi conosciamo il dipinto, Convito in casa di Levi. «Un appuntamento imperdibile, che – come osserva il direttore delle Gallerie dell’Accademia Giulio Manieri Elia – si configura come un intenzionale omaggio a Paolo Veronese e alla collezione permanente del museo, ma anche come una riflessione, attraverso gli oggetti, sulla grande tradizione artistica, artigianale e industriale di Venezia».

Dopo il grande successo delle mostre Ritsue Mishima – Glass Works e Laura de Santillana, oltre la materia (insignite entrambe del Premio Fondazione di Venezia) l’originale rassegna Convito di vetro ripercorre la storia moderna dei servizi da tavola muranesi, a partire dalla ripresa dei modelli classici all’inizio del XX secolo fino ai giorni nostri, analizzandone l’evoluzione dinamica, e ponendo le preziose creazioni in un inedito dialogo con il Convito di Veronese.

Murano, fin dall’inizio dell’attività dell’isola, ebbe un ruolo fondamentale nell’arte del vetro da tavola, in particolare nei secoli XV-XVI, quando le fornaci muranesi tradussero in vetro il puro linguaggio classico, ampliando al contempo la gamma degli oggetti da tavola. Nei dipinti veneziani rinascimentali, di cui alcuni notevoli esempi sono conservati alle Gallerie, si possono osservare diversi modelli, quali bicchieri, calici, brocche, caraffe, piatti, coppe, compostiere, che ispirarono, all’inizio del XX secolo, una rinascita estetica che contraddistinse il vetro da tavola di Murano.

Gallerie dell’Accademia di Venezia

Nella sala X delle Gallerie, dedicata proprio a Paolo Veronese, la tavola, coperta da una tovaglia bianca che richiama quella raffigurata nel dipinto del maestro, presenta più di 200 manufatti disegnati da 27 artisti e realizzati da varie fornaci muranesi nel corso del XX e XXI secolo. Come sottolinea la curatrice Sung Moon Cho, «le opere, provenienti sia da collezioni pubbliche che private, sono state selezionate come esemplari rappresentativi per ciascun decennio.

Gallerie dell’Accademia di Venezia

Si tratta non solo degli elementi principali di un servizio (calici, bicchieri, caraffe, bottiglie, brocche), ma anche di accessori come vasi, coppe, candelieri, saliere, alzate, piatti, bomboniere. Inoltre, fiori, frutta e ortaggi, tutti realizzati in vetro di Murano». Le lastre di vetro su cui sono allestiti i servizi esaltano il riflesso e i colori scintillanti del vetro e l’intera installazione dialoga visivamente con la mensa fastosa dipinta dal maestro del colore del Rinascimento veneziano.

Gallerie dell’Accademia di Venezia

La curatrice della mostra Sung Moon Cho ha condotto le sue ricerche sui vetri da tavola muranesi tra le due guerre nell’ambito della borsa di studio assegnata dal Centro Studi del Vetro della Fondazione Cini di Venezia, e poi sull’industria del vetro utilitario in Italia nello stesso periodo nell’ambito della Rakow Grant assegnata dal Corning Museum of Glass. La mostra è accompagnata dal catalogo pubblicato da b-r-u-n-o.it (Venezia) e curato da Sung Moon Cho con il coordinamento di Francesca Nisii.

Parallelamente alla rassegna alle Gallerie dell’Accademia, presso il Centro Studi del Vetro della Fondazione Giorgio Cini sarà esposta una selezione di documenti d’archivio relativi alla produzione di vetri da tavola muranesi del Novecento, in modo da offrire una visione più completa di questa affascinante storia. gallerieaccademia.it

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