Il progetto del Padiglione della Santa Sede alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia dal titolo Con i miei occhi, curato da Chiara Parisi e Bruno Racine, prosegue il suo percorso creativo all’interno della Casa di detenzione femminile della Giudecca. Il contesto unico consente di intrecciare esperienze artistiche con la vita quotidiana delle residenti, offrendo uno spazio di espressione e di dialogo attraverso workshop interni e visite guidate aperte al pubblico. Dall’apertura ufficiale del Padiglione, gli otto artisti coinvolti nel progetto (Maurizio Cattelan, Claire Fontaine, Bintou Dembélé, Simone Fattal, Sonia Gomes, Marco Perego e Zoe Saldana, Claire Tabouret, e con la collaborazione del Corita Art Center) e le ospiti, supportate dallo staff curatoriale, dalla produzione, dagli educatori e dagli agenti, hanno portato avanti una serie di attività laboratoriali che dialogano e completano la parte espositiva aperta al pubblico.
Parte integrante di questo progetto sfaccettato è anche il catalogo, curato da Chiara Parisi e Bruno Racine e edito da Marsilio Arte, che verrà presentato ufficialmente martedì 10 settembre alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Milano e che sarà in distribuzione nelle librerie e online sul sito di Marsilio Arte a partire dal 6 settembre al prezzo di 35 euro. Realizzato sotto la direzione artistica di Irma Boom, il catalogo è allo stesso tempo la memoria del progetto e un approfondimento sul lavoro svolto dai curatori per il Padiglione della Santa Sede, e documenta il dialogo attivo che si è instaurato tra gli otto artisti coinvolti e le residenti della Casa di detenzione femminile della Giudecca.
Il volume si apre con una prefazione di Papa Francesco e ospita un contributo del Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede e Commissario del Padiglione, un’introduzione di Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, proseguendo poi con un ricco testo curatoriale che sviscera il progetto grazie alle testimonianze degli artisti coinvolti, di Olivian Cha e Nellie Scott (Corita Art Center, Los Angeles), delle residenti dell’Istituto Penitenziario e dello staff. Il catalogo è arricchito da un ampio apparato iconografico, con le fotografie di Marco Cremascoli, che mostrano i progetti nei luoghi di detenzione, e quelle dell’artista Juergen Teller, che catturano la storica visita di Papa Francesco al Padiglione lo scorso 28 aprile, un evento significativo che ha visto il Pontefice incontrare le residenti e gli artisti.
Le residenti detenute hanno poi preso parte – su base volontaria – a diversi workshop, come quello del duo Claire Fontaine sulla base del metodo Feldenkrais per promuovere la consapevolezza di sé in relazione all’ambiente circostante basato sul movimento. Il Corita Art Center di Los Angeles le ha invece coinvolte in una serie di appuntamenti al fine di creare, tramite scritti e schizzi, statement sviluppati secondo il metodo pedagogico inventato da Corita Kent. Nata dalla collaborazione con Maurizio Cattelan e le ospiti della Casa, è l’edizione speciale de L’Osservatore di Strada, periodico del quotidiano L’Osservatore Romano, dove le residenti hanno creato i contenuti editoriali. Il 25 settembre è poi il giorno della coreografa e danzatrice Bintou Dembélé che mette in scena, a porte chiuse, una versione inedita di Rite de passage – solo II, da lei creata e interpretata dal danzatore da “Meech” Onomo.
Infine, in occasione della 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica in programma al Lido di Venezia, il giorno 5 settembre 2024, alle ore 11.30 presso lo “Spazio incontri”, che si trova al terzo piano dell’Hotel Excelsior, verrà presentato Dovecote, il toccante cortometraggio realizzato dal regista Marco Perego e che vede come protagonista l’attrice di fama internazionale Zoe Saldana, tra le opere del Padiglione. Girato all’interno della Casa di reclusione femminile di Venezia con la straordinaria e intensa partecipazione delle detenute in veste di attrici, il cortometraggio immerge lo spettatore in un viaggio introspettivo, alla ricerca del significato più profondo della libertà. Questi workshop e dialoghi con le residenti seguono la scia delle attività iniziali che hanno contribuito a dare vita al Padiglione, come il workshop con le poesie delle detenute che ha arricchito l’opera di Simone Fattal, o ancora le fotografie personali delle residenti per il laboratorio di Claire Tabouret visibili sempre all’interno del Padiglione. Inoltre, il percorso formativo per le residenti, che sono diventate guide e narratrici del Padiglione, accompagnando i visitatori con le loro prospettive uniche e personali. labiennale.org
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