Geranio zonale: basta pronunciare il suo nome perché immagini di intense macchie di colore sui balconi in estate, appaiano nella mente. In effetti è un fiore conosciutissimo, antico e da sempre utilizzato per la profusione con cui fiorisce ininterrottamente dai primi caldi fino all’arrivo del freddo. Malgrado le mode non esce di scena per la sua affidabilità e l’allegoria con cui rappresenta l’estate. È, di fatto, una bellezza intramontabile con le sue infiorescenze stracariche di fiori e di colori. Non a caso la sua presenza nelle case e nei balconi è immemorabile.
Origini e nomenclatura del geranio zonale
Il geranio zonale è originario dell’Africa meridionale. Appartiene alla famiglia delle Geraniaceae da cui è derivato il nome volgare, appunto geranio, poichè il suo nome botanico è Pelargonium. Charles Louis L’Héritier de Brutelle magistrato e botanico francese, nel 1789, gli attribuì il nome. Deriva dal greco πελαργός che significa cicogna per la forma a becco allungato dei frutti. Il nome è stato successivamente latinizzato in Pelargonium che ha lo stesso significato.
Geranio zonale, conoscerlo meglio
È un’erbacea perenne che adorna i balconi con ricche e colorate fioriture ininterrotte. Oggi molto spesso vengono utilizzati come piante da vaso annuali mentre un tempo, nelle regioni del nord del paese, c’era maggior cura nel conservarli per consentire loro di svernare. Se riparato in serra fredda o col tessuto non tessuto, si comporta da semi-sempreverde. Nelle aree del sud Italia, dove le temperature minime invernali non scendono sotto ai sette-cinque gradi circa, si può invece coltivare addirittura in piena terra, a macchie di tre piante o en masse e se non viene potato per stimolare la formazione di nuovi scapi fioriferi, raggiunge anche il metro di altezza e oltre. Una curiosità: è l’attore principale, insieme a gerani edera e parigini, delle fantastiche scenografie che in Spagna vengono create nei patios di Cordoba e dell’Andalusia.
Caratteristiche
Il geranio zonale ha portamento eretto che, all’apparire dei fiori, si prostra un po’ ,dato il loro peso. I fusti sono semilegnosi da cui si elevano lunghi steli al cui apice nascono infiorescenze a ombrelletta, ricche di fiori solitamente a cinque, massimo sei petali, che si aprono uno a uno in successione fino a formare le classiche tonde infiorescenze, ma ne sono state ibridate anche cultivar a fiori doppi. La gamma dei loro colori è pressoché infinita, giallo, blu e lilla a parte: dal bianco puro, al rosso rubino, al bordeaux, passando per il color rosa in tutte le gradazioni, fino al color salmone. Si trovano tutti i colori in purezza come striati e maculati. Le foglie sono lobate, vagamente cuoriformi, di color verde medio, talvolta bordate di una striscia di color verde scuro o crema, oppure hanno il centro molto scuro e il bordo verde medio. Sono molto vellutate al tatto e quasi sempre profumate.
Tecniche colturali
Il geranio zonale richiede esposizione soleggiata o, nelle aree più calde della penisola, in piena estate non disdegna affatto la mezz’ombra. Abbisogna di terreno soffice, ben drenato, ricco di nutrienti proprio a causa della sua capacità di fiorire ininterrottamente, specialmente in vaso. Deve essere irrigato giornalmente avendo cura che non vi siano ristagni d’acqua. Si moltiplica per talea di porzione di ramo a inizio stagione, quando si interviene per potarlo. La potatura si effettua a inizio primavera, quando vi è certezza che non compaiano più gelate anche tardive, quindi seguendo l’andamento stagionale. Si ripuliscono da eventuali foglie secche e si accorcia di circa un terzo abbondante il ramo. Ogni due anni è bene rinvasare aumentando di una sola misura il vaso. In piena attività vegetativa vanno concimati con prodotti idonei alla piante fiorite o specificatamente per gerani, almeno una volta ogni dieci giorni. Assolutamente indicata l’asportazione dello sfiorito per evitare che le infiorescenze vadano a seme e per favorire la rifiorenza.
Patologie e parassiti
I gerani zonali sono di fatto piante di facile coltivazione, fatto salvo il fatto che possono essere attaccati da parassiti come gli afidi, i tripidi e il ragnetto rosso. Possono venire anche colpiti dalla muffa grigia, dalla ruggine e da malattie del colletto. Tali patologie sono però molto spesso correlate alla coltivazione: ristagni idrici e scarsa circolazione d’aria, ne determinano facilmente gli attacchi.
Le cure necessarie al superamento dell’inverno
Se riparati in serra fredda o col TNT, si deve avere cura di arieggiarli almeno quindicinalmente nelle belle giornate, per evitare la formazione di muffe dovute all’umidità che si crea all’interno, in particolar modo se coltivati in serra fredda. È anche indispensabile irrigarli senza esagerare, nelle giornate di cielo sereno e nelle ore più calde, almeno una volta ogni quindici-venti giorni circa, onde evitare di perderli per mancanza di acqua.
Caratteristiche di geranio zonale (Pelargonium)
- Tipo di pianta: erbacea perenne
- Famiglia: Geraniaceae
- Origine: Sudafrica
- Dimensioni: h. massima in vaso se potato annualmente 40-50 cm. per pari larghezza; se non potato anche 100 cm.
- Colore e forma dei fiori: infiorescenze a ombrelletta composte da numerosi fiori a cinque petali, variamente colorati
- Foglie: lobate, cuoriformi, vellutate al tatto
- Periodo di fioritura: inizio primavera fino all’arrivo del freddo
- Resistenza al gelo: no, può rimanere sempre all’aperto solo in zone in cui la temperatura non scende sotto ai 5-7 gradi
- Difficoltà di coltivazione: nessuna
- Esposizione: pieno sole; in mezz’ombra nelle aree più calde dell’Italia nelle ore centrali della giornata
- Potature: a inizio primavera, accorciando di un 1/3 abbondante ogni ramo
- Concimazioni: ogni 10-15 giorni con un concime per piante fiorite o per gerani
- Malattie: parassiti come ragnetto rosso, afidi e tripidi; funghi come botrite, marciume del colletto
- Utilizzo ideale: pianta da vaso, balconetta, cassetta
- Portamento: eretto
- Tossicità: non nota
- Interessante per impollinatori: sì
Ivana Fabris
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